Capitolo 12

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*Maria*
Mi alzai molto presto anche stamattina, nonostante non dovessi lavorare. Ultimamente il sonno mancava, ma non mi preoccupavo molto. Mi vestii in fretta per poi lasciare un biglietto a Sabrina. Non volevo svegliarla, era così bella. Attaccai quel fogliettino vicino alla lavagnetta che teneva in stanza per segnare i suoi appuntamenti è uscii di casa.

"Hey.. Già sveglio?" mi rivolsi a Maurizio che era già all'opera, come sempre.
"Il lavoro chiama.. Come stai?"
"Bene.. Tu? Hai tanto lavoro?" chiesi mentre posavo la borsa sul piccolo divano.
"Sto bene.. Fortunatamente devo solo firmare qualche carta, spedire qualche email, solite cose.. Tu niente oggi?"
"No.. Oggi sono libera.. A proposito,stai seguendo la dieta?" lo guardai levandomi gli occhiali. Come sempre in studio avevo le spie che mi dicevano se Maurizio seguiva o meno la dieta.
"Si stai tranquilla"

Mi girai per dirigermi in bagno è fare una doccia fredda. Mi persi nei miei pensieri, anche se l'unico pensiero fisso era lei. Non riuscivo a smettere di pensare alla notte passata insieme, ai baci, alle carezze, a lei che era perfetta anche quando facevamo l'amore. "Ma che mi stai facendo Sabrina" sussurrai tra me e me. Mi scese una piccola lacrima ma scivolò via insieme alle gocce d'acqua che scendevano. Sentii vibrare il telefono..
"Potevi svegliarmi.." lessi quel messaggio con un nodo alla gola.
"Scusa.. Dormivi così bene" digitai veloce.
"Ammazza oh.. Di solito pe na risposta devo aspetta 3 giorni.. Comunque oggi ci vediamo?"
"No bri.. Ho un po' da fare"
"Okay.. Allora ci sentiamo.."
Sapevo che ci era rimasta male, però oggi non avevo voglia di fare nulla. Mi sentivo un po' triste, anche non sapendo il motivo. Visualizzai senza risposta è decisi di asciugarmi. Misi qualcosa di comodo tanto sarei stata in casa, al di fuori di Maurizio non mi avrebbe vista nessuno.

*Sabrina*
"Peppe ma che hai combinato?" mi rivolsi al pappagallo pulendo tutto il macello che aveva combinato, per poi mettergli il cibo.

Mi mancava già Maria, tra l'altro stamattina non l'ho nemmeno salutata. Pensavo ci vedessimo oggi, ma devo anche rispettare i suoi impegni. Sapevo che a giorni doveva tornare Gabriele, di certo non volevo interferire, anche perché io non c'entro niente con loro, non sono una di famiglia. A risvegliarmi dai miei pensieri fu un messaggio che mi arrivò sul cellulare. Rimasi un po' così, non mi aspettavo un suo messaggio.
"Ti va di vederci per un caffè?"
"Perché vuoi incontrarmi?" digitai con il cuore in gola.
"Per fare due chiacchiere da amici.. Niente di che"
"Va bene.. Ci vediamo alle 16:00" posai il telefono sul piccolo tavolino che avevo di fronte è iniziai a pensare. Ma che vuole questo da me?

14:30
Presa dall'ansia non avevo nemmeno pranzato. Mi iniziai a preparare sapendo che avrei fatto comunque tardi,ero sempre la solita, aveva ragione Maria.. Oddio Maria! È mo che glie dico? Non c'è nulla di male che io esca con il mio ex marito, ma avevamo fatto appena pace. Decisi di non dirgli niente perché altrimenti avrebbe fatto una delle sue scenate di gelosia. Non mi accorsi che si erano fatte già le 15:55, così presi le chiavi è mi diressi al nostro bar. Nostro.. Fa strano sentire questa parola. Vidi da lontano una figura a me familiare, era lui. Mi aggiustai il vestito è con il cuore a mille mi diressi verso quel tavolo.
"Ciao" lo salutai rimanendo ancora in piedi.
"Ciao.. Siediti"
Mi sedetti è ordinai un caffè, senza niente da mangiare. Non avevo fame, volevo solo che questo momento finisse il prima possibile.
"Come stai? L'altro ieri sei scappata ad un certo punto" mi disse guardandomi negli occhi. Mio dio!!
"Ehm.. No scusami è che avevo un po' di cose da fare.. Comunque sto bene, tu?" risposi con la prima scusa che mi venne in mente.
"Io sto bene grazie.."
Iniziò a fissarmi è questa cosa mi diede molto fastidio.
"Perché me guardi?"
"Niente.. Sei sempre bellissima"
"Ascolta.. Perché mi hai invitato Fla? Dimme a verità perché non so na rincoglionita" le dissi incrociando le mani sotto al mio mento.
"Volevo dirti che mi dispiace.. Mi dispiace averti trattato in quel modo quella sera, non dovevo andarmene, sono stato uno stupido.. Se solo tu potessi darmi un altra opportunità"..
Lo sapevo! Non mi sbaglio mai su queste cose. Ma dico io.. Con quale faccia mi chiede scusa?
"Non ti amo più.. Sto con Maria adesso,è ci amiamo" le dissi una volta per tutte.
"Lei sa che sei qui con me?"
Non risposi! Non sapevo cosa dire, cosa fare... Ripeto che non ce nulla di male, però mi faceva sentire male il pensiero di mentire a Maria.
"No.." risposi abbassando il capo.

Fortunatamente quella conversazione finí la.

*Maria*
Decisi di uscire un po' per schiarirmi le idee, fin quando da lontano non vidi una figura familiare. Sabrina! Rimasi senza parole quando vidi con chi stava..
"Beh vedo che ti stai divertendo" dissi avvicinandomi a lei.
"Mari ti prego.. Ti posso spiegare"
"Spiegare che cosa? Che non mi hai detto niente è io devo dirti sempre tutto perché se no ti incazzi? È così che stanno le cose?" dissi buttando tutta la rabbia fuori. Non rispose come al solito. Girai le spalle è me ne andai, senza voltarmi indietro.
"Maria.." furono le ultime parole che sentii prima di allontanarmi del tutto. Ancora una volta che mi mentiva. Arrivai come sempre al mare, in qualche modo riusciva a rilassarmi. Ringraziai dio per essermi ritrovata da sola in quella spiaggia, non volevo vedere nessuno. Mi sedetti su un piccolo muretto è iniziai a piangere.
"Perché mi devi fare male?" dissi tra me e me graffiandomi con le unghie sul mio braccio. Mi bruciava si, ma il dolore era ben altro.
"Mari.." sentii da dietro la solita voce ormai familiare.
"Vattene Sabrina.. Non voglio vederti, mi fai schifo!" le dissi continuando a piangere. Testarda com'era non mi ascoltò è si mise vicino a me.
"Ascoltami ti prego.. Dopo averti mandato quel messaggio, mi è arrivato quello di Flavio. Voleva vedermi per un caffè, niente di che. Arrivata lì abbiamo parlato, ci siamo chiariti su alcune cose, sai.. Quando sono scappata da li dopo averlo visto con un altra donna è perlopiù con una bambina.. Comunque te stavo a di.. Mi ha chiesto scusa per quella sera, mi ha detto un sacco de stronzate.. Voleva tornare con me"
A quelle parole rimasi a bocca aperta, non sapevo che cosa dire. Mi allontanai da lei è iniziai a piangere ancora più forte.
"Ti prego.. Non starmi lontana.." iniziò a piangere anche lei. Avevo già vissuto quella scena la sera prima.
"Se ti sto vicino mi faccio del male, se ti sto lontana me ne faccio il doppio.. Mi spieghi che cazzo devo fare? Non mi dici niente, invece io devo dirti sempre tutto. Cos'è? Non ti fidi di me? Avevi paura che non ti avrei detto di sì? Beh probabilmente l'avrei fatto, perché so quanto sei stata male è stavo di merda anche io.. Mi sono stancata di rincorrerti sempre, sempre io quella che deve chiedere scusa o che si deve preoccupare di quello che dice perché posso offendere qualcuno. Sono stanca Sabrina.. Stanca!" le dissi rimanendo senza fiato. Aveva le lacrime agli occhi, il trucco ormai era andato.
"Ti prego.. Perché dobbiamo sempre discutere per stupidaggini? Ho sbagliato lo so, mi dispiace.. Ma ti prego.. Non allontanarmi da te, io non ce la farei"..
"Sai che non lo farei mai.. Non ce la farei nemmeno io.. Devi capire che alcuni atteggiamenti mi fanno star male" le dissi con tutta la sincerità. In quel esatto momento mi abbracciò, forte. Era l'unica cosa di cui avevo bisogno.
"Mi perdoni?"
"Dipende" la stuzzicai un po'.
"Da che? Che voi?"
"Se mi dai un bacio allora ti perdono" aggiunsi. Si avvicinò piano piano, fino a far sfiorare i nostri nasi. Mi sorrise è posò le sue dolci labbra sulle mie. Sabrina era la mia medicina, quando stavo male avevo bisogno solo di lei. Anche quando era lei stessa a trattarmi di merda, io avevo sempre bisogno di lei. Di sentire il suo dolce profumo, di sentire le sue labbra sulle mie, di accarezzargli i capelli dolcemente.
"Perdonata?"
"Si" risposi sorridendogli.
"Nonostante tutto.. Resti sempre casa mia"
A quelle parole rimasi immobile, non era da lei dire queste cose. Non era mai dolce, è quella volta che lo era, o era ubriaca o aveva la febbre. Ma ora.. Ora era più che lucida.
"Ti amo" risposi
"Anch'io"

Ci avviammo ancora una volta verso casa, mano nella mano. Non ce ne fregava niente dei paparazzi, nemmeno delle persone che ci guardavano male. Io amo lei, lei ama me, questo mi basta.

RESTA CON MEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora