capitolo38

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[Nobody pov]

"Okay... allora fra 20min davanti a scuola.
P.s.
Non credere di essere perdonato!"

Beck inviò il messaggio mentre Jade si preparava a tornare a "Casa".
Suo padre era andato via per lavoro, Rozy usciva tutte le notti con le amiche. Beck era, per una volta, sicuro di lasciarla andare nel luogo che DOVEVA essere sicuro.
Avevano passato la giornata tra le sdolcinatezze varie e i racconti dei guiorni nei quali Jade non c'era stata.

[Beck]

"-Sei pronta fatina? " presi le chiavi della macchina ed aprì leggermente la porta della Roulotte.
"-non chiamarmi fatina!" Lei si avvicinò prendendo la giacca ed il borsone dei cambi di quei giorni.
"-la prendo io la borsa!" Poi le portai una mano verso la bratella della borsa per prenderlela. Le sfiorai la schiena e lei si irrigidì, come se si aspettasse qualcosa. Poi si calmò e mi passò la borsa.
La presi e, non sapendo se voleva o no essere abbracciata mi limitai a prenderla per mano e portarla fuori. Appena chiusi la porta mi girai e fu lei a stringermi in un forte abbraccio.
Io ricambiai.
"-Jade, che fai?"
"-avevo solo bisogno di un abbraccio!"
"-ancora un altro?" Mi misi a ridacchiare.
"-hai qualche problema?"si staccò e cambiò completamente espressione
"-no, io volevo solo dire..."
"-lo so cosa volevi dire! Se proprio ti da così tanto fastidio posso benissimo andarmene da un altro... Come Andrè!"
"-di cosa stai parlando? E non ci provare! "
"-ohhh, il bambinone è geloso!"
"-Jade, non lo faresti mai!"
"-Beck, non sfidarmi!"mi guardava con area di sfida. Aveva scoperto il mio punto debole. Lei non sapeva niente della sera prima. Era l'unica cosa che non le avevo detto.
"-Jade... okay,  scusa! Mi dispiace! Non pensavo che ti potessi offendere!"
Lei si limitò ad alzare gli occhi al cielo ed entrare in macchina.
Nessuno parlò per tutto il viaggio... che era di 5minuti, ma comunque lunghissimo per una coppia che ha appena litigato.
Mi fermai davanti a casa sua. Lei uscì dalla portiera. Io feci per fare lo stesso, ma lei mi fermò.
"-non c'è bisogno Beck!"
"-d'accordo" sapevo che non era seria.
Si girò e si avvicinò alla porta.
Poi si fermò.
Si ri girò nuovamente e mi venne incontro.
Io mi misi a sorridere come un ebete aspettandomi di aver vinto
"-la borsa, Beck! Dovrebbe essere vicino al mio sedile." Poi si mise a ridere per l'espressione che avevo preso.
Quando uscì dalla macchina per darlela lei mi mise una mano fra i capelli.
"-ti eri illuso puffo?"
"-confermo!"
Mi mise le mani intorno al collo ed io le le appoggia intorno ai fianchi. Non capivo cosa stesse succedendo. Qualche minuto prima mi urlava addosso, ed ora mi stringeva.
Chiuse gli occhi, ed io feci lo stesso.
Avvicinò la sua testa alla mia, ed io le lasciai fare.
Appoggiò le sue labbra alle mie, ed io le lasciai comandare ancora.
Ero nelle sue mani. Una cosa che stranamente amavo: lasciare che fosse lei a comandarmi.
Mi limitai a spostare una mano sui suoi capelli ed aprire la bocca, in modo tale che le lingue potessero incontrarsi.
Quando lei decise di far smettere il bacio, questo finì, e rimanemmo a guardarci.
Una sua mano si spostò sulla mia guancia e la mia che era tra i suoi capelli scese per raggiungere la schiena.
"-scusa..." poi, dopo una lunga pausa si spiegò " diciamo che sono esposta allo stres in questi giorni!"
"-ciclo?"
"-ciclo!" Rispose quasi sospirando.
Ci demmo un bacio a stampo per salutarci. Entrai in macchina ed aspettai che rientrasse. Stava per girare le chiavi nella serratura quando si girò correndo verso di me...

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