capitolo 67

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[Jade]

Ne avevo di tempo per pensare.
Non sapevo quanto, non sapevo da quanto o per quanto tempo sarei stata li.

Se ero in coma, speravo di no.
Ero felice di poter capire come stava Bloom... Gliusto, come era stata! Perchè sono così stupida? Speravo solo di raggiungerla il prima possibile. Tanto, era per quel motivo che ero li, no?

Il posto non era tanto brutto. Era un lunghissimo corridoio. Nei lati c'erano un numero infinito di porte. Ogni porta corrispondeva ad un ricordo. Non erano in ordine cronologico. Potevi trovare il tuo primo giorno di scuola, poi il giorno della tua nascita, ed infine quello della tua morte. Così io lo interpretavo, anche perchè, nonostante non ci fossero scritte che ti descrivevano il ricordo sulla porta, alcune avevano una lettera sopra. F di futuro, F di finzione, f di fine.

Ogni tanto, mentre camminavo fra questi ricordi, alcune delle porte f sparivano, lasciando la parete spoglia, oppure, altre ne comparivano. Mentre il mio futuro si sbriciolava su i miei passi, qualcosa che non volevo si creava. Ma io non lo volevo.
Infondo al corridoio c'erano due porte senza nomi o simboli sopra. Due singole porte in una parete di circa quattro metri che congiungeva due muri con infinite porte. Due porte. Due destini. Vita o morte. Sofferenza o rassegnatezza. Cinquanta e cinquanta. Tutto era affidato alla fortuna. Potevo raggiungere il mio fine. Morire, oppure prendere la porta sbagliata.
"Tornare là? Con che faccia? Ha tentato il suicidio, chi potrà più guardarti negli occhi? Come farai a toccare ancora Beck con quelle mani che non volevi più? Come potrai spiegare a Cat? Come potrai consolare altri? Come potrai parlare con i prof? Ci hai mai pensato?"
No... E non importava! Avrei visto dopo... Se fosse successo!
Ora giravo per quel corridoio. Non saprvo quale porta aprire. Ne presi una a caso.
Entrai.
Lo ricordavo quel posto. [Grazie al cazzo (scusate il commento)]
Una grande stanza bianca. Un muro intero di specchi, l'altro bianco. Il pavimento era in legno chiaro. Tutto ciò che c'era nella stanza era una figura e le sue cose. Una ragazzina che, vista da lontano, poteva avere 14-15anni. Lunghi capelli castani raccolti in uno {...} . Occhi grigi freddi come il ghiaccio che sembravano non ricrvere amore da molto tempo. Un corbo abbastanza in linea, nascosto da un tutù rosa con la gonna di tessuto nero che le faceva risaltare le forme. Il dolore della bravura nei piedi, e un talento che nessuno immaginava. La ragazza accese la musica. Classica, lenta. Iniziò ad eseguire i passi del riscaldamento, tenendo il ritmo. Poi la musica finì. I suoi muscoli erano caldi e pronti per essere sfruttati al massimo. Partì una seconda musica. Più lenta e tenebrosa. Iniziarono le prove del balletto. Era davvero aggraziata quella ragazza. Portata per la danza, portata per la musica. A metà del balleto chiuse gli occhi per lasciarsi trascinare completamente dalla musica, la quale era ormai parte di lei. Un rumore mi fece perdere la concentrazione, mi girai verso esso. Quando tornai a guardare la scena, mi ero persa il mistero che mi aveva sempre appassionata. La ragazza cercò alzare la gamba fino alla testa, ma qualcosa le lo impedì. La sua gamba era andata a sbattere contro ad un ragazzo. Alto, non molto più di lei. Capelli lunghi (per un maschio) e neri. Pelle color caramello. Un fisico da modello ed un viso che avrebbe fatto sciogliere la regina del ghiaccio. Questo cadde a terra per il dolore, mentre la ragazza perse l'equilibrio, cadendo anche essa.
"-ma che cazzo?" aprì finalmente gli occhi, trovandosi davanti quello splendore.
Un terzo ragazzo li corse incontro. Poco più basso del primo, ma più alto della ragazza. Una pelle scura, capelli neri raccolti in trecce raccolte in una coda. Più muscoloso del primo, ma innocuo come un agnellino.
"-Andrè? E... Tu? Chi cazzo sei? E che ci fate qui?"
"-ciao anche a te Jade" rispose il secondo ragazzo aiutandola ad alzarsi. Controllò che il suo amico fosse tornato in condizioni dignitose, poi continuò. "-Lui è Beck, uno nuovo del Canada. Abbiamo fatto un salto perchè volevo farvi conoscere, anche lui proverà con quella scuola."
La ragazzina guardò lo sconosciuto negli occhi.
"-sai, sei carino ma..."
"- ma?"
La ragazza si perse nei suoi occhi. Maledetti occhi che la stavano facendo impazzire. Attivò il sistema di difesa.
"- ma hai gli occhi color merda!"
Ci fù una pausa.
"-mi immaginavo che una ballerina così aggrazziata nei gesti lo fosse anche nelle parole..."
"- mi dispiace, i canadesi si fanno tante idee sbagliate"
Il ragazzo con la pelle più scura gli si avvicinò
"-ti ho avvisato, non è razzista, ma ce l'ha con i canadesi!"
"-con i canadesi o con il mondo?"
"-dai, mica te la sei presa, ti dovrai abituare a peggio se vuoi restare qui!" si intomise lei.
"-no... Non me la sono presa... E penso che tu non te la prenderai per questo!"
Le mise le mani poco sotto le ascelle e iniziò a farle il solletico. Inizialmemte lei cercò di ritrarsi, ma le sue braccia erano troppo forti, e riuscì a continuare la tortura. Il secondo ragazzo si aggiunse buttando giù la ragazza, che riusciva a mala pena a respirare.
"-ti odio camadese" riuscì a dire tutto di un fiato tra una risata e l'altra. Vide l'amico vicino a lei seduto in ginocchio che rideva. "Ridi? Ti faccio vedere io Herris!" lo tirò verso se e iniziò a fare il solletico a lui, il quale le cadde sopra. Ma loro c'erano abituati, erano migliori amici da moltissimo tempo.
"-West, mollami!" il ragazzo cercò di liberarsi, ma ci riuscì solo quando il canadese lo aiutò.
La ragazza rimase stesa per terra a guardare il soffitto.
"-Andrè, dopo ti devo parlare... È nuovamente successo" la voce della ragazza era colpevole. I suoi occhi si erano spenti di quell'intensità che avevano acquistato.
Lui la guardò con aria severa mentre, l'altro ragazzo, non capiva niente.
"-Jade... Cosa devo farci con te... Beck, puoi lasciarci soli un attimo?" questo uscì.
"- JADE, MI AVEVI DETTO CHE NON LO AVRESTI PIÙ FATTO!"
"-Te lo giuro! Ci ho provato! Mi sono spaventata! Il taglio era vicino alla vena... Ha sanguinato per un quarto d'ora... Ho avuto paura di esserci riuscita!" la ragazza si lasciò. Incominciò a piangere delle lacrime che avrebbe nascosto per altri 4 anni. "Andrè, ti prego, devo finirla con i tagli! Fai qualcosa! Ho avuto paura di morire. Io non voglio morire... Credo. Ti prego! Voglio tornare a tenere le maniche corte, tornare a poter ballare veramente e tornare ad essere felice!"
Lui l'accolse fra le sue braccia. "Questo non lo possiamo. A entrambi manca qualcosa che non può tornare! Dobbiamo essere forti e ricorda, un giorno troverai qualcuno che ti farà dimenticare tua madre. Lo troverai, e sarai felice, ma ora promettimi che non ti taglierai più!"
"-io posso promettertelo, ma loro no!"
Alzò la manica del tutù mostrando le sue ultime cazzate, fino al grosso taglio, quello che sarebbe dovuto essere l'ultimo...

Ciao a tutti!!
Questo capitolo non è così brutto, no?
Spiegherò dopo come mai siamo arrivati qui.

Scusate, non ho avuto tempo di continuare a scrivere il pov di Beck, quindi ho diceso di mettere prima questo (che avevo già preparato) e poi Beck.

Scusate anche se magari è scritto con un mio stile un po' più vecchio.

Mi sono addormentata alle 6 e svegliata a mezzogiorno (sognando Liz!), e, siccome oggi sarò impegnata, o ora o mai!

Andate su We_are_gillians, è la nostra pagina.

Abbiamo già pubblicato il primo capitolo della storia su Liz.

Cosa aspettate? Su! Correteca vedere la storia!

Bye bye

un paio di forbici✂Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora