"Quindi? Come è realmente andata?"
***
Mi svegliai la mattina successiva. Non so come avevo fatto ad addormentarmi. Avevo tante domande, e la malinconia era arrivata velocemente, eppure, mi svegliai alle sette precise, abitudine dell'andare a scuola.
Feci divere prove per riuscire ad alzarmi dal letto. Il tumore, avendo preso proprio quella zona, mi impediva quasi completamente di fare sforzi del tipo addominali... o del tipo alzarsi dal letto (motivo per il quale ero realmente caduto la notte precedente). Dopo qualche minuto decisi di rotolare giù, sperando di non svegliare nessuno.
Portavo uno dei pigiami di André: maglietta a maniche corte azzurra e bianca e pantaloni stile boxer dei medesimi colori.
Mi diressi verso la cucina. Andrè stava già facendo colazione
"-Ehi"
"-ah, ciao. Già sveglio?"
"-si, l'abitudine. Normalmente devo essere da Jade per i trequarti."
"-già... passato una buona notte?"
Presi dal cesto della frutta una mela e mi sedetti di fianco a lui.
"-di merda, tu?"
"-non immagini... prometti di non arrabbiart..."
"ANDRÈ!!! CI SONO DELLE INDIANE IN CAMERA TUA!!!" arrivò la nonna di Andrè con una scopa in mano. Portava una grande camicia da notte a fiori azzurri e viola. Era molto spaventata... diciamo che lo era più del normale.
Andrè si alzò e andò a spiegarle che "le indiane" erano Jade.
Perché non dovevo arrabbiarmi?
Non avevo capito.
Guadai la scena divertito. La nonna di Andrè continuava ad urlare, mentre lui cercava di farla ragionare.
Mentre mi godevo lo spettacolo, sentì qualcuno toccarmi la spalla. Un tocco che conoscevo bene, che sapeva di rosa, ma una rosa diversa dalle altre, come quel tocco.
Mi girai sapendo già chi era.
"-ciao Jade!"
"-devo p-parlarti. Oppure lo ha già fatto Andrè?"
"-stava per... poi è arrivata sua nonna"
"-Beck, seguimi" mi prese per il braccio e mi tirò. Anche se non avessi voluto seguirla, in pratica mi avrebbe obbligato, quindi tanto valeva annuire e seguirla senza beccarmi parole contro.
Attraversammo il salone passando accanto ad Andrè e sua nonna. Lo vidi scambiarsi sguardi preoccupati con Jade, e (pensai di capire) capì tutto.
Avevano passato una notte assieme, ma fino a che punto insieme?
Avevo l'idea che fossero andati molto avanti nello stare "insieme". Sguardi colpevoli, il bisogno di entrambi di dirmi qualcosa, un ragazzo ed una ragazza nello stesso letto... era tutto chiaro no?
Cercai di calmarmi. Volevo essere tranquillo durante il discorso. Non volevo apparire come una di quelle persone che sono pronte a distruggere il mondo per una cosa del genere. Non era stato un tradimento: noi due ci eravamo separati. Lei era libera di fare ciò che voleva con chi voleva... avrei preferito fossi stato io, anche perché ci ero arrivato vicino, ma non mi sembrava giusto arrabbiarmi con loro.
In fondo, poi, ero stato io ad allontanare lei, quindi era colpa mia.
No, l'avrei capita. Non le avrei fatto pesare questo errore... anche se si fosse innamorata di Andrè, io le sarei stato sempre accanto.
Mentre mi facevo discorsi simili a questi, entrammo in un camera.
Lei mi invitò a sedermi sul letto. Con tutta la calma possibile lo feci.
Lei si sedette vicino a me. Mi prese le mani ed iniziò ad accarezzarmele e stringermele
Guardava con uno sguardo pieno di imbarazzo le nostre mani.
Io le guardavo il volto. Come era bella! Il suo volto era pensieroso e colpevole. Le si leggeva negli occhi che si era pentita di qualcosa.
Io ero calmo. Avevo già accettato ciò che era successo, mentre lei era molto in ansia. Magari le piacevo ancora, per questo lo era così tanto. Si! Doveva essere così. Quindi... in un erto senso... era una conquista.
"-quindi?"
"-Beck. Tu mi piaci, e lo sai!" queste parole mi rallegrarono molto, anzi, quelle successive furono migliori "anzi, Beck, io ti amo. Ti amo come ti amavo prima di tutto questo trambusto, come ti amavo quando avevamo 15 anni e come ti amerò per sempre." Prole bellissime, ma che sicuramente celavano qualcosa "ma..."
"- eccolo..." sussurrai.
Jade iniziò a guardarmi intensamente negli occhi.
Per tutto il discorso non mi aveva degnato di uno sguardo. Continuava a guardare le nostre mani, unite come lo erano una volta. Si univano tra di loro, intrecciate, ma continuamente in movimento.
"-già, c'è un ma..." abbassò nuovamente lo sguardo e strinse le sue dita fra le mie. "Questa sera ti ho tradito".
Detto a parole tutto era diverso.
Fino a quel momento avevo solo immaginato, sperando comunque che non fosse come immaginavo. Sentirselo dire è tutto diverso.
Mi si spezzò il cuore, si, nonostante tutte le mie convinzioni nel "non arrabbiarmi con lei" o "non prendermela", stavo soffrendo.
Mi ritrassi un po'. Lasciai la presa delle sue mani, lasciandole sole sulle sue ginocchia.
"- io e-e-e Andrè ci siamo baciati i-i-ieri sera. Più volte, co-con-con convinzione. Poi"
"-lo avete fatto?" si girò verso di me.
Aveva gli occhi banati, e lacrime che scendevano già. Il volto distrutto e gli occhi imploranti.
"-n-o. Ad un c-certo punto son-n-o tornata in m-e. Lo ho spinto v-v-v-via. D-d-dopo aver ca-apito la grande cazz-zata abbiamo deciso che ti av-v-v-vremmo detto tutto. P-p-poi lui è andato a dormire sul-l div-a-a-a-no."
Sentì il bisogno di abbracciarla. Averla tra le mie braccia e dirle che non importava. Che lei comunque si era pentita, ed aveva voluto dirmelo. Questo importava.
Iniziare a coccolarla e stringerla dicendo che era tutto a posto. Baciarla e calmala con ogni singolo bacio. Farla smettere di piangere ed accarezzarle il volto.
Ma sono e sarò per sempre un grande idiota.
Mi alzai lasciandola lì. sola.
ciao a tutti.
ho finito i giga de telefono quindi sono obbligata ad usate il pc.
adoro il rumore dei tasti!!!
questa è la prima parte della spiegazione di ciò che è successo nella giornata.
che ne pensate?
è stato stronzo Beck o Jade se lo meritava?
ora mi preparo per adare ad atlantica *linguaccia* a presto!
Bye Bye
(mi sono resa conto che sul pc non c'è il triangolo... quindi fate come se questo fosse la stessa cosa)
/\