capitolo Finale

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[Beck]

Mi immaginai la morte. Tutto nero. Due mani fredde che mi tenevano in braccio. Silenzio. Solo silenzio. Un silenzio che ti cullava.

Il tocco della mano fredda si spostò sulla mia fronte e poi sul mio naso. Sentivo il mio respiro scontrarsi su quelle dita e ritornare sul mio labbro... Aspetta... RESPIRO!?

Non ero in grado di controllare il mio corpo. L'unico senso che avevo era quello del tatto, ma ero vivo!

Quindi Anche Jade lo era, o forse era tutto un sogno... Forse la mia mente aveva vagato fino a inventare un modo per poterla rivedere.

Feci un muguglio cercando di uscire da sonno. A questo punto volevo solo andare all'ospedale e scoprire se era un sogno o no.

Improvvisamente il mio udito tornò a funzionare.
Sentivo delle urla maschili. Continuavano a dirmi di svegliarmi cercando di indovinare la mia vita.

"-su bello mio, non vorrai mica abbandonare la tua famiglia, la tua ragazza! Uno come te non può non averne una. Pensa a lei, pensa ad abbracciarla. Cosa ne penserebbero le ragazze se non ci fossi più, eh? Poi non sei male, ti gireranno tutte attorno... Sai, poi i tuoi amici ti vorrano vedere. Quello che era in macchina con te sembrava molto preoccupato, lo saranno anche gli altri."

Non riconoscevo quella voce. Perché mi stava dicendo quelle cose?

"-Mmmmm" fu l'unica cosa che riuscì a rispondere.

Fui appoggiato a terra.
Le mani fredde si staccarono dal mio corpo.

Aprì a fatica entrambi gli occhi.
Davanti a me un volto nuovo, sconosciuto.
Era ovale, con la forma allungata, o forse era solo un effetto dato dal ciuffo che si trovava.
La bocca era aperta e sorridente. Due fossette comparivano ai lati del volto e in quel buio risaltavano i suoi denti bianchissimi. Sono sincero, non avevo mai visto un ragazzo con le fossette.

Il suo volto, come altre parti del suo corpo erano sporche di sangue. Non capivo perché.

"-oh, finalmente sveglio! Sei tutto intero? Ti fa male, qualche cosa? Siete stati fortunati, almeno vi ha tamponati un medico"

"-t-tamponati? Cosa è successo? Perché è sporco di sangue?" iniziai a tempestarlo di domande.

"-amico mio, dimmi dove hai male, del resto ne parliamo dopo"

Non avevo male in punti in particolare... No, era diverso, non sentivo più le gambe.

"-le, le gambe. Non le sento"

"-oltre a quelle niente?"

"La testa..."

"-è normale, sei finito in coma per una mezzoretta..." mi guardò sorridente, quasi fosse orgoglioso di dirmelo.

Staccò il suo sguardo dal mio viso e lo portò sulla mia gamba.
Si avvicinò e slacciò un pezzo di stoffa dalla mia coscia. Era imbevuto di sangue.
Si stracciò un'altra parte della maglia e me la strinse nel medesimo punto dell'altra.

"-ABBIAMO TROVATO CAMPO!" finalmente una voce familiare.

Proveniva da non troppo lontano, potevi facilmente seguirla e capire da dove venisse.

"-ragazzo, andiamo" mi prese ancora in braccio. Iniziò a camminare il più velocemente possibile verso la voce la voce. Doveva essere molto forte ed allenato.

Io intanto ero abbandonato a lui. Non riuscivo a muovermi, né a parlare né a tenere gli occhi aperti. Avevo sonno, molto.

Raggiungemmo André. Era accompagnato da una ragazza. Non riuscì a focalizzarla bene, ero troppo stanco. Decisi di tenere le forze e rilassarmi.

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