En tête à tête con la morte.

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Ero pietrificata. Immobile mentre fissavo lo schermo del mio cellulare. Non credevo ai miei occhi, non credevo a quello che avevo appena assistito.

La videochiamata di Lilly si era appena interrotta. Lo schermo è diventato improvvisamente nero, per poi riaccendersi sulla schermata della chat.

-LILLY è ora OFFLINE-

Non ci posso credere.

No no no no no!
Ditemi che non sta accadendo davvero.

Non credevo a quello che avevo appena visto. Mi sono messa ad urlare con tutta l'aria che avevo nei polmoni, mentre le lacrime hanno iniziato ad uscire copiose.

Improvvisamente ero in piedi al centro della stanza, lontano dal divano dov'ero seduta fino ad un attimo fa.

Mi girava la testa, vedevo annebbiato. Mi sentivo mancare, sentivo il pavimento del soggiorno sgretolarsi sotto i miei piedi; stavo sprofondando, così come la mia lucidità.

Come li ha trovati??
Come ha fatto a raggiungerli??

Pensavo, in lacrime.

Doveva essere un posto sicuro, quella casa doveva essere il rifugio che li avrebbe tenuti lontano dall'assassino, dall'uomo senza volto. I miei amici dovevano essere al sicuro... e lo credevo con tutta me stessa, fino a pochi secondi fa. Mi crogiolavo nella convinzione che tutto sarebbe filato liscio, che Lui non li avrebbe mai trovati.

Ho abbassato troppo la guardia.

Ero fermamente convinta che tutto era quasi finito, che Michael Hanson, l'uomo senza volto, era ad un passo dall'essere sbattuto in carcere, a marcire in una cella per il resto dei suoi giorni. Credevo davvero che era solo questione di tempo prima che la polizia lo incastrasse con le mani nel sacco; dentro a quella casa, piena di prove che dietro al rapimento di Hannah ci fosse lui. Che dietro a tutta la sofferenza dei miei amici ci fosse lui.

Niente era vero.

Con quale presunzione ho creduto che sarebbe filato tutto liscio?
Su quale congettura ho creduto che avremmo avuto la meglio su un assassinio? Noi? dei semplici ragazzi contro un uomo che non ha più nulla da perdere dalla vita? che ha già perso tutto quello che aveva di più caro al mondo? Sua figlia.

Era affamato di vendetta, affamato come un lupo che segue la sua preda e aspetta solo il momento propizio per assalirla e ucciderla a sangue freddo, senza pietà, per soddisfare la sua fame.

Ero devastata.

Dopo un intero minuto sotto shock, ero di nuovo lucida. Ho sbloccato il cellulare, le mie mani tremavano. Ho aperto la chat di Jake:

"JAKEEE"
"NON PUÒ ESSERE VERO"
"NOO"

Vedevo ancora tutto annebbiato.
Con la manica della felpa ho asciugato lo schermo del telefono dalle mie lacrime.

-JAKE è ora ONLINE-

Mi risponde: "Chiama immediatamente la polizia e dai loro l'indirizzo della casa. Respira profondamente. Andrà tutto bene."

Non ho fatto in tempo a rispondere che..

-JAKE è ora OFFLINE-

Jake perché?
Perché sei andato offline?

Mentre tremavo ho digitato il numero.

"Polizia di Ardenbach. Come posso aiutarla?"

Con una freddezza e nervi saldi che non credevo di possedere ho risposto: "I miei amici sono in pericolo. Lo stesso assassino ricercato per l'uccisione di Amy Bell Lewis e il rapitore di Hannah Donfort sta per fare irruzione in casa loro. Vuole ucciderli." Gli ho subito dettato l'indirizzo ricavato dalla posizione sul cellulare di Hannah.

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