In fuga dal destino.

981 50 96
                                    

*⚠️WARNING⚠️*
Questo capitolo contiene un linguaggio esplicito, non adatto ad un pubblico di lettori più sensibile.

"Povero Tommyboy. Comunque non credo sia frutto del caso...dev'essere opera di Michael" afferma Dan.

Osservo i volti delle ragazze annuire alle sue parole. Condividiamo tutti il suo pensiero. Io, purtroppo, ne ho avuto la certezza durante la telefonata con l'assassino. Ometto intenzionalmente, per il momento, di confermare la sua teoria.

"Come dev'essere opera di Michael la manomissione dei freni della mia auto..." borbotta a bassa voce. Si riferisce all'incidente che ha avuto poco tempo fa, quello che lo ha costretto in sedia a rotelle.

"DAN!!! non c'è stata nessuna manomissione....ERI UBRIACO!" Sbotta Jessy, diventando paonazza in viso. Aggiunge, mantenendo un tono di voce alto e dando in escandescenze: "Tra l'altro, la tua macchina è stata controllata. Non c'erano segni di ALTERAZIONI o MANIPOLAZIONI!!"

"Perché? Credi che Richy non sbagli mai?"

Il gelo cala nella stanza. Abbassiamo tutti lo sguardo, restando ammutoliti, compreso lui stesso.

Richy...

Mi fa male il cuore.

"Perdonatemi..." Si scusa subito, mantenendo lo sguardo fisso, rivolto verso il pavimento.

"Non ti preoccupare..." Jessy accantona il risentimento, allungando una mano verso quella di Dan, per stringergliela.

Dopo un minuto, interrompo il silenzio. "Comunque, sicuramente, Michael non poteva trovarsi in due posti contemporaneamente. Deve avere un complice..." Appunto.

"Cosa intendi con due posti contemporaneamente?" Domanda Lilly, accigliandosi.

Le parole mi si strozzano in gola. Decido di mostrare loro le foto del marchio e del pacco, per poi puntare il dito verso l'angolo in cui si trova quest'ultimo.

Le immagini valgono più di mille parole. Vedo l'ansia e la paura palesarsi sui loro volti. Sono letteralmente stravolti dal terrore.

"C-c-cosa c'è dentro?" Lilly è bianca come un cadavere, si rivolge a me farfugliando.

Cerco di trattenere le lacrime ma, in pochi secondi, queste cominciano a scorrere lungo le mie guance.

Si forma lentamente un groppo in gola che mi impedisce di parlare. Vorrei solo scoppiare a piangere disperatamente, come un neonato. Un pianto forte e incontrollato, a squarciagola.

"Non ce la faccio...ragazzi..."

Non riesco ad esser forte. Tutta la mia fragilità viene a galla. Inarco la schiena in avanti, affondando la testa fra le mani.

Jessy viene ad abbracciarmi, seguita subito dalle ragazze.

Dan fa un respiro profondo e spinge le ruote della carrozzina verso l'angolo del salone, recuperando il pacco. Lo apre e resta per un solo secondo a fissarne il contenuto, prima di occultarlo alla nostra vista.

Appoggia il pacco sulle sue gambe. "Quel grandissimo figlio di puttanaaaa!" Urla, sbattendo il pugno contro il bracciolo della sedia a rotelle. "Perché... perché ci fa questo..." Impreca, per poi scoppiare a piangere a sua volta.

Duskwood Legends [Italian Version]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora