Resto completamente impietrita e ferma sul posto, mentre fisso Alan in viso.
In questo momento, mi chiedo come appaia il mio volto osservato dall'esterno; ho la netta sensazione che la mia mascella abbia appena toccato il pavimento e penso di aver perso il controllo dei miei muscoli facciali, dato che non reagiscono più agli stimoli.
Cosa significano le sue parole?
E soprattutto, in che modo dovrei giustificarmi con lui, per il fatto che io mi trovi qui e non nel sud-est asiatico? Sono nel tilt più totale, come se il mio cervello si fosse improvvisamente congelato.
Mi soffermo inconsciamente ad analizzare la persona che ho davanti agli occhi.
È più alto di me di diversi centimetri, credo sia all'incirca sul metro e ottanta. Ammetto che la sua statura, unita alla sua corporatura possente, riuscirebbe ad intimorirmi anche senza sapere di chi si tratta. Per di più, riesco a vedere chiaramente i suoi muscoli tesi, sotto quella camicia troppo stretta nelle maniche per essere su misura; la divisa non si adatta assolutamente al suo fisico allenato. Ricordo mi avesse detto di essere coetanei, ma potrei giurare che ha qualche anno in più. Credo che abbia sui trentacinque anni, suppergiù. Anche i capelli, non troppo corti, e la barba rasata lo dimostrano; solo qualche capello bianco sporadico staglia sul bruno, in un brizzolato appena visibile. Tuttavia, ciò che mi colpisce maggiormente sono i suoi occhi azzurri, che sembrano scavare nella mia mente alla ricerca di pensieri nascosti.
Mi sento anch'io sotto esame, ma a differenza mia, lui non tentenna.
I lineamenti del suo viso sono contratti e le sopracciglia sono corrugate. Riesco a vedere in maniera distinta le linee della mascella tese; probabilmente sta digrignando i denti. Sebbene le labbra non siano piegate in una smorfia e sul viso non compaia un'espressione seccata, percepisco un forte sentimento d'astio e di rancore nei miei confronti.
Ma no, che dico, è solamente... arrabbiato?
Mi sfrego le mani tra di loro con fare nervoso. "Alan, so di averti mentito e non sai quanto mi dispiace. Sei infuriato con me e lo capisco, ma posso spiegarti tutto..." Sto palesemente bluffando, non ho una giustificazione pronta da dargli, almeno per ora. Sto semplicemente tentando di procrastinare il problema, rimandando la mia discolpa ad un secondo momento, nella speranza di farmi venire in mente qualcosa. "Ho delle valide motivazioni e te le riferirò al più presto, ma non adesso." Abbasso lo sguardo, cercando di fare breccia nella sua empatia. "Sia Hannah che gli altri del gruppo sono parecchio provati, hanno passato davvero fin troppi guai. Ora, metterli in sicurezza e offrire loro assistenza medica ha la priorità su tutto." Rialzo lo sguardo, per fissarlo dritto negli occhi. "Per favore..."
Spero di averlo impietosito con le mie parole, smuovendo almeno in parte la sua compassione. In questo istante, non ho un'ingegnosità sufficiente per inventarmi una scusa plausibile e soddisfacente.
Lo vedo chiudere gli occhi, per poi riaprirli dopo qualche secondo. Sbuffa rumorosamente, mentre appoggia entrambe le mani sulle mie spalle. "Sapevo già dall'inizio che mi stavi mentendo, ma non è questo il punto. Non entrerò nel merito della falsa informazione che mi hai fornito, anche perché potrebbe non risultare reato, nel tuo caso." Si blocca per un attimo, scuotendo animatamente la testa. "Sto divagando, non abbiamo tempo per questo." Sento le sue dita stringermi con forza, per catturare tutta la mia attenzione. "Ripeto, non hai letto il mio messaggio?"
Strabuzzo gli occhi, davvero non capisco cosa intenda. Questo suo atteggiamento strano e ambiguo non fa altro che mettermi a disagio e aumentare la mia ansia. "I-intendi quello dove mi assicuravi che vi stavate occupando del caso e c-che Hanson aveva i giorni contati?" Farfuglio.
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Duskwood Legends [Italian Version]
Mystery / ThrillerLo scontro finale con l'uomo senza volto è dietro l'angolo. Chi avrà la meglio? Un pareggio non è contemplato. Riuscirà il gruppo di amici a salvare Hannah Donfort? Riuscirà la protagonista nel suo intento, senza perdere nessuno a lei caro? È la sto...