There's no place i'd rather be.

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Mi fermo per osservare Alan in viso, con un'espressione stupita e meravigliata impressa sulle labbra.

Cosa, ho sentito bene?

Cioè, una mezza idea sul fatto che avesse già progettato qualcosa per tenerci tutti al sicuro me l'ero fatta, soprattutto considerando le misure da loro adottate per preservare l'incolumità di quelli che sono attualmente in ospedale; ma mai avrei immaginato che la polizia ci avrebbe messo a disposizione un intero appartamento!

Giro il mio sguardo verso gli altri, che fino ad un attimo fa camminavano dietro le mie spalle, in una specie di fila indiana. Vedo alcuni di loro annuire semplicemente con il capo, mentre altri approvano dicendo: "È un ottimo piano." Pure Cleo commenta ad alta voce: "Mi sento molto più tranquilla sapendo che staremo insieme nello stesso posto, con una pattuglia di guardia fuori casa."

Rispondo facendo le veci dell'intero gruppo, dato che siamo tutti sulla stessa lunghezza d'onda. "Grazie Alan, penso che sia la soluzione migliore per tutti." Affermo, abbozzando un sorriso. "È qui vicino?"

Alan si ferma giusto per qualche istante per ricambiare il sorriso, per poi estenderlo anche al resto dei presenti. "Mi fa piacere sapere che siete d'accordo. La vostra sicurezza viene prima di tutto. Anche se sono fermamente convinto che nessuno di voi sia nel loro mirino, la prudenza non è mai troppa." Riprende a camminare, facendo strada verso l'uscita della centrale. "E per rispondere alla tua domanda, sì, l'appartamento si trova ad appena un isolato da qui." Velocizza i suoi passi. "Comunque, appena saliremo in macchina, vi spiegherò tutto. Non temete." Taglia corto, guardandosi attorno. Mi dà come l'impressione che non voglia approfondire il discorso in questo momento.

Ora che ci penso, credo di sapere il motivo di questo suo atteggiamento circospetto: Forse, ritiene che non sia sicuro discuterne qui, ora. Sebbene mi abbia detto che ha subito posto in isolamento gli agenti collusi, non significa che non ce ne siano altri, nascosti tra i non sospetti.

La segretezza è fondamentale per la nostra protezione.

Comunque, dev'essere orribile dubitare dei propri colleghi e doversi costantemente guardare le spalle, poiché non ci si può fidare di nessuno.

Mi dispiace per Alan...

L'aver infranto il finto muro dell'omertà lo ha esposto irrimediabilmente ad un grosso pericolo. Avendo disubbidito ai loro ordini, adesso si trova nel centro del mirino di quei criminali, esattamente come Jake.

Sono sulla stessa barca; due facce opposte della stessa medaglia. E ora rischia molto di più lui, rispetto a noi.

Spero vivamente che abbia pensato anche ad un modo per tutelare se stesso...

Seguiamo Alan, percorrendo il corridoio in assoluto silenzio. Raggiungiamo la fine del passaggio, uscendo dalla porta in vetro che conduce alla portineria della stazione. Mi scambio un'occhiata con l'impiegato della reception, che ricambia il mio sguardo truce sfoggiando un'espressione mortificata. Lo sento biascicare sommessamente qualcosa di incomprensibile, che ricorda vagamente un: "Arrivederci."

Uhm, vorrei tanto che non fosse così, caro Patrick. Ma, per ritrovare Jake, devo per forza collaborare con la polizia.

E io farei qualunque cosa per lui.

Anche vedere il tuo faccione scorbutico per tutti i giorni a venire.

Oltrepassiamo la porta principale, uscendo nell'ampio parcheggio della centrale. Noto subito che non c'è più la calca di giornalisti ammassati nel piazzale; l'area è stata delimitata da delle transenne e solo qualche troupe televisiva, insieme ad un paio di reporter, sono rimasti appostati nei pressi della barriera. Una coppia di agenti è ora di vedetta davanti all'unica via di accesso, per impedire che la zona venga nuovamente occupata dai mass media.

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