Duskwood Legends [Italian Version]

I cross my heart, promise.

Le parole di Alan nemmeno le sento, e la sua stretta attorno al mio corpo neppure l'avverto. Sento solo una voce lontana e ovattata, che continua a ripetere il mio nome ad oltranza; ma il mio nome viene coperto da quello di Jake, che esce dalle mie labbra in un urlo disperato, rotto da un pianto irrefrenabile. Le lacrime mi solcano il viso e finiscono per perdersi nella manica di Alan, sul suo braccio avvolto intorno al mio petto.

Non riesco a percepire il suo abbraccio come di conforto, è solo una morsa che mi opprime e ostacola i miei movimenti.

Tento di rialzarmi, facendo appello alle mie ultime forze rimaste, ma non ci riesco. Per un attimo le mani di Alan tentano di fermarmi, ma poi esitano e mi lasciano andare. Percorro quei pochi centimetri, che mi separano dallo zaino di Jake, camminando sulle ginocchia. Raccolgo le sue cose e le accosto al ventre, rannicchiandomi su me stessa. Stringo forte lo zaino tra le mie braccia, mentre le mie grida fendono l'aria.

Il mio dolore è l'unico rumore nel silenzio della foresta.

"Jake... Jake... JAKE!!" Continuo a pronunciare il suo nome, alzando progressivamente la mia voce, come a chiamarlo.

Dove sei, Jake?

Ti sei nascosto da qualche parte qui intorno, non è forse così? Hai avvertito il pericolo per tempo e sei scappato, per rifugiarti in mezzo agli alberi, vero?

Tremo dalla testa ai piedi e mi manca il fiato nei polmoni. Annaspo come se mi trovassi sott'acqua e stessi lottando con tutte le mie energie per tenere il viso in superficie. Ma finalmente, una forza che non sembra neanche appartenermi, mi spinge a risollevarmi sulle gambe. Asciugo le lacrime, passandomi il dorso della mano sopra gli occhi; mi fanno un gran male, sono rossi e pulsano, ma non m'importa. Ora ho un solo pensiero per la testa, che riesce a surclassare ogni dolenza fisica o morale.

Forse Jake non è stato preso ed è qui da qualche parte.

Mi sistemo la sua borsa sulle spalle, iniziando a camminare verso gli alberi di fronte a me. Alan, che fino ad ora se n'era rimasto silente e in disparte, a lasciarmi lo spazio necessario per sfogare e metabolizzare l'accaduto, fa la stessa cosa. Riesco ad udire i suoi passi farsi più veloci, fino a raggiungermi.

Le sue dita si posano delicatamente sul mio avambraccio, per poi stringersi intorno al polso e tenermi ferma sul posto. "Dove stai andando?" Mi chiede. Resta alle mie spalle, non si porta al mio fianco. Sento il suo respiro, pesante e affannoso, sopra la mia nuca. Il suo petto si muove in modo irregolare contro la mia schiena, come se facesse fatica a inspirare.

Mi giro per riuscire a vederlo in viso. Osservo come la sua vista è rivolta verso il basso, a fissare il terreno, e i suoi lineamenti sono tirati. Ciò che mi colpisce maggiormente è l'espressione afflitta impressa sul suo volto. Credo si ritenga responsabile di quanto accaduto e il dispiacere lo stia logorando. "Voglio cercare Jake qui in zona, è plausibile che si sia nascosto nel bosco..." Abbozzo un sorriso, tirando su con il naso.

Lo vedo alzare la testa, piantando lo sguardo nel mio. Il suo giudizio traspare limpido attraverso i suoi occhi azzurri e tristi, che mi ammazzano come una pugnalata nel cuore. So perfettamente cosa sta pensando, che la mia ipotesi è per lui impossibile. "Le sue cose sono tutte sparse per terra, sembra ci sia stata una colluttazione..." Deglutisce e si blocca all'istante, appena osserva la mia espressione colma di terrore.

Senza rispondere alle sue parole, ritraggo il braccio con un piccolo strattone, per poi rimettermi a camminare verso il bosco. Alan pronuncia sommessamente il mio nome ed emette un forte sospiro, ma non mi blocca; si limita a seguirmi in silenzio, restando alle mie spalle. Forse non ha il coraggio di riportarmi alla realtà dei fatti, facendomi aprire gli occhi; oppure sa che ho bisogno di sperimentarle tutte, prima di darmi per vinta. Anche le possibilità più improbabili.