Duskwood Legends [Italian Version]

Don't shut me out.

Da quando ci siamo rimessi in marcia, saranno passati all'incirca dieci minuti; abbiamo camminato in silenzio, assorti nei nostri pensieri. Sarà colpa dell'ansia, che si fa sentire sempre più prepotente, crescente ad ogni passo, man mano che ci avviciniamo alla cascina.

"Jake, quanto manca ancora?" Domando, scansando il ramo di un albero che occupa parte del sentiero. La stradina è diventata progressivamente più impervia, rendendo il nostro avanzare difficile; la fitta vegetazione, gli arbusti spinosi che ricoprono gran parte del sottobosco e il terreno sdrucciolevole, hanno reso il nostro procedere piuttosto lento.

Controlla lo schermo del cellulare, che tiene già pronto fuori dalla tasca, in modo da essere sempre a portata di mano. "Uhm, dovrebbero mancare poco più di duecento metri, siamo quasi arrivati." Sussurra, portando l'indice alla bocca per intimarmi di abbassare la voce.

Annuisco, chiudendo la bocca e abbandonando l'idea di chiedergli altro; ho la netta sensazione che sia alquanto preoccupato e inquieto. Da quando è successo il fatto del cervo, è rimasto in silenzio praticamente per tutto il tempo. Che la sua apprensione sia scaturita da questo? Eppure, era fermamente convinto che si sia trattato esclusivamente di un'enorme malinteso; vedendo il suo stato però, dev'essergli rimasto il dubbio, seppure remoto. Come un chiodo fisso piantato nella testa. Si trattava davvero solo di un animale? Conoscendo Jake, si starà arrovellando mentalmente su questo dilemma, soppesando ogni eventualità. Quello che so per certo, nel caso dovessimo accorgerci che Thomas aveva ragione, è che non si perdonerebbe mai questa sua leggerezza nella valutazione; ha preso lui le redini del comando ed è stato lui a decidere di proseguire. Credo si senta una sorta di responsabilità nei nostri confronti. Osservando il suo viso, potrei affermare con sicurezza ciò che sta pensando in questo momento: - Avrò fatto bene a decidere di proseguire con il piano?

E se solo me ne parlasse, gli risponderei di certo -Sì!

Siamo arrivati fino questo punto, abbiamo lavorato sodo giorno e notte nelle ultime settimane solo per arrivare ad ora; non possiamo permetterci di rinunciare all'irruzione, unicamente a causa di un sospetto. Comunque, presto lo scopriremo: appena arriveremo nello spot dove ci apposteremo, appureremo ogni timore. Jake avrà modo di passare alla seconda parte del piano, ossia verificare se ci sono altri dispositivi mobili in zona.

E diciamocelo, se davvero ci fosse stato qualcuno nei boschi ad osservarci, avrebbe sicuramente avuto un telefono cellulare con se.

Proseguiamo per qualche altro minuto, senza spiccicare mezza parola. Le uniche interazioni che abbiamo con il resto del gruppo è aiutarci tra di noi, quando il sentiero diventa troppo ripido e scosceso; oppure zittirci con un: "shhh" se ci lasciamo scappare lamenti o imprecazioni, a causa delle spine. Seppure mi sono vestita in modo da essere ben coperta, sono certa di avere un discreto numero di graffi su braccia e gambe. Ma non posso lamentarmi, considerando dove ci troviamo; è già tanto che non abbiamo dovuto fare i conti con qualche creatura velenosa!

La sola idea che questo posto sia brulicante di esseri striscianti e insetti pelosi, mi mette la pelle d'oca.

Improvvisamente, come se si trattasse di un miraggio, vediamo la fitta boscagli aprirsi. Davanti a noi appare una zona circolare, priva di alberi e cespugli; solo erba e qualche masso sparso qua e là occupano lo spiazzo. Avrà un diametro di una quindicina di metri circa, è perciò abbastanza spaziosa ma neanche troppo aperta. Su tre lati è delimitata dalla macchia di bosco, in cui si riescono a scorgere solo alberi, alberi e ancora alberi; mentre nell'ultima parte è circoscritta da un'alta parete rocciosa, abbastanza pendente e pressochè impossibile da scalare.

Identifico subito il posto, lo conosco talmente bene che è come ci fossi già stata in passato: siamo arrivati. Lo abbiamo esaminato tanto minuziosamente, sia io che Jake quand'eravamo davanti al suo computer, che non potrei mai sbagliarmi.