Mi siedo a terra, stringendo Lulù tra le braccia. "Mi sei mancato da morire, sai?" Mi rivolgo a lui come se fosse una persona, un amico che comprende quello che gli sto dicendo. L'ho sempre fatta questa cosa di parlargli ad alta voce, dal primo giorno che l'ho portato a casa quando ancora era un cucciolo, e da lì non ho più smesso.
Io credo che i gatti, come gli altri animali domestici, capiscano perfettamente gli esseri umani. Molto probabilmente non intendono il significato di tante parole, certo, ma le emozioni che provano i loro proprietari sì.
Che si tratti di gioia, tristezza, rabbia...
Lo percepiscono fin troppo bene.E sono sicura che in questo momento Lulù stia sentendo tutta la mia sofferenza, la mia ansia, la mia preoccupazione. Appoggiando il muso contro la mia mano, preme il suo minuscolo corpicino contro le mie ginocchia.
Non so, ma ho come la sensazione che voglia farmi sentire la sua vicinanza, nonché portare una sorta di rispetto verso il mio dolore.
Lo dimostra il fatto che, solitamente, è un gatto iperattivo e che non ama particolarmente le effusioni, ma questa volta si comporta in maniera differente: se ne resta accoccolato tra le mie gambe, calmo, senza mostrare la benché minima voglia di allontanarsi. Non so per quanto tempo rimaniamo così, in questa specie di abbraccio consolatorio.
"Grazie." Gli rivolgo un sorriso malinconico, inclinando la testa a lato. "Sai, è scomparsa una persona davvero importante per la tua padroncina... ed è per questo motivo che è molto giù di morale." Faccio scorrere la mano lungo tutto il dorso, sospirando. "La aiuterai a ritrovarlo, vero?"
Lo sento emettere delle forti fusa, per poi miagolare e riacquisire la sua abituale vivacità. Strofina il muso contro la mia mano, muovendo la coda a destra e sinistra.
Scoppio immediatamente a ridere.
Lo prendo come un sì.Esco dalla camera con Lulù in braccio, chiudendo la porta dietro le mie spalle. Percorro il corridoio che conduce alla cucina, dove Helen è già alle prese con la colazione, come immaginavo. Sento l'intenso profumo di cornetti appena sfornati, che mi fa venire istantaneamente l'acquolina in bocca, oltre il rumore di utensili che sbattono e cassetti che si chiudono. Ma non sono i soli suoni che percepisco; c'è anche un sommesso chiacchiericcio di sottofondo, proveniente da diverse voci.
Che Peter si sia già alzato?
Di solito, però, è un gran dormiglione; uno di quelli che dorme fino all'ultimo secondo e che poi si ritrova a dover fare le corse per riuscire a raggiungere il posto di lavoro in orario.
Uhm...
È piuttosto strano che sia già in piedi.Entro in cucina con ancora il micio sottobraccio, che tanto vorrebbe scendersene, in modo da continuare ad esplorare tutta la casa. Coglie subito l'occasione di sfuggire dalle mie grinfie non appena mollo la presa e resto immobile sulla soglia, profondamente stupita.
Non era Peter a parlottare animatamente con Helen...
Erano i miei genitori!
Nel momento in cui appaio davanti a loro, restano immediatamente in silenzio. Ci fissiamo per qualche istante, dove nessuno di noi dice nulla.
Ma non ce n'è bisogno, poiché gli occhi parlano da soli.
Li osservo mentre si alzano di scatto dal divano, per venirmi accanto e stringermi in un forte abbraccio. Hanno entrambi gli occhi lucidi, e già questo mi basta a farmi sentire subito in colpa.
"Tesoro, eravamo così in pensiero..." Sussurra mia madre, stringendomi forte a lei.
"Helen ci ha raccontato che sei stata scortata fin qui dal capo della polizia di Duskwood, cos'è successo?" Domanda mio padre, mentre cerca di darsi un contegno e non cedere al pianto.
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Duskwood Legends [Italian Version]
Mystery / ThrillerLo scontro finale con l'uomo senza volto è dietro l'angolo. Chi avrà la meglio? Un pareggio non è contemplato. Riuscirà il gruppo di amici a salvare Hannah Donfort? Riuscirà la protagonista nel suo intento, senza perdere nessuno a lei caro? È la sto...