Amante del pericolo.

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Resto imbambolata a fissarlo, ancora scombussolata da tutto quel turbinio di emozioni. Lo fisso, guardandolo dritto negli occhi, con la bocca spalancata e le labbra tremolanti.

Mi sento come sulle montagne russe: A testa in giù, ai centoventi chilometri orari.

Ridacchia timidamente, divertito dalla mia reazione. "Lo prendo come un sì." Conclude, sorridendo in modo affettuoso e continuando a mantenere lo sguardo fisso nel mio.

Come per magia, mi riprendo dallo stupore: la mia mente era rimasta bloccata, paralizzata, ancora sul bacio di prima.

"Sì, lo voglio" rispondo in un sussurro.

Uhm.

Non volevo farla sembrare come una promessa di matrimonio.

Jake scoppia subito a ridere in una fragorosa risata. Non so dirvi se è per le parole diciamo ~ambigue da me pronunciate in modo istintivo, oppure per il tono di voce languido con cui se ne escono.

Fatto sta che sono servite a smorzare la tensione. Entrambe le tensioni, per essere precisi. Sia quella causata dalle nostre urla litigiose di prima, sia quella sessuale...

"Sai, volevo chiedertelo già da prima." Ammette, cercando di mascherare l'imbarazzo. "Ce n'è uno non troppo distante da qui, possiamo andare anche a piedi, sai? È un locale abbastanza, uhm, spartano... Ma sembra discreto e riservato, quindi fa al caso nostro." Ridacchia, cingendomi i fianchi e continuando: "Volevo portarti in un posto più elegante, ma è troppo rischioso..."

"È perfetto! preferisco di gran lunga qualcosa di semplice, rispetto ad un locale pomposo." Rido insieme a lui, stringendolo a me.

Nel momento in cui ci sciogliamo dall'abbraccio, si rivolge nuovamente a me, dolcemente: "Non vedo l'ora che sia questa sera..." Modula poi la voce, tornando serio: "Ora, purtroppo, dobbiamo tornare ai nostri doveri." Sospira, accarezzandomi brevemente la guancia e tornandosi a sedere davanti al computer.

Alzo gli occhi al cielo.
Il dovere chiama.

"Mi serve almeno una mezz'ora per occuparmi di due cose: installare Nym-Os sul telefono di Hannah, che mi avvertirà se qualcuno proverà ad hackerarlo, ed estrapolare i primi dati dal computer di Alan." Mi elenca i suoi compiti non appena riaccende il pc, che nel frattempo era andato in standby.

"Posso fare qualcosa?" Gli chiedo, desiderosa di rendermi utile in qualche modo. Mi dispiace che un buon novanta percento del lavoro ricada sempre sulle spalle di Jake.

"Si, avvisa Jessica di non usare il telefono di Hannah e di tenerlo in carica."

A proposito di Jessy...
La discussione di prima mi ha fatto scordare la seconda cosa che volevo dirgli!

"Mi sono appena ricordata di una cosa" esordisco, raggiungendolo vicino alla scrivania.

Mi indirizza uno sguardo interrogativo, per poi pronunciare un: "Spara" in tono secco, come se avesse il sospetto che non porto buone nuove.

"Ecco, Jessy mi ha scritto prima. Ha detto che vorrebbe riportarmi la macchina." Mi siedo al suo fianco "Sai che l'aveva presa in prestito per accompagnare Phil in ospedale..." Inspiro e concludo tutto d'un fiato: "E vorrebbe portarmi anche il cellulare di Hannah".

Chiude gli occhi per un breve istante ed emette un sospiro rumoroso, come per enfatizzare le sue prossime parole: "È pericoloso, ma di certo non possiamo costringere Jessy a tenere il cellulare, se non vuole."

"Posso capirla, ha subito così tante aggressioni in questi ultimi giorni..." Mormoro a bassa voce.

Lei più di tutti. Partendo da quando è stata attaccata mentre eravamo in videochiamata, per finire con la scorsa notte.

Duskwood Legends [Italian Version]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora