Uno per tutti?

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Resto per qualche secondo a scrutare il bosco, fissando il punto esatto da dove il gruppetto si è addentrato tra gli alberi. La vegetazione è talmente fitta, che dopo pochi passi già li avevo persi di vista.

Mentirei dicendo che non sono terribilmente in ansia per Jake; se non mi avesse pregato di restare qui, non l'avrei mai e poi mai lasciato andare senza di me. Ma dovevamo per forza trovare un punto d'incontro e capisco che lui ha già fatto la sua parte, facendomi partecipare attivamente all'irruzione. Dev'essere stato davvero difficile per lui acconsentire alla mia richiesta. So perfettamente che avrebbe voluto tenermi fuori da tutto, facendomi attendere l'esito del salvataggio di Hannah, in un posto sicuro e lontano d ogni pericolo. Mi sono sentita quindi il dovere di assecondare almeno questa sua supplica, riponendo così l'ascia di guerra.

Glielo dovevo.

E Jake ha compreso di avermi chiesto tanto, facendomi rimanere qui. Indubbiamente, ha apprezzato il mio sacrificio e questo ha contribuito a rendere il nostro rapporto ancora più solido e inscindibile.

Comunque, devo trovare un modo per distrarmi durante questi minuti di attesa.

O finirò per impazzire, ne sono certa!

Scuoto la testa e sospiro.

Mi porto nuovamente vicino al portatile di Jake, ancora appoggiato sul piano della roccia. Osservo lo schermo, squadrando attentamente quel piccolo riquadro nero, appartenente all'eseguibile programmato da Jake: la lista dei numeri di telefono connessi è rimasta invariata.

Secondo sospiro di sollievo, emesso nel giro di pochi secondi.

Grazie a Dio.
Okay, resta calma, andrà tutto bene.

Muovo lo sguardo alla mia sinistra, facendolo correre verso la parete rocciosa. Thomas ha raggiunto le ragazze, che per integrarlo hanno deciso di disporsi a cerchio, in modo da riuscirsi a guardare tutti e tre negli occhi. Hanno lasciato un posto vuoto, che penso sia riservato a me. Alzando gli occhi sul volto di Jessy, ne ho subito la conferma: mi sorride ampiamente, facendomi segno con la mano di avvicinarmi e unirmi a loro.

E non me lo faccio ripetere di certo due volte; stare in loro compagnia, ridurrà sicuramente la mia apprensione nei confronti di Jake.

Contraccambio il suo sorriso, sforzandomi di non farlo sembrare troppo forzato e posticcio. Non voglio contagiarli con la mia angoscia, già ne avranno abbastanza di per sé.

Quindi in alto i lati delle labbra, e via le preoccupazioni!

Recupero il computer, tenendolo su da un lato con la destra, mentre l'altro è appoggiato contro il petto.

Tu ora verrà con me, mio caro computer: devo restare sempre vigile, tenendo monitorata la situazione. Non farmi brutti scherzi, mi raccomando. Ci manca solo di vedere in diretta, un nuovo numero di cellulare collegarsi alla rete.

Penso che il mio cuore già piuttosto provato, non ne reggerebbe il colpo.

Raggiungo gli altri e sistemo il portatile a terra, posizionandolo al centro del cerchio che hanno creato. Dopo essermi seduta a gambe incrociate, lo giro in modo che il display sia visibile anche a Jessy e Thomas, seduti rispettivamente alla mia destra e alla mia sinistra.

Tre paia di occhi sono meglio di uno.

"... E questo è quanto. Ora stiamo tornando alla piazzola dove avete lasciato le auto." La voce di Dan irrompe ovattata dal vivavoce del cellulare di Jessy. Deve aver momentaneamente scollegato le cuffiette bluetooth, in modo da far sentire la telefonata con Dan anche a noi.

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