Capitolo 13

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~ Cris ~

Tutta la settimana è pienissima, la sera torno al locale per far contento Pitt e poi filo a casa mettendomi a letto distrutta. Le sfilate sono fantastiche, è un mondo tutto nuovo. Stefano mi protegge molto e continua a spingere verso me Katrina, ormai è chiara la sua intenzione. Io sono sfuggente, non voglio distrazioni mentre lavoro. Prima il dovere e dopo il piacere!

Lei comunque, non sembra scappare, anzi questi giorni ci stanno servendo per studiarci meglio a vicenda, mi è sempre piaciuto questa sorta di corteggiamento visivo.

L'ultima sera è grandiosa, ormai mi sono ambientata, ho capito chi snobbare e chi no. Mi guardano tutti come se fossi chissà quale professionista di fama, anche i colleghi lo fanno diversamente, e a chi mi chiede le foto do il biglietto da visita dell'agenzia.

Stefano mi si avvicina con Katrina e stavolta non scappo. Ho bisogno di un po' di svago e da come mi guarda lei, penso che il bisogno sia reciproco.

Dopo le solite convenevoli frasi, lei mi prende la mano approfittando di un attimo di distrazione di Stefano. «Andiamo via?» mi sussurra all'orecchio, con quell'accento stranamente piacevole.

Le faccio cenno di sì e ci dileguiamo tra la gente, il locale è di strada per andare al suo hotel, così posso passare a lasciare la pesante attrezzatura. Evito di farla entrare perché so già i commenti di Pitt e volo dentro da sola, lascio tutto al solito posto, do un bacio a Pitt che secondo me non mi ha nemmeno riconosciuto e torno fuori da lei.

Per fortuna parla italiano, non benissimo ma ci capiamo, giusto per scambiare due parole, visto che durante tutta la settimana è stato solo un gioco di sguardi e sorrisi. È una ragazza interessante, non le chiedo quanti anni ha, temo sia più giovane di me. Dal suo racconto fa questo lavoro da sei anni, quindi tanto piccola non sarà. In ogni caso ormai è tardi per farmi scrupoli, il suo hotel è qui davanti a noi, lei entra tirandomi per la mano, che fare? La seguo!

In ascensore noto che anche lei è molto stanca, ne ho la certezza quando entriamo in camera e salta tutti i preliminari. Va dritta al sodo e non mi dispiace per nulla. È solo molto irruenta nel suo fare, la blocco sul letto con il mio corpo tenendo le sue mani. «Con calma!» le sussurro all'orecchio e la cosa sembra eccitarla molto.

È uno sfogo, un prendere a vicenda ciò che si vuole, godimento puro del corpo, appagamento di sensi che mi stavo scordando di avere, puro e sano sesso. Quando ci vuole, ci vuole!

Il bello di una scopata con una persona consapevole di ciò che vuole, è che quando hai finito ti rivesti e te ne via. Senza tutte quelle smancerie inutili, capaci solo di mettermi a disagio.

Mi rendo conto di aver fatto tardi solo quando esco dall'hotel, vedendo le strade deserte, guardo il cellulare trovando diversi messaggi di Pitt, del tipo – Dove sei finita?

Arrivo al locale, dove per fortuna ancora stanno sistemando.

«Mi vuoi spiegare dove sei stata tutta la sera?» mi urla contro Pitt appena entro.

«Con un'amica Mamma» gli rispondo scherzando, con la testa leggera ancora in preda al relax del piacere.

«Io non ti capisco, ma cazz...» ricomincia a urlare, lo blocco decisa avvicinandomi a lui.

«Basta Pitt! Ho avuto una bella serata, che ha concluso una settimana da Dio. Ho finalmente un contratto di lavoro e sono andata a festeggiare a modo mio!» lo ammonisco con la faccia di chi non vuole rotture di scatole, non stasera.

«Era bella almeno?» mi chiede sorridendo.

«Sti cazzi se lo era, una figa da paura Pitt. Seno troppo piccolo, ma le modelle sono tutte così» gli rispondo ancora inebriata di lei.

Fermate il mondo... Ci sono anch'io! - 1 ParteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora