Capitolo 44

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~ Cris ~

Mi sveglio con Pitt tra le braccia, cerco Roby dietro di me, ma non c'è. Mi guardo intorno e vedo Tommy che mette in ordine le valigie e gli chiedo di Roby.

«È uscita una mezz'oretta fa, ha detto che voleva fare due passi.»

Mi alzo facendo attenzione a non svegliare Pitt, vado in camera per prendere il mio cellulare e chiamarla, ma il suo è vicino al mio. Mi vesto velocemente e torno da Tommy. «Vado a cercarla, se hai bisogno di me chiamami, ok?»

«Va tutto bene Cris?» mi chiede sospettoso.

«Spero di sì.» Qualcosa mi preoccupa. Non so perché, ma questo suo uscire da sola mi mette ansia. Stanotte è stato stupendo, non può esserlo stato solo per me. Sono sicura che anche lei prova le stesse cose, ma perché adesso ho paura?

Corro in preda al panico, so dove trovarla, è lì ne sono sicura. La vedo da lontano, di spalle rivolta al mare, seduta su quella roccia a tirare sassi. Rallento, faccio lunghi respiri per ritrovare uno stato di calma anche se apparente e mi avvicino. «Che ti ha fatto il mare...?»

Lei non mi lascia finire. «Lui niente, sono io che faccio sempre casini.»

Il mondo si sbriciola sotto i miei piedi, sento il cuore spezzarsi dentro al mio petto e fa male. Non so dove trovo la forza di rimanere calma, mi siedo accanto a lei. «Quindi da ubriaca fai cazzate e da sobria casini?»

Lei mi guarda con gli occhi lucidi, il mare nei suoi occhi sembra preda di uno scirocco che spinge le onde verso l'interno, come chi vuole tirarsi indietro a tutti i costi e risponde: «Non ero ubriaca, non tanto da non ricordare, ma avevo paura...»

La interrompo nervosa. «Paura? Fammi capire Roby, cosa è stato? Volevi capire com'è con una donna? O ieri sera mi stavi solo distraendo dai miei pensieri? E adesso cosa? Non trovi il modo per tornare indietro alla ricerca del tuo amore perfetto? Non ci credo, mi spiace, non ci credo!» Mi alzo senza guardarla, troppo nervosa per trovare qualcosa di logico in questo suo tirarsi indietro.

«Cosa?» mi domanda confusa.

«Non ci credo che non è stato niente per te!» le rispondo sicura, mi avvicino e prendo il sasso che ha tra le mani, «se vuoi buttarlo in mare non ti basta un sasso, devi tirarci dentro un masso!»

«Cris, ma che dici?» mi chiede insicura.

Faccio un respiro mettendo a tacere i miei nervi, torno a sedere di fronte a lei. «Ok, è stata colpa mia, dovevo fermarmi.»

«Tu lo hai fatto, sono io che... Sono sempre stata io, anche quando ci siamo baciate quella sera.»

«E allora cosa? È stato così terribile?» Mi sento confusa non ci capisco più nulla.

Lei mi accarezza il viso e sussurra: «Ma che dici? È stato stupendo.»

Accenno un sorriso. «Almeno su questo siamo d'accordo. Quindi è solo lo shock dell'aver capito che ti piacciono le donne o non solo?»

«Ma che c'entra?»

«Allora cosa?» Sto impazzendo, non so più cosa pensare.

Lei si alza nervosa e impaurita. «Adesso andrai via!»

«Che?» le chiedo scioccata.

«Non è questo che fai? Non scappi quando un rapporto si fa serio? Perché avrei finto di non ricordare quel bacio? Ma tu dopo volevi andartene lo stesso, sei andata a letto con Monica e poi...»

La interrompo subito. «Non è vero, non sono andata a letto...»

Non mi lascia finire si gira decisamente incazzata. «Ma smettila! Non sai raccontare balle, sei tornata con un succhiotto che sembrava una moneta da due euro!»

Fermate il mondo... Ci sono anch'io! - 1 ParteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora