Capitolo 2

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~ Cris ~

«Cris, Cris.» Sento urlare non appena la porta scorrevole si apre.

È il mio Pitt bello come sempre, molto più di me di sicuro. Mi viene incontro e ci abbracciamo stringendoci forte. Rivederlo mi fa dimenticare il volo, soprattutto quell'atterraggio da paura.

«Ciao Tommaso» lo saluto mentre si avvicina timido. Non ho molta confidenza con lui, da quando sta con Pitt l'ho incontrato solo le due volte che è venuto a Catania per le ferie.

«Ciao Cris, benvenuta a Milano. Dai a me i bagagli, così ti puoi fare strapazzare di coccole da Pitt» mi risponde molto affettuoso.

Lo ringrazio forse arrossendo, mi sento a disagio, credo sia evidente, ma Pitt mi trascina fuori dall'aeroporto e non penso l'abbia notato.

In macchina l'inevitabile arriva come mi aspettavo. Infatti, Pitt non perde tempo. «Ma ti rendi conto quanto sei dimagrita? Da quanto non mangi? E questi capelli, ma che hai fatto? Sono così spenti. Appena arriviamo a casa ti faccio un impacco con una maschera miracolosa.»

«Ma che ne sai tu di capelli? Hai cominciato a perderli cinque anni fa, e adesso li rasi tutti per non farlo vedere» gli rispondo scherzando.

«Scema. l'ho presa apposta per te, prevedevo già questo disastro.»

Durante il tragitto verso casa loro è un continuo criticare il mio aspetto precario, come lo definisce lui, che ritiene si possa recuperare solo con un attento restauro. Mi fa paura quando lo dice, non ho idea di quante creme per il corpo e lozioni varie mi abbia preso.

Lungo la strada ci sono campi di mais a destra e sinistra, che si alternano con altri campi verdi di non so cosa, le strade sono un continuo alternarsi di rotonde, finché arriviamo nel paesino dove vivono a pochi chilometri da Milano, Cassinetta di Lugagnano.

Ci sono un sacco di insetti nell'aria, Pitt mi spiega che è dovuto al Naviglio, un canale d'acqua artificiale che passa qui vicino e a tutte le colture che circondano il paese. Ciò che mi piace di questo posto è la tranquillità, c'è un silenzio che dà pace.

Loro abitano in una villetta bifamiliare con un giardino molto curato; la casa è luminosa, arredata in modo semplice e accogliente. La mia attenzione viene subito rapita dal caminetto vicino al divano, mi è sempre piaciuto tantissimo.

Tommaso va in cucina a preparare il pranzo, mentre Pitt mi fa da cicerone per tutta la casa, mostrandomi dove posso trovare ogni cosa e infine apre la porta della mia camera. «Questa è la tua stanza per oggi, domani e sempre. Non voglio sentirti dire che non sei d'accordo, perché chiedo il divorzio gioia.»

Mi fa sempre ridere quando scherza sul nostro finto matrimonio, e so che adora sentirmi rispondere a tono. «Va bene, ne parliamo dopo, prima devo sentire il mio avvocato.»

È una sensazione stupenda, quando sono con Pitt mi sento sempre a casa. Quello che però lui non prende in considerazione è che mi basta averlo vicino, nella stessa città. Non voglio invadere i loro spazi, e con Tommaso non so ancora che tipo di rapporto avrò. All'inizio, quando Pitt si è trasferito qui, un po' l'ho odiato, mi aveva portato via il mio unico punto di riferimento. L'ho vissuta come una tragedia, però quando l'ho rivisto l'estate scorsa, dal suo modo tenero di guardare Pitt, ho capito che lo ama davvero.

Ci mettiamo a tavola e il profumo che si respira è qualcosa di meraviglioso, Pitt nota la mia espressione estasiata. «Tommy è un cuoco strepitoso, vedrai. Al locale ha fatto un menù di cui ti innamorerai: poche pietanze, ma fatte davvero bene.»

«Ne sono certa, ma oggi avete chiuso? O lavorate solo stasera?» Non ho mai capito come sono organizzati.

«Oggi hanno aperto il locale mamma Adele, papà Edo e mio fratello Mauri» risponde Tommaso.

Fermate il mondo... Ci sono anch'io! - 1 ParteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora