~ Cris ~
Il ristorante è carino, un ambiente orientale molto curato. Mi viene da ridere quando vedo le bacchette sul tavolo e lei inevitabilmente lo nota. «Se vuoi possiamo chiedere le posate. Oppure ti mostro come si usano?»
«Fammi provare, se riesco evito di sembrare un'aliena.» Scherzo un po', non mi va che mi veda tanto imbranata.
Lei mi posiziona le bacchette in mano, e tra le risate e qualche bacchetta volata via, sembra che sia possibile usarle.
Ci portano il menù e lei con molta cura mi spiega cosa c'è in ogni rotolino che vedo nelle foto.
«Le alghe mi fanno impressione e il piccante non mi piace» le dico subito per evitare spiacevoli inconvenienti.
«Ok allora niente piccante, però qualcosa con le alghe te la farei provare, se non le assaggi non puoi sapere se ti piacciono?»
«Su questo non sono d'accordo, però se ci tieni le provo.»
«Perché non sei d'accordo? Il cibo può avere un aspetto che non ti dice nulla, ma il sapore invece è buono.»
«D'accordo, però dalla foto l'alga attorno al rotolino sembra gommosa, o no?»
«Effettivamente un po' lo è.»
Lei ordina scrivendo dei numeri su un foglio, mentre continua a spiegarmi dove c'è il salmone, il tonno o altro. Decide lei cosa ordinare, ma fa molta attenzione alle espressioni del mio viso, che evidentemente cambiano a ogni pietanza che mi descrive.
Nell'attesa che ci portino il cibo, mi fa notare che nel tavolo accanto a noi ci sono quattro ragazze, una è decisamente lesbica, è molto mascolina, non serve un gay radar per capirlo e curiosa mi chiede: «Secondo te lo sono anche le altre?»
«Non lo so, non devono esserlo solo perché sono al tavolo con una lesbica.»
«Certo, non sto dicendo questo. Pure io sono seduta al tavolo con te.»
«Infatti, quindi fammi capire.»
«Cioè da cosa lo capisci se una lo è?» insiste curiosa.
«Fammele osservare un attimo e ti dico.»
Sorride in attesa di un responso, nel frattempo ci portano il cibo e dai colori non è male.
«Dai mangiamo guardona.»
«Ma che guardona? Mi hai chiesto tu di curiosare.»
Mi fa ridere questo suo modo di fare.
Inizio il mio strano pasto tra una risata e l'altra, non è facile usare le bacchette per prendere questi rotolini di riso. Io li infilzerei, ma lei sostiene che se non c'è l'alga intorno si spezzerebbero. Poi devo prima passarli nella ciotolina con la salsa di soia e se non mi cascano prima di arrivarci, li perdo nella ciotolina immergendoli del tutto.
«Dai chiediamo una forchetta, se no finisci per non mangiare» interviene premurosa. Se cedessi la vivrei come una sconfitta.
«No è una sfida, ce la posso fare, è solo un gioco di dita, e le mie hanno sempre saputo fare grandi cose» ci scherzo su per minimizzare la mia goffaggine.
Dalla sua espressione intuisco cosa sta per dire. «Certo che sei modesta, dici queste cose per conquistare le donne?»
«No, sei tu maliziosa e pensi subito male, io intendevo che le uso per fare le foto, con queste tre dita si tiene anche la fotocamera in mano» le spiego per sviare il discorso in modo scherzoso.
«Sì sì, come no. Ma ti piace il sushi?»
«Non è male e sto imparando, guarda.» Le mostro con molta calma come riesco finalmente a prendere un rotolino di riso, bagnarlo nella salsa di soia e portarlo in bocca.
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Fermate il mondo... Ci sono anch'io! - 1 Parte
RomanceCris è una trentenne di origini siciliane, si trasferisce a Milano per riavvicinarsi al suo migliore amico Pitt. Non è un trasferimento che vuole davvero, ma lei è così, vive come una foglia trascinata dal vento. Non crede nell'amore, preferisce pas...