Capitolo 30

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~ Cris ~

Ci prepariamo per la serata, Roby continua a mostrarmi vestiti, a un tratto smette di tirare fuori vestiti dall'armadio e mi chiede: «Ma tu che ti metti?»

«Penso una camicia e dei jeans, non mi faccio tutti questi problemi come fai tu. Non è quello che indossi che fa la differenza, ma come lo porti addosso. Anzi ti risolvo il problema» le dico andando a prendere una delle mie maglie, «tieni metti questa stasera, secondo me sta meglio a te che a me.»

La prende gradendo l'idea, ci prepariamo e quando vado verso il bagno e gliela vedo addosso, mi rendo conto che su di lei è davvero una bella maglia. Il suo verde sembra esaltare quello dei suoi occhi, lei la riempie di più nei punti giusti e la scollatura è da capogiro. Le lascia libero il suo collo affusolato. Lei la porta addosso in un modo... Sono quasi pentita di avergliela data, pensando a tutte quelle che le sbaveranno dietro stasera, ma ormai non posso dirle nulla, so che la metterei a disagio, tanto le starò vicina io e le eviterò incontri sgraditi.

Si sistema i capelli, mi passa il lucida labbra che sostiene mi stia bene, poi mi guarda e mi chiede: «Si abbina bene con questa gonna la tua maglia?»

Quale gonna? Penso mentre abbasso lo sguardo, noto quella gonnellina morbida che le lascia scoperte le ginocchia.

«Non ti piace?» mi chiede ancora per richiamare la mia attenzione.

«Sì, sì... ti sta benissimo, cioè con la maglia sta bene.» Cerco di mascherare ciò a cui stavo pensando. Forse è meglio se non le sto troppo vicina stasera!

«E tu come mai ti sei messa la camicia nera se non vuoi fare conquiste stasera?» mi chiede maliziosa.

«Perché la camicia nera che ha di tanto particolare?»

«È quella che ti sta meglio.»

«Allora ti farò fare bella figura quando verrò a salvarti dalle altre.»

«Pensi davvero che avrò bisogno del tuo aiuto?» mi domanda scettica.

«Ne sono sicurissima»

«Che scommettiamo?» Ricomincia a sfidarmi.

«Niente.» Meglio non accettare scommesse stasera.

«Visto che non ne sei poi così sicura?»

Evito di continuare questa conversazione, si sente così sicura di sé, ma non ha capito niente di cosa l'aspetta stasera. Mi fa diventare matta, ma allo stesso tempo mi smuove dentro qualcosa... Ma lasciamo perdere, meglio non pensarci!

Usciamo di casa, andiamo alla festa con la sua macchina, lei ha sempre una guida molto sportiva.

«Ehi Schumacher, siamo in ritardo?» le chiedo seriamente preoccupata per la mia vita.

«No perché?» mi risponde non capendo a cosa mi riferisco.

«Come perché? Stai correndo come una matta, l'ultima curva poco fa ci mancava poco che la facevi tirando il freno a mano.» L'esempio esagerato la fa ridere.

«Qui ci possiamo permettere di guidare così, mica è come da voi in Sicilia, dove i cartelli stradali li usate come decorazione» mi dice per provocarmi.

«Sì e i semafori come luci natalizie» le rispondo non raccogliendo la provocazione.

«Poi le altre volte non ti sei lamentata della mia guida.»

«Le altre volte non avevamo la confidenza di adesso.»

«Ah... ecco.»

Prendo il pacchetto delle sigarette e lei gli dà un colpo facendolo volare sul sedile dietro. «Non fumare in macchina, resta l'odore.»

Fermate il mondo... Ci sono anch'io! - 1 ParteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora