Capitolo 40

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~ Cris ~

Ci imbarchiamo e io inizio a sentire la paura di volare, lei richiama la mia attenzione. «Preferisci stare dal lato del finestrino?»

«No, per nulla, preferirei una mazzata in testa e risvegliarmi quando arriviamo» le rispondo istintivamente, mentre mi siedo e lego subito la cintura.

«Ti fa paura l'aereo?» mi chiede facendomi sentire una scema.

«No, era ironico» le rispondo per mascherare l'imbarazzo.

Lei mi sorride. «Sì sì, era proprio palpabile l'ironia con cui lo hai detto.»

Poi mi prende la mano incrocia le sue dita con le mie e mi fa notare. «Guarda abbiamo le unghie identiche.»

«Oggi sembriamo gemelle vestite così.»

«Spiegami chi sa la verità giù? Per evitare di fare figuracce, voglio evitare di stare attaccata a Tommy quando non devo.»

«Per quel che so io, la mia famiglia e quella di Pitt, penso che anche sua sorella e suo cognato ne sono al corrente.»

«La sorella di Pitt, Elisa giusto?» mi chiede con un sorriso strano.

«Sì»

«Rivedrai il tuo primo amore. Sei emozionata?»

«Ma che? Era solo una cotta e lei, comunque, se penso bene a quel periodo ha fatto parecchio la stronza con me» le spiego per non farle pensare che mi interessa ancora.

«In che senso?»

«Nel senso che qualcosa di me credo l'avesse intuita, soprattutto gli ultimi anni quando eravamo già più mature, e lei in qualche modo mi stuzzicava sempre.»

«In che modo?» chiede curiosa.

«Ricordo che quando avevo diciassette anni, lei litigò con il suo fidanzato e venne da me a farsi coccolare. Non so, forse in quel momento mi sono tradita, ho esagerato con le coccole, ma da allora non perdeva occasione per stuzzicarmi. Al mare, ad esempio, mi stava addosso con cose tipo spalmarle la crema sulla schiena e visto che avevo le mani già sporche anche in tutto il resto del corpo, oppure spesso ovunque io fossi seduta lei mi si sedeva sulle gambe. Per non parlare dell'ultima estate quando tornavamo dal mare, mi chiedeva di fare la doccia insieme, così io potevo toglierle bene la sabbia dalla schiena.»

Lei mi fissa sempre in modo strano. «Certo se non aveva capito nulla di te, non sono comportamenti provocatori, nel senso che noi donne lo facciamo spesso tra amiche, non siamo come gli uomini. Ad esempio, adesso tu hai paura e io ti tengo la mano, ma se fossimo due uomini io ti darei una pacca sulla spalla. Però se come sospetti tu aveva capito, forse è vero si è comportata da stronza, soprattutto se stava con un ragazzo.»

«Sì, aveva fatto pace con il suo fidanzato. Ma che differenza fa se stava o no con un ragazzo?» le chiedo, adesso più curiosa di lei.

«Se non avesse avuto un ragazzo, magari ti provocava per farti capire che ciò che aveva intuito con le coccole non le dispiaceva» mi spiega e mi lascia la mano.

«Stai dicendo che secondo te, un etero conoscendo una lesbica, può capire di esserlo anche lei se questa in qualche modo le interessa?» le chiedo per provocarla.

«Mi pare normale, è quello che abbiamo visto in quel film, non penso fosse un film di fantascienza.»

Cazzo, vero ha ragione, l'abbiamo visto insieme e poi aggiunge: «Poi lo ha detto anche Pitt, molte persone finché non incontrano quella capace di smuovergli il mondo che hanno dentro, non lo capiscono.»

Si ricorda quello che ha detto, quindi forse... Sorrido nel vedere un suo leggero imbarazzo e mi chiede: «Ascoltiamo un po' di musica, vuoi?» Accetto e inizio a pensare che forse una speranza c'è.

Fermate il mondo... Ci sono anch'io! - 1 ParteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora