Capitolo 15

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~ Cris ~

Entro in casa aprendo lentamente la porta, lei è seduta sul divano, sembra stia piangendo.

«Roberta» la chiamo piano, lei non risponde, decisamente piange. Mi avvicino andandole davanti e, ricordando le parole di Tommy, le dico con tono calmo: «Senti mi spiace, avrei dovuto dirtelo, ma non pensavo fosse importante.»

«Non lo era, scusami tu, ho avuto una serata terribile. Poi sono entrata in casa ti ho trovata con quella ragazza e mi è tornata la scena in mente...» mi risponde tra le lacrime.

«Che scena?» Non capisco di che parla.

«Oggi ho pensato di fare una sorpresa ad Andrea andando nel suo studio invece di aspettarlo qui a casa. E l'ho trovato con la sua assistente sulla poltrona, a fare quello che stavi facendo tu» mi spiega nervosa, togliendosi le unghie finte.

«Capisco, ma ferma, così penso che ti fai male» le dico prendendole le mani per fermarla. Lei mi guarda sospettosa e istintivamente mi faccio indietro. Cerco di giustificarmi: «Scusa, non volevo toccarti, cioè non ci sto provando con te.»

Lei scoppia a ridere con le lacrime che continuano a scendere sul suo viso. «Non lo penso, figurati poi se ci provi con me, sono un tale disastro.»

«Dai ma che dici?» le chiedo sperando di tirarla un po' su.

«Mi hai visto? Per piacere a un uomo devo mettermi queste scomodissime scarpe, le unghie fastidiosissime, poi...» si sfoga mentre tira via le scarpe e riprende a strapparsi le unghie.

«Ehi ti fai male, smettila.» Mi fa tenerezza vederla così.

«Sono una deficiente Cris, non gli ho nemmeno detto nulla, lo trovo lì addosso alla sua assistente, mi guarda e mi dice: "Amore scusa, ero stressato e lei mi stava facendo rilassare" e io niente. Me ne sono andata come una cretina. Poi sono arrivata qui e me la sono presa con te.» Adesso ride di nuovo, ma non smette di piangere, è decisamente fuori di testa, in questo momento vorrei solo poterla aiutare. «Sono stanca Cris, faccio di tutto per piacere alle persone. Odio questi capelli e le lenti a contatto mi fanno bruciare gli occhi. Quanto mi sento stupida, pensavo fosse quello giusto! Ma cosa c'è di peggio? Hai idea di quanto sia terribile beccare un uomo con un'altra, quando gli hai detto che lo ami?»

«Un uomo no, ma una donna si, ed è terribile lo so bene» le rispondo trovando quel punto in comune che so quanto fa male.

«Ti è successo davvero?» mi chiede timida.

«Sì, è stato il mio primo amore o quanto meno quello che credevo. Più che altro ero innamorata dell'idea che avevo dell'amore.»

«Be' eri sicuramente molto piccola» dice come se fosse scontato.

«Veramente non tanto, avevo ventun anni e credimi mi sono sentita una stupida peggio di te adesso.»

«Davvero?»

«Sì, è stata la prima con cui sono stata. Mi sembrava un film di quelli belli d'amore, con la musica che ti fa ballare il cuore. Le ho detto ti amo, mentre eravamo a letto per la prima volta, e lei non ha detto nulla, mi aspettavo almeno un "anch'io". Era stata così carina nel corteggiarmi, mi è stata dietro per più di due mesi; quindi, ero convinta che fosse una cosa seria, e invece ero solo una delle tante da portarsi a letto. Infatti, l'indomani stava già scopando con un'altra nel bagno del locale dove l'avevo conosciuta. So come ti senti e sono stata più stupida di te» le racconto rivivendo quell'episodio che mi ha devastato e che mi ha fatto capire che i film sono film e scopare è scopare.

«Oddio, deve essere stato terribile!» esclama come se adesso quella da consolare sono io.

«Tranquilla, ormai è passata da un pezzo. Tu come stai?» le chiedo vedendola un po' più tranquilla.

Fermate il mondo... Ci sono anch'io! - 1 ParteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora