Capitolo 39

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~ Invisibile ~

Cris torna a casa e lungo la strada sente forte quel dolore nel petto, le fa bruciare il cuore. Appena entra in casa si accorge che Roby non è ancora tornata. Va in camera, e cerca la scatola con il suo diario, la apre e lo prende fra le mani tremanti. Lo sfoglia e trova tra le ultime pagine l'unica volta in cui aveva cercato di parlarle a cuore aperto, quando aveva sedici anni.

«"Nonna, tu lo hai capito che io non sono come le altre ragazze, che sono diversa?" Ti sei fatta una risata e mi risposto: "Cris Dio ci ha creati tutti diversi, tu non sei uguale a nessuno. Lui ha creato la diversità quando ha fatto l'uomo e la donna. Non contento ci ha fatti alcuni bassi e altri alti, con i capelli neri come i tuoi o biondi come quelli di Pitt, ci ha fatti bianchi e neri di pelle, e potrei continuare all'infinito, sono tante le differenze visibili e invisibili. Questo non per punirci, o permettere a uno di prendere in giro o approfittarsi dell'altro, o sentirsi più forte o migliore. Al contrario ha creato questo mondo meraviglioso, pieno di colori e differenze, per essere certo che avremmo imparato ad amare. Amare in ogni senso, nel rispetto degli altri, nel bene in famiglia tra un fratello e una sorella, così come tra estranei. Perché se ti fermi un attimo a pensarci su, solo quando impariamo ad accettare e apprezzare le differenze tra noi, allora amiamo davvero." Non so se hai capito di che diversità ti parlavo, ma quando inizi a parlare di Dio, io non so più che dirti.»

Rileggendo oggi quelle pagine insieme ad altre, inizia a farsi luce dentro di lei il pensiero, che Pitt ha ragione. Forse davvero aveva capito e nonna aveva cercato di esprimerle a modo suo, che l'amava così come Dio l'ha creata.

Continua a piangere, ma con il cuore più leggero, adesso deve affrontare quel sentimento che le fa impazzire il cuore, deve parlare con Roby, ha bisogno di farlo.

Sente sbattere la porta e Roby la chiama dall'altra stanza, esce dalla camera mentre si asciuga velocemente le lacrime che invadono le sue guance.

«Dio mio, mi spiace un sacco Cris, è una notizia terribile, Tommy dice che Pitt è distrutto.»

«Cosa?» le chiede Cris, non sa di che parla.

«Mi ha chiamata Tommy, mi ha detto del papà di Pitt, oddio io se perdessi mio padre... penso che morirei con lui.»

"È morto il padre di Pitt? si chiede fra sé Cris, ma quando? Da quanto tempo sono chiusa in camera?"

«Sei scioccata, immagino che anche per te non deve essere facile. Tommy mi ha detto che non riusciva a rintracciarti.»

«Avevo il cellulare nel giubbotto, poi l'ho richiamato» balbetta mentendo, ancora incredula, si rende conto che lei ha attribuito i suoi occhi rossi dal pianto, alla notizia appena appresa.

«Andiamo da loro, Tommy mi ha chiesto di raggiungerli a casa, Pitt è distrutto.»

~ Cris ~

Arrivati a casa di Pitt lo abbraccio, lo tengo stretto a me non so per quanto. Non diciamo nulla, lo lascio sfogare so che qualunque cosa possa dirgli, non servirebbe a lenire il dolore della perdita.

Lui non aveva un grande rapporto con suo padre, si era sempre tenuto a distanza, per evitare di far nascere sospetti sulla sua diversità, ma gli voleva un gran bene. Da bambino mi diceva che lui era il suo eroe. Era stato un padre buono che l'aveva sempre accontentato in tutto.

«Elisa mi ha detto che i funerali saranno dopo-domani» mi informa Tommy a voce bassa.

«Dobbiamo prenotare subito i biglietti per il primo volo» gli dico.

«Vieni con me, vero?» mi chiede Pitt.

«Certo» gli rispondo e lo bacio sulla fronte.

«Lo so che ti chiedo una cosa troppo grande, tornare in paese so quanto ti costa, ma ti prego non lasciarmi solo.»

Fermate il mondo... Ci sono anch'io! - 1 ParteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora