Capitolo 49

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~ Cris ~

Il pomeriggio continua tra chiacchiere varie a cui io non faccio molto caso. Più che altro sono concentrata su Roby, mi sembra ancora tutto irreale, poi la guardo e mi rendo conto di quanto sia tutto così stupendamente vero. Mi accorgo che anche stare in mezzo ai miei amici oggi mi sembra diverso, è più bello adesso.

Mi sento più a mio agio con loro, non perché prima ero l'unica a non avere una compagna, effettivamente a questo faccio caso solo adesso. Mi sento più a mio agio con me stessa in mezzo a loro, forse sto soltanto davvero bene come non sono mai stata e ogni cosa mi sembra diversa.

Quando tutti vanno via, noi rimaniamo a dare una mano ai padroni di casa per riordinare. Mentre io sono in cucina con Pitt a passargli i piatti da mettere in lavastoviglie, continuo a spiare lei che parla in sala con Tommy.

«Devo abituarmi a questa nuova Cris» esordisce Pitt.

«Cosa?»

«Sei così diversa, hai proprio perso la testa. Non ti ho mai vista così.»

«Non lo sono mai stata, non so cosa mi ha fatto lei, ma sto così bene Pitt.»

Mi abbraccia. «Sono felice per te e scusa per la messinscena di stasera, sai come sono io.»

«Ti voglio bene Pitt» gli dico e do un bacio sulla guancia.

«Ehi... ehi, devo ricordarvi che il vostro matrimonio è una finzione?» scherza Roby mentre ci raggiunge in cucina.

Tommy la prende tra le braccia. «Facciamogli vedere come fingiamo noi.» Lei si lascia prendere per reggergli il gioco.

«Basta finzioni, preferisco la realtà» mi intrometto e la prendo per mano e lei subito mi abbraccia e mi bacia.

Ci lasciamo prendere forse troppo da quel bacio e Pitt non perde tempo a farcelo notare. «Ok, vi preparo la camera degli ospiti e continuate di là?»

Ridiamo imbarazzate e Tommy insiste: «Davvero, rimanete a dormire qui, c'è parecchia nebbia.»

«Grazie, ma è meglio se torniamo a casa» gli risponde Roby e io confermo.

Tommy continua a non capire il nostro rifiuto e Pitt gli spiega senza mezzi termini. «Sono in quella fase Cucciolo, quindi è meglio che tornano a casa.»

Lo guardo non capendo a che si riferisce e gli chiedo: «Che fase?»

«La fase ninfomane che hanno tutte le coppie all'inizio.»

«Addirittura ninfomane?» chiede Roby con un sorriso malizioso.

«Ma perché solo all'inizio?» Mi incuriosisce questa fase.

Entrambi scoppiano a ridere e Tommy finalmente realizza quale sia il motivo. «Pitt ha ragione, andate a casa e troverete le risposte da sole.»

Imbarazzate prendiamo i cappotti e li salutiamo.

A casa mentre io mi lavo i denti, lei entra in bagno per fare pipì e mi chiede: «Non hai la sensazione di stare insieme da tanto?»

«Viviamo insieme da diversi mesi, di sicuro ci conosciamo più di due che si frequentano semplicemente. Poi in questi mesi tra l'incidente e il tuo indagare a mia insaputa, abbiamo legato molto» le rispondo dopo essermi sciacquata la bocca.

Lei viene a lavarsi i denti. «Io ho indagato a tua insaputa?»

«Portarmi al sushi e inventarti quel test come lo definiresti?»

«Ma io non intendevo questo, ma il fatto che non mi sono posta il problema di venire in bagno mentre ci sei tu, come tu adesso non ti poni il problema di chiuderti i pantaloni.»

«Quelli non li ho chiusi perché tu non sai aprirli» le rispondo per provocarla e la faccio sorridere, la lascio in bagno e vado a bere. Ha ragione, tra noi non c'è quella sorta di imbarazzo che si crea inizialmente in una coppia.

Lei mi raggiunge poco dopo, mi abbraccia da dietro e mi chiede: «Andiamo a letto?»

Acconsento e lei mi dirige verso la sua camera. «Camera tua stasera?»

«Sì, è più grande, possiamo usare solo questa ormai.»

«Mi stai chiedendo di trasferirmi da te?»

Si mette davanti me e annuisce con un sorriso sulle labbra così bello che ho voglia di baciarla. «Ti sembra troppo presto?»

«Effettivamente stiamo insieme da poco, dovremmo conoscerci meglio»

Lei mi toglie la camicia e dice seria: «Hai ragione, allora dopo torni in camera tua.»

La spingo piano sul letto standole addosso e le rispondo a tono: «Sì, dopo è meglio che vado.»

Mi spinge via e afferma seria: «Guarda che io scherzavo!»

Torno su di lei e le rispondo: «Anch'io scema.»

Ho la sensazione che questo nostro prenderci in giro non finirà mai, mi fa impazzire farlo. Toglierle il controllo quando pensa di averlo, anche se in realtà nessuna di noi due ce l'ha davvero. Siamo entrambe prede di questa strana energia chiamata amore, capace di tirare fuori il meglio di noi.

Il profumo del caffè mi sveglia, anche se ancora non riesco ad aprire gli occhi, lei mi accarezza il viso, mi dà un bacio leggero e apro gli occhi. «Buongiorno Amore.»

«Buongiorno, hai dormito bene?»

Le faccio cenno di sì, lei mi passa il caffè e si sdraia vicino a me. È una sensazione bellissima quella che provo mentre bevo il caffè. Non ho idea di che espressione abbia in viso, ma lei mi chiede incuriosita: «A cosa pensi?»

«Non so come spiegartelo, è come se stessi vivendo il seguito di un film.»

«Cioè?»

«Sai quando vedi un film dove i protagonisti si conoscono, s'innamorano e dopo mille incomprensioni finalmente si mettono insieme. Spesso il film finisce con il loro primo bacio. Ti è mai capitato di pensare a cosa succede dopo?»

«Sì, lo faccio quasi sempre.»

«Adesso mi sembra di vivere quel dopo.»

«Adesso siamo decisamente al dopo. È cosa ti aspetti da questo seguito?» mi domanda timida.

«Non ne ho idea. Non so fare progetti. Penso che la cosa migliore sia vivere un giorno per volta, amandoti ogni giorno tanto da darti la certezza che domani ci sarò ancora.»

Mi guarda con gli occhi lucidi, la bacio e la stringo a me. «É tutto ciò che voglio» mi sussurra in un modo così dolce da farmi scoppiare il cuore di gioia.

Rimaniamo a letto a coccolarci, poi mi ricordo di Axl. Mi manca quel patatone. «Hai sentito tua sorella, per Axl?»

«No, dopo la chiamo. Ti spiace se vado da sola, così le parlo.»

«Tranquilla Amore, va bene.»

So che non sarà facile tutto questo per lei, è già un gran casino ammetterlo a sé stessi e quando pensi che la parte peggiore sia finita, ti rendi conto che non è così, perché il mondo lì fuori non ha la minima idea di cosa hai nel cuore, cosa ti ha fatto capire e perché. Il mondo lì fuori non appena dirai loro la verità ti vedrà diversa e anche se dici che non te ne importa nulla, in realtà ti pesa, ti pesa un sacco. Adesso è ciò che dovrà affrontare lei e io le starò accanto senza metterle fretta, perché so che fa paura.

L'omofobia lì fuori è una brutta bestia: è l'orco cattivo che ti divora e consuma con battutine stupide, sguardi sconcertati, giudizi frettolosi e pregiudizi radicati. Si veste di cattiveria, si nutre di sofferenza altrui e vive nell'ignoranza.

E sì, fa tanta paura!

Fermate il mondo... Ci sono anch'io! - 1 ParteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora