Capitolo 43

835 34 8
                                    

~ Cris ~

Pitt ci aspetta seduto sul divano con Tommy, appena ci vede premuroso mi chiede: «Stai bene Cris? Sei riuscita a...»

Lo interrompo. «Sto bene e li ho perdonati. Tu come stai?»

«Così, ero preoccupato per te.»

«Stai tranquillo, adesso i miei pensano che ho una bella ragazza, lei è piaciuta a tutti e se ho capito bene per questa estate possiamo divorziare io e te» gli comunico con tono scherzoso.

Roby si avvicina. «Non per vantarmi, ma faccio sempre una buona impressione sui genitori, anche se questo mi porterà a tornare qui quest'estate. Ma guardiamo il lato positivo con me non deve fare foto in finti abiti nuziali» interviene a dare forza al mio scherzo per farlo sorridere, poi si avvicina a lui e gli dice con un tono molto dolce: «È bello vederti sorridere Pitt, tua mamma come sta?»

«Le ho dato una pastiglia per farla dormire.»

«Allora andiamo a dormire anche noi?» gli chiede molto affettuosa.

«Sì moglie, io porto a nanna il mio ragazzo e tu la tua» dice Tommy sorridendo.

Lei mi guarda come la sera che ci siamo baciate e ringrazio Dio per la stanchezza che sento addosso, perché non so come riuscire a distinguere la finzione dalla realtà in questo momento.

Ci mettiamo a letto e quella stanchezza lascia il posto alla confusione che ho in testa. Il mio corpo è stanco, ma la mia mente continua a rimanere sveglia, a torturarmi con mille pensieri. Non c'è una posizione giusta in cui riesco a rilassarmi e so che, rigirandomi nel letto, tengo sveglia anche lei.

«Stai bene?» sussurra sfiorando con la mano la mia spalla.

«Sì.»

«Sei davvero una pessima bugiarda, girati dai.»

Mi giro e le sussurro: «Scusa, non faccio dormire neanche te.»

«Cosa c'è?» mi chiede con un tono così dolce che non so trovare le parole e lei mi anticipa, «troppi pensieri?» Annuisco e lei mi propone: «Ti porto al mare a lanciare i sassi?»

«No, il mare sta dormendo adesso, non possiamo svegliarlo» le sorrido, e lo vedo così calmo nei suoi occhi, felice di essermi persa in loro.

Mi accarezza il viso e mi sposta i capelli dietro l'orecchio. «Le volte che mio padre mi vedeva confusa, mi diceva sempre, che quando i pensieri erano troppi dovevo concentrarmi solo su quello più bello. Tu ne hai uno bello a cui pensare adesso?»

L'unico sei tu! È quello che vorrei dirle, ma il modo in cui mi guarda mi lascia senza fiato. Non so se i miei occhi le hanno risposto, le accarezzo il viso e la bacio. Lei ricambia ed è un bacio lento, dolce, profondo, lo conosco e sento che lo conosce anche lei.

Le nostre labbra si separano e bisbiglio: «Scusami, non avrei...»

Ferma le mie labbra con le dita e sussurra: «Perché ti scusi sempre quando mi baci?» E mi bacia ancora.

È tutto ciò che voglio e non so dove trovo la forza, ma ha detto sempre? Lei ricorda?

Mi fermo e le sussurro con un filo di voce: «Aspetta, fermati.»

«No, non mi fermo...» Torna con le labbra sulle mie che ormai non vogliono più fermarsi. Le sue dita accarezzano la mia nuca e adoro come lo fa, è una mania la sua da cui mi sono controllata troppo a lungo. I nostri corpi si avvicinano, si toccano. Ogni tasto del mio corpo sotto le sue dita è quello giusto o sono le sue dita a renderlo tale, creano una melodia che non conosco, dolce, intensa e lenta. Accarezzo il suo corpo allo stesso modo, sicura di tenere tra le braccia quanto di più bello ho al mondo.

È tutto nuovo anche per me, ciò che provo, che sento dentro, appaga il mio corpo ma soprattutto la mia anima. Mi sento come quella sera, nuda, priva del mio corpo. Il profumo della sua pelle, il suo odore, il suo sapore, inebriano ogni mio senso. Il suo corpo si muove lento insieme al mio, in una danza che non conosco, capace di prendermi e portami in luoghi sconosciuti.

I nostri respiri si uniscono in uno solo, sono gemiti sussurrati, appena accennati, il calore forte, intenso che ci avvolge è passione, amore, un turbinio di emozioni che non conosco e non voglio controllare. È un piacere che cresce incessante, per la prima volta nasce nel mio petto, lo sento esplodere insieme al suo. È un orgasmo del cuore, la più dolce e intensa sensazione mai provata in vita mia.

I nostri corpi cedono l'uno sull'altro, poggio la testa vicino alla sua e sprofondo con il viso sul cuscino. Le sue mani accarezzano la mia nuca, mentre le sue gambe si attorcigliano ancora alle mie per trattenere quel piacere che ha ancora in corpo e che non riesce a lasciare andare.

Mi stringe forte a sé, la guardo e vorrei sussurrare mille volte ti amo, ma i suoi occhi incontrano i miei e non servono parole, loro parlano per noi.

Ci baciamo ancora e ancora, ci perdiamo in quelle coccole tanto tenere e dolci, da far inumidire i miei occhi, è questo che s'intende con fare l'amore! Non sesso o scopare. No!

Ho fatto l'amore per la prima volta e da come mi guarda lei, sembra capisca che è stato tutto nuovo anche per me, mi abbraccia, mi coccola ed è stupendo...

«Cris, Roby, aiuto!» sentiamo urlare dietro la porta Tommy che continua a bussare.

Saltiamo giù dal letto, rivestendoci in fretta. Roby si precipita ad aprire. «Pitt è svenuto non so che fare. Non riprende conoscenza aiutatemi.»

Corro in camera sua, lui è steso per terra, cerco di rianimarlo come posso. «È andato in bagno e appena è tornato è crollato» ci spiega Tommy ancora spaventato dalla situazione.

«Dai Pitt, svegliati.» Lo tengo tra le braccia, finché finalmente si riprende, ma in quel casino di pensieri che ho in testa, l'unico che brilla in alto come un'insegna luminosa è: Ma proprio adesso dovevi svenire?

«Sono stato un figlio orribile, lui voleva vedermi prima di morire e io non c'ero» farfuglia tra le lacrime.

Guardo Tommy e lui bisbiglia: «Gliel'ha detto Elisa.»

«Che stronza!» sbotta Roby dietro di me, mi giro a guardarla e lei aggiunge: «Poteva evitare, no?»

«Non potevi saperlo Pitt, è successo tutto a un tratto, non avresti avuto il tempo.» Spero di mettere a tacere i suoi sensi di colpa e gli ricordo: «Sei sempre tornato qui a trovare i tuoi, hai sempre trovato il tempo per farlo, non puoi rimproverarti nulla.»

«Ma non c'ero quando...»

Lo interrompo. «Non potevi sapere quello che stava succedendo, nessuno poteva. Lui stava bene e il suo cuore si è fermato.» Mi abbraccia e continua a piangere, vorrei trovare il modo di farlo riprendere.

Ci sdraiamo tutti e quattro sul letto a prenderci cura di lui che sta tra le mie braccia con Tommy dietro e Roby dietro di me.

«Prova dormire un po' Cucciolo» gli sussurra Tommy.

Alzo gli occhi trovandomi di fronte sulla parete, il mega poster con il primo piano di AJ dei Backstreet Boys.

«Oddio ma come si può dormire con quello che ci fissa?» provo a scherzare, Pitt si gira e sorride.

Roby lo guarda e gli chiede stranita: «Ti piaceva quello?»

«No, piacevano a sua sorella, questa è la sua camera, noi eravamo in quella di Pitt. Io mi rifiuto di stare in camera con AJ»

«Quindi a lui piacevano i Guns?» domanda lei ricordandosi del poster di Axl sulla parete della sua camera insieme a quelli di alcuni calciatori.

«No, quello lo avevo messo io, gli consigliavo io quali erano i poster dei maschietti che poteva mettere senza destare sospetti, lui avrebbe messo solo quelli di Antonacci» le spiego. Poi guardo Pitt che si è calmato un po' e gli chiedo: «Ricordi quando ti sei fatto crescere i capelli come Axl, con la scusa che lo facevi perché piacevano a me?»

Lui ride e si asciuga le lacrime. «Sì, ed ero fichissimo, perché erano lunghi come quelli di Biagio non di Axl.»

«Lo eri sul serio, ci somigli anche adesso, sei tutto pelato come lui» dico facendo ridere tutti.

Tra un ricordo e una battuta scema, lui si calma e la stanchezza prende il sopravvento su tutti e quattro che ci addormentiamo, stringendoci su quel letto che fatica a contenerci.

Fermate il mondo... Ci sono anch'io! - 1 ParteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora