~ Cris ~
Torniamo a casa, salgo io, mentre lei cerca un parcheggio e faccio uscire Axl tutto contento, lo portiamo al parco e mentre passeggiamo, da lontano vedo Agnese camminare reggendosi a un bastone e nell'altra mano porta una busta. Affretto il passo per avvicinarmi.
«Agnese» la chiamo onde evitare di spaventarla ed essere picchiata.
L'anziana si gira. «Ciao bella.»
«Ti porto io la busta? Come mai hai il bastone oggi?»
«Sta arrivando il freddo e con lui tutti i miei acciacchi si risvegliano, poi qualche anno fa mi hanno operata alla safena e questa gamba ogni tanto fa i capricci.»
«Passami la busta e reggiti al mio braccio, ti accompagniamo noi.»
«Grazie siete davvero due brave tuse, anche Roberta è come te, mi porta sempre in casa le cassette dell'acqua» dice guardando Roby che le sorride.
«Se non ci diamo una mano tra di noi questo mondo diventa uno schifo, e non ci costa nulla farlo.»
«Ma non la pensano tutti come voi, oggi ci sono troppi balordi in giro e tutti pensano a sé stessi, non è più come una volta» mi dice con rammarico. Mi si stringe il cuore a sentirla parlare così, mi torna come sempre in mente nonna Iana, per me è inevitabile rivederla in ogni anziana e quando le vedo da sole non riesco a rimanere con le mani in mano, quello di aiutarle è un mio bisogno, una necessità che non capisco.
Accompagniamo Agnese a casa, lasciamo Axl e ci incamminiamo verso il parrucchiere.
Lungo la strada ho la sensazione che lei si stia facendo prendere dal panico. «Stai bene? Sicura di volerli tagliare?»
«Sì, ma non ho idea di come farli, se poi non mi stanno bene?»
«Chiedi un consiglio al parrucchiere, il mio taglio me lo ha consigliato quello dove andavo prima. Loro in base alla forma del viso sanno come tagliarli.» Spero di rassicurarla.
«Dici di fidarmi di lui?»
«Sì Rapunzel, fidati.» La prendo in giro, mentre le metto un braccio sulle spalle con fare scherzoso.
«Adesso lo capisci che sono costretta a tagliarli?»
«Addirittura costretta?»
«Non sopporterei più di sentirmi chiamare Rapunzel, non oso immaginare le battute stupide che faresti.»
«Tipo, metti giù la treccia che l'ascensore è rotto?» Continuo a sfotterla è troppo divertente.
Ride con me. «Sei insopportabile. Mi hai presa in giro più tu in questi mesi di convivenza, di tutta la gente che conosco da una vita.»
«Solo perché frequenti persone troppo serie e con poca fantasia.»
«Questo è vero, tu di serio non hai nulla» afferma mentre mi dà un pizzicotto sul braccio.
«Ahi, fa male!» esclamo subito per fare la vittima.
«Davvero scusa, non volevo farti male» risponde preoccupata.
Le faccio le linguacce, ci casca sempre. «Non mi hai fatto nulla, scherzavo.»
«Scema!» esclama e mi dà una botta sulla spalla per spingermi lontano da lei.
«Hai le mani pesanti oggi, mi hai spaccato una spalla.»
«Non ti ho fatto niente, non ci casco più.»
«Non è vero stavolta mi hai fatto male.»
«E ti sta bene. Te la sei meritata.» Ridiamo insieme, mi piace questo suo modo di fare.
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Fermate il mondo... Ci sono anch'io! - 1 Parte
RomanceCris è una trentenne di origini siciliane, si trasferisce a Milano per riavvicinarsi al suo migliore amico Pitt. Non è un trasferimento che vuole davvero, ma lei è così, vive come una foglia trascinata dal vento. Non crede nell'amore, preferisce pas...