11.

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si sentiva letteralmente a pezzi, le lacrime scorrevano ininterrottamente sul suo viso, quelle parole avevano fatto così male, più che altro perché ricordò tutti i momenti di bullismo subiti.

era fuori, seduta sulla panchina, con le mani davanti gli occhi, sapeva che suo fratello non sarebbe mai andato da lei, lui la conosceva talmente bene.

«ali?» non aveva il coraggio di alzare lo sguardo ma sapeva che era christian.

si abbassò alla sua altezza, senza sedersi di fianco a lei. le passò le mani sulle gambe accarezzandole dolcemente.

«mi spiace che stai così, vorrei tanto poter fare qualcosa io...»

«puoi lasciarci da soli?» sentendo quella voce alzò lo sguardo e poi vide alex sulla soia della porta che aspettava christian che rispondesse.

«fra stavo parlando io e...» scosse il capo.

«devo farle capire alcune cose, per favore, conosco bene luigi te no.» disse e quindi christian si arrese.

si alzò da lì e poi le rivolse un piccolo sorriso prima di rientrare dentro la casetta.
alex subito dopo si avvicinò a lei sedendosi di fianco, aveva portato una coperta e coprì entrambi.

«che-che ci fai qui?» disse alice asciugandosi le lacrime.

«non l'ha detto con cattiveria e lo sai, diciamo che entrambi avete usato parole che non dovevate» mise una mano sulla sua spalla accarezzandola.

«no, non doveva e basta.» rispose lei testarda.

«luigi non c'entra niente, vi avrei sentiti lo stesso, ero sveglio ti ricordo» in effetti aveva ragione ma non aveva il coraggio di rispondere.
«non prendertela con lui, cerca solo di non far del male a nessuno dei due, tiene ad entrambi, lo conosci meglio di me» fece una pausa prima di proseguire.
«adesso state piangendo entrambi e che avete risolto? proprio niente. smettetela di fare i coglioni e fate pace»
accennò una risata a quella parola.

poco dopo anche alex iniziò a ridere e lei si voltò verso di lui, guardandolo qualche instante e si innamorò perdutamente delle sue fossette, che comparivano ogni volta che sorrideva. posò un indice su di esse, avendolo sempre voluto fare, poi rispose.

«grazie» come risposta, alex le fece un altro sorriso.

ad un certo punto poi, alice decise di avvicinarsi a lui e posò la testa sulla sua spalla, lui non disse niente e le passò una mano sul viso, accarezzandolo dolcemente.
quando litigava con suo fratello non riusciva a stare meglio con nessuno, le serviva risolvere e basta. invece alex, era riuscito a farla sentire meglio, in pochissime parole.

«alice?» disse a bassa voce alex.

«mh?» mugolò lei.

«non piangere più, le ragazze belle come te non dovrebbero mai farlo.» alzò di poco lo sguardo verso di lui ed iniziò ad arrossire, gli rivolse un gran sorriso e poi socchiuse gli occhi, godendosi il momento.

—✾—

la mattina dopo, per fortuna le prove andarono molto meglio, anche se aveva il pensiero fisso su suo fratello. doveva per forza parlargli.
alla fine la sera precedente rimase con alex fuori fino a quando non fece troppo freddo per poter entrare, si diedero la buonanotte ed ognuno si diresse verso la proprio stanza.

alice però dormì malissimo, a dir la verità voleva andare in camera di suo fratello e scusarsi ma sapeva che avrebbe disturbato lda e cristiano.

appena finita la lezione quindi, si affrettò per uscire e tornare in casetta ma si ritrovò davanti alex, alzò un sopracciglio molto confusa, sapeva che lui non aveva lezione a quell'ora.

«che ci fai qui?» chiese lei.

«pensavo che ti poteva far piacere che io venissi a prenderti..» le rivolse un piccolo sorriso.

«mi stai dicendo che sei venuto qui solo per me?»

«non ti montare la testa eh» alice scoppiò a ridere e poi camminarono tutti e due verso l'uscita.

non sapeva esattamente perché alex aveva cambiato atteggiamento nei suo confronti, forse era per ieri, ma era molto felice che adesso lui non era lo stesso scontroso dei giorni precedenti.

«tu sei pazzo comunque» ammise alice, guardandolo divertita.

«perché? so che non hai incontrato nessuno oggi, quindi mi sembrava carino essere la prima persona che vedevi.» fece una pausa prima di proseguire.
«poi volevo essere sicuro che tu stessi bene»

«beh non ho dormito, credo che basti come risposta» abbassò lo sguardo mentre poi alex si avvicinò a lei e le diede una spinta scherzoso.

lei rise, ricambiando la spinta. stava facendo di tutto per tirarle su il morale e lo stava apprezzando tanto, anche perché stava funzionando. l'ultima cosa che si sarebbe mai aspettata era che alex l'avrebbe aiutata con l'umore, quando l'unico che ci riusciva realmente era proprio luigi.

arrivarono in casetta poco dopo, entrambi avevano un sorriso sulle labbra e poi alex aprì la porta lasciando passare prima alice, lei lo ringraziò e poi si ritrovò luigi saltare in piedi dal divano. si avvicinò subito ai due e poi il moro decise di andare di là, per lasciare i due fratelli parlare.

«alice io..» iniziò lui ma alice non lo lasciò finire perché si fiondò tra le sue braccia.

«non devi dire niente, scusami per essermela presa con te, non voglio più litigare, non ho dormito tutta la notte..» qualche lacrima iniziò a rigarle il viso, luigi la strinse più forte.

«anche io e scusami, davvero, non dovevo dirlo» iniziò a piangere anche lui e rimasero per qualche minuto così attaccati, l'uno nelle braccia dell'altro.

«vabbè dai adesso basta, non vogliamo un incesto qui» si staccò da luigi poco dopo e diede un pugno piccolo ad alex, che li stava prendendo in giro.
luigi scoppiò a ridere e poi iniziò anche lui a dargli degli schiaffi scherzosamente.
«aiuto sono aggredito dai fratelli strangis»

«dai smettila di fare il cretino... piuttosto voi due, che succede?» era tornato luigi l'impiccione.

alice alzò gli occhi verso il cielo divertita e poi si posizionò di fianco ad alex che anche lui non sapeva cosa rispondere.

«beh niente, ieri siamo stati insieme ed oggi mister simpatia è venuto a prendermi a lezione» il moro si girò verso di lei guardandola male per il nomignolo ma poi le sorrise.

«okok, non voglio sapere i dettagli, lasciateli per voi, vi lascio da soli» il fratello alzò le mani in segno di resa ma poi fece l'occhiolino ad alex e scoppiò a ridere.

alice scosse il capo divertita da suo fratello e poi posò lo sguardo su alex, che era proprio di fianco a lei, la guardò anche lui e poi azzardò.

«ti va di aiutarmi con le canzoni assegnate? cioè in realtà devi stare solo lì a sentirmi e..»

«si, mi va» disse subito, senza neanche farlo finire.

il moro sorrise ma questa volta distolse lo sguardo da lei, abbassandolo, forse non voleva farsi vedere che sorrideva ancora. non aveva mai visto alex sorridere così tanto da quando era lì. alice quindi, prima andò a farsi una doccia e poi raggiunse alex verso la sua camera, si lanciò praticamente sul suo letto, facendolo ridere.
lui intonò qualche nota e lei lo sentiva estasiata. aveva sempre amato così tanto la voce di suo fratello ma quella di alex la trovava di un altro livello. ogni tanto tutti e due ridevano, perché alice non poteva non fare delle battute o anche lui.

ad un certo punto si ritrovarono tutti e due allungati sul letto, con gli occhi fissi sull'altro. alex le scanzò alcune ciocche di capelli che le ricadevano sul viso ma la mano non la spostò, la lasciò lì sul viso di lei.

«grazie che hai deciso di venire qui, mi fai bene» disse lui sottovoce, lei accennò un sorriso arrossendo un'altra volta.

ora o mai più || alex Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora