22.

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la stava guardando talmente serio in viso che alice si stava veramente spaventando. voleva quasi dirgli di lasciar stare il discorso ma nello stesso tempo, dalle sue labbra, non usciva un singolo suono.
«non penso sia il momento o rilevante ora come ora» iniziò lui ed alzò le sopracciglia. non era il momento? e quando era questo momento. iniziava a pensare che per alex, lei, non era così tanto importante.
«comunque ti devo dire una cosa io‐»

«ale mi puoi ridare la mia maglia a maniche corte bianca? serviv-ah ho interrotto qualcosa per caso?» alice si voltò all'istante verso quella voce ed alzò gli occhi al cielo.

alberto avevo sempre questa grande capacità di farle girare le palle. non le stava antipatico, anzi, solo che c'era sempre nei momenti meno opportuni.
sapeva adesso che alex non avrebbe più parlato, sapeva che quella conversazione sarebbe morta lì.

«alza il letto e la trovi lì» diede in risposta alex guardando albe poi diede velocemente uno sguardo verso di lei e si passò la mano dietro la nuca in imbarazzo.
entrambi poi, si alzarono dal letto, per fare in modo che albe potesse prendere la maglia che si trovava proprio sotto quel letto. i due nel frattempo si guardavano in silenzio e neanche si resero conto che alberto adesso, aveva rimesso giù il letto e aveva la maglia tra le mani, mentre li guardava.

«oook, credo proprio di aver interrotto qualcosa, quindi tolgo il disturbo» disse lui sorpassando i due.

«in realtà io devo andare a pulire insieme a rea...ci vediamo dopo?» disse alex velocemente, quasi a voler scappare da quella conversazione.
dall'entrata di albe, i due si trovarono subito in imbarazzo e non importava se alex stava per dire qualcosa, non sarebbero mai riusciti ad affrontare di nuovo il discorso.

alice quindi, si limitò ad annuire abbozzando un sorriso, lui lo ricambiò e poi uscì dalla stanza sbattendo con la spalla allo stipite della porta. lei ridacchiò per la distrazione di lui e poi uscì anche lei dalla stanza andando verso la propria. si buttò sul letto immersa nei suoi pensieri. iniziò a pensare al bel momento con alex e si concentrò su quello, volendolo usare anche per quando doveva ballare.

«voglio dormire fino al prossimo anno» notò carola entrare e buttarsi sul letto, scoppiò a ridere e si mise seduta guardandola.

«ma è appena iniziato l'anno!» diede in risposta alice divertita.
la mora si mise sdraiata a pancia in giù per poterla vedere.

«fa lo stesso, completamente esausta, il mio turno a cucina lo cedo a luigi» sentendo pronunciare il nome di suo fratello, le si attivò una domanda che voleva fare ad uno dei due da un po'.

«a proposito di luigi...»

«oh no dai ti prego alice, non iniziare a fare la strangis» iniziò a ridere capendo quello che voleva dire. sapeva che in questo era uguale a suo fratello, entrambi volevano sapere cose ed indagare.

«lu è strano, l'unico argomento mio e suo è alex e scappa quando ne affronto altri... che succede tra di voi? l'ho vista la tua espressione arrabbiata a capodanno e che vi evitate» si sistemò meglio sul letto ed incrociò le proprie gambe.

«mi ha dato il palo» sospirò per poi proseguire «in realtà è di settimane fa, da prima che tu arrivassi e infatti da quel momento le cose vanno peggio» alice stava sentendo tutto con grande curiosità, si stava chiedendo perché luigi non gliene avesse parlato. «e da quando c'è elena è sempre con lei ma lo hai visto...la sera di capodanno glielo ho fatto notare, prima della mezza, ma ha iniziato a dire non hai detto che non hai bisogno di me? cosa ti importa adesso di quel che faccio, ti ho già detto che io ora non me la sento di fare niente»
alice si stupì completamente da quelle parole. se era vero che conosceva suo fratello, si stava comportando così perché da una parte ha paura del rapporto con carola perché la mora è molto particolare e forse sta provando ad avvicinarsi ad elena per cercare di capire alcune cose. la cosa che più non capiva era perché lui non era andato da lei per chiedere consigli.

ora o mai più || alex Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora