17.

4.8K 138 30
                                    

«oggi è umore salto di gioia come tuo fratello o ancora sono depressa?» ridacchiò vedendo carola venire verso di lei.

si vedeva che le voleva bene e senza dubbio era preoccupata per lei. a dir la verità, in quei giorni era felice, non sentiva problemi addosso e stava vivendo la settimana serenamente e si vedeva anche dal fatto che riusciva a ballare molto bene.

«su, muoviti oggi è giornata di pulizie e tocca a noi due!» disse alice alzandosi dal letto, poi prese la ragazza sarda per mano per farla alzare ma lei non si mosse di un centimetro.

«no dai ali, inizia ad andare... sono sfinita per la gara che abbiamo fatto, ti raggiungo tra poco» disse buttandosi sul proprio letto, alice ridacchiò e poi uscì dalla stanza.

lei purtroppo non aveva potuto fare la gara, avendo la maglia sospesa ma era felice che l'aveva vinta dario e la sua amica era arrivata seconda. arrivata in cucina iniziò a vedere tante cose da lavare nel lavandino e sbuffò.
possibile che lì dentro nessuno lavava le proprie cose? non è che bisogna lavarle lei o qualcun altro nel proprio turno di pulizie.
non si lamentò troppo e quindi iniziò a prendere il primo piatto, prese il sapone, la spugnetta ed iniziò a pulirlo con l'acqua.
proseguì così per altri due piatti, poi sentì dei passi e senza girarsi fu grata che la sua amica fosse arrivata.

«finalmente ti sei decisa a venire, allora io insapono e tu sciacqui, va bene?» chiese alla mora continuando a guardare il piatto che stava lavando.

«chi lo ha deciso che sei tu a dettare gli ordini?» disse scherzando ma alice si girò bruscamente, avendo riconosciuto la voce. alex.

«si può sapere cosa c'entri tu? è il turno di carola.» disse continuando a guardarlo.

«ho chiesto a carola di cedermi il posto, è l'unico modo per parlarti... quindi io sciacquo?» chiese prendendo i piatti insaponati, alice sospirò senza replicare, annuì soltanto mentre prende ancora il sapone e adesso lo metteva sulla padella.
«e christian?» subito alzò lo sguardo verso di lui ma non aveva nessuna intenzione di rispondergli.

«e cosmary?» diede quindi in risposta passandogli la padella, poi lui iniziò ad usare l'acqua.

«ok, ho capito...comunque luigi è proprio il giorno e te la notte» alzò un sopracciglio tornando a guardarlo.

«cosa c'entra?» chiese lei confusa.

«si c'entra, lui sempre felice e non sta mai fermo, te la depressione in persona» lo guardò malissimo, ma che cavolo di conversazione.

«parli tu, mister malinconia»

«pensavo che il mio soprannome fosse mister simpatia» la guardò abbozzando un sorriso. dio quelle maledette fossette.

«sei un ragazzo dai mille soprannomi, hai visto, malinconia ti si addice di più» tornò a concentrarsi sulle cose da lavare, ma per poco perché alex iniziò a bagnarla con l'acqua.

lei si girò verso di lui evidentemente arrabbiata, lui scoppiò a ridere e poi lo bagnò anche lei. iniziarono a ridere entrambi, schivando l'acqua tra di loro, mentre stavano bagnando praticamente tutto.
non ridevano così da qualche giorno ormai e per una volta alice si sentiva di nuovo come prima con alex, completamente al sicuro e capita.

«alessandro, mi accompagni fuori a fumare?» le risate cessarono all'istante, alice tornò seria e poi abbassò lo sguardo.
nessuno chiamava mai alex per il nome intero, più che altro perché si era presentato da tutto ormai con alex, al massimo lo chiamavano ale ma a cosmary evidentemente non importava. alex la guardò un po' scocciato ma allo stesso tempo accosentì, dicendo che andava a chiamare carola così lei poteva essere aiutata ugualmente.

ora o mai più || alex Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora