"Non avevo bisogno di indossare l'Amuleto dei Re per saperlo. Era chiaro dal primo giorno in cui ci siamo conosciuti, a Kvatch. Da quando sei entrata nella mia vita per stravolgerla. Sapevo già da quel momento che era tutto vero." Le afferrò le mani, stringendole con forza. "Però è diverso. Parlare di diventare imperatore, scherzarci su insieme e poi diventarlo per davvero." L'elfa sorrise. "Tu sei l'imperatore Martin." Disse con convinzione, ma l'erede la guardò corrucciato. "Non ancora. Finché non accenderò i Fuochi del Drago, i Cancelli di Oblivion resteranno aperti e Lord Dagon continuerà la sua invasione, fino a conquistare l'intera Tamriel. Dobbiamo raggiungere la Città Imperiale il prima possibile, il cancelliere Ocato ci aspetta lì." Kristal lo guardò con stupore. "In una situazione di crisi simile abbiamo davvero bisogno della sua conferma?" Martin annuì. "Sicuramente non avrà da ridire, ma è necessario agire secondo le regole. Non posso iniziare il mio regno all'ordine del caos." Il cancelliere Ocato era colui che guidava il consiglio degli anziani in assenza dell'imperatore. Era necessario che il consiglio accettasse e benedicesse il nuovo imperatore prima di accendere i Fuochi del Drago e iniziare il proprio governo. Kristal sperava che in una situazione simile non ci sarebbe stato bisogno di agire seguendo le regole, ma d'altronde era anche vero che ordine e norme erano necessarie per ricominciare a regnare in una nuova era, libera dal terrore e l'odio dei daedra. "Va bene, allora sarà il caso di muoversi. E in fretta."
I due si girarono, per ritrovarsi di fronte gli spadaccini, pronti ad accompagnare il nuovo imperatore e a proteggerlo da qualsiasi minaccia si potesse presentare sul suo cammino. Ma fu su due figure nascoste nell'angolo che gli occhi di Kristal si concentrarono. In poco tempo attraversò il salone e abbracciò i due elfi. "Sono così contenta di rivedervi." Questi ricambiarono con forza. "Sapevo saresti tornata presto." Disse Barus prima di darle un breve bacio sulla tempia. "Perché zoppichi?" Chiese invece Dosiov, guardandola con preoccupazione. L'elfa a quel punto ricordò la magia del bastone di Mankar Camoran, che era riuscita a ferirla proprio alla gamba. "Il bastone magico, mi ha colpita." Prima che potesse aggiungere altro Martin li aveva raggiunti. "Dobbiamo andare subito." Disse con evidente fretta. "Solo un attimo." Rispose Barus, poi curò il polpaccio di Kristal in pochi secondi. "Ora dovresti riuscire a compiere il viaggio senza troppi problemi, fammi sapere se ti fa ancora male." L'elfa annuì e lo ringraziò, poi si affiancò a Martin e uscì dal tempio. Alcuni spadaccini li aspettavano all'esterno, i cavalli già bardati e pronti ad essere cavalcati. Martin montò nel primo, subito seguito da Kristal. I due elfi ne presero altri due, mentre tre spadaccini cavalcavano gli ultimi tre. Così il gruppetto partì al galoppo, dirigendosi verso la Città Imperiale il più velocemente possibile. Sul petto la consapevolezza di essere gli unici in grado di ristabilire l'ordine nella loro civiltà.
Nonostante i cavalli impiegarono mezza giornata a raggiungere la destinazione. La strada era molto lunga e i destrieri non avevano di certo la possibilità di tenere un ritmo così sostenuto per così tanto tempo. Una volta vista la città in lontananza, tuttavia, tutti decisero di spronarli per un'ultima volta, sapendo che dovevano arrivare al più presto. Lasciarono i cavalli nelle stalle della città, controllate da un'orchessa, in quel momento particolarmente impegnata a mangiare una grossa bistecca su un piatto di peltro. Kristal la riconobbe all'istante e la fulminò con lo sguardo. "Se i cavalli non sono qui quando torniamo sai già come andrà a finire." Anche l'orchessa la riconobbe, tanto che rischiò di soffocarsi con la carne. Annuì con vigore prima di correre a nascondersi all'interno. Il gruppetto la guardò con fare interrogativo, ma Kristal non diede alcuna spiegazione. Li invitò invece a proseguire il più velocemente possibile. Ricominciarono quindi a correre, percorrendo le vie della città a grande lena, scansando tutte le persone che si trovavano nel mezzo con malagrazia. Raggiunsero il Palazzo Imperiale in poco tempo. Martin e Kristal vennero invitati ad entrare, mentre il resto del gruppo li avrebbe attesi all'esterno.
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Oblivion - The Elder Scrolls
FanfictionKristal un giorno si risveglia in un'umida cella. Non ricorda come è finita in prigione, ma soprattutto non ha memoria della sua vita. Sarà costretta a combattere in un'epoca avvolta dall'oblio, dove i Cancelli di Oblivion terrorizzano gli abitanti...