Martin era un uomo che aveva avuto a che fare con moltissime persone nella sua vita e questo gli permetteva di farsi subito un'idea abbastanza chiara su coloro che si trovava di fronte. Per questo si fidava del suo istinto e il suo istinto lo portava a fidarsi di Barus.
Gli mostrò infatti il Mysterium Xarxes e gli raccontò tutto quello che era successo. Sapeva che Kristal molto probabilmente avrebbe disapprovato, d'altronde era una mossa molto azzardata. Lui però aveva bisogno dell'aiuto dell'elfo e gli avrebbe procurato molta meno preoccupazione sapere che Kristal non sarebbe più andata in missione da sola."Sono riuscito a decifrare una piccola parte del libro. Per riuscire ad aprire il portale bisogna utilizzare tre diversi oggetti. Purtroppo finora ne ho capito soltanto uno: un manufatto daedrico." Barus lo osservava con stupore e invidia, era davvero un uomo intelligente. Tornò a guardare il libro aperto che si trovava lì di fianco e scosse la testa quando l'ennesimo tentativo di decifrare quei segni fallì.
"Come hai fatto a capirlo? Sono tutti simboli sparsi." Martin rise a quella domanda. D'altronde Barus aveva ragione, il libro era composto soltanto da due pagine. Nella prima c'era un grosso cerchio rosso con al centro, ben visibile, il simbolo che c'era anche nella copertina, quello che rappresenta il portale dell'Oblivion. Attorno alla circonferenza c'erano dei segni rossi e infine in fondo e ai lati c'erano delle scritte nere incomprensibili. La seconda pagina era altrettanto confusionaria, in bella vista svettava un triangolo rosso, con al centro uno strano simbolo nero e attorno gli stessi segni rossi della prima pagina.
"Ho studiato per anni i culti daedrici e la loro magia, per questo riesco a comprenderlo. Però è davvero molto intricato e ci ho impiegato ore a trovare il primo oggetto di cui ho bisogno per compiere il rituale." Barus annuì, poi tornò a guardarlo seriamente.
"E come faremo a trovarne uno?" Martin sorrise a quella domanda.
"Affidati a Kristal e vedrai che sarà semplice."Era ormai da diverso tempo che Dosiov e Kristal si trovavano nella torretta.
"Forse sarebbe meglio rientrare." Fece l'elfa all'improvviso, si sentiva in imbarazzo e iniziava ad essere davvero stanca. Ma Dosiov non sembrava della stessa opinione, si avvicinò ancora più a lei e la guardò profondamente.
"Mi trovavo così bene in tua compagnia, non sai quanto mi sei mancata." Kristal sorrise amaramente a quelle parole, sembrava che Dosiov tentasse ogni volta di rinfacciarle la perdita di memoria. Non rispose e iniziò comunque ad allontanarsi, avviandosi verso il tempio, ma fu subito fermata dall'elfo.
"Non farlo, aspetta." Ecco, ora ricomincia ad essere pressante. Kristal a quel pensiero sbarrò gli occhi, portandosi una mano alla bocca. Si girò verso Dosiov e lo guardò con terrore, poi iniziò a correre.Martin era in corridoio insieme a Barus, erano appena usciti dalla stanza per cercare Kristal e parlarle dei manufatti del libro. Si stavano avviando all'uscita del tempio, l'unico luogo in cui non aveva ancora controllato. Appena aprì la porta, Martin si scontrò contro qualcuno; abbassò quindi lo sguardo e si trovò di fronte Kristal, che in automatico si strinse a lui.
"Vado a dormire, non ce la faccio a sopportare questa situazione." Lui le accarezzò i capelli dolcemente e annuì, le appoggio una mano sulla spalla e la guidò verso l'entrata, dando un'occhiata di intesa a Barus prima di chiudere la porta.
Intanto Dosiov li aveva raggiunti e si era avvicinato a Barus, prendendolo per un braccio.
"Chi è lui? Perché la guardava così?" Barus fece un respiro profondo, era fondamentale evitare che l'elfo scoprisse dell'affetto che c'era tra i due.
"E' soltanto il sacerdote del tempio." L'elfo parve rilassarsi a quelle parole, ma guardò comunque la porta da cui erano spariti i due con occhi torvi.
"Forza entriamo anche noi."Kristal andò verso la sua stanza a passo spedito e non ci mise molto ad arrivare a destinazione.
"Aspetta, non andare così veloce." Martin l'aveva rincorsa per tutto il tragitto e ora aveva il fiatone. All'elfa sembrò estremamente divertente, si chiuse la porta alle spalle e lo guardò con sguardo sornione.
"Sei già stanco? Forse dovresti andare a correre più spesso." Gli disse continuando a ridere. Martin era confuso, poco fa era molto scossa e non capiva come mai all'improvviso avesse voglia di scherzare.
"Dovresti stare attenta a quello che dici." Iniziò comunque ad avvicinarsi a lei e la baciò con trasporto, ponendo fine alle sue risa. Kristal ricambiò gioiosa, ma quello che era successo prima iniziò naturalmente a pesare sul suo stato d'animo, così fu costretta a fermarsi.Si allontanò lentamente, guardando in basso. Quando rialzò gli occhi, dopo qualche secondo, gli rivolse la domanda che si poneva da quando aveva lasciato la stanza prima di incontrare Dosiov.
"Cosa ti ha detto Barus?" Martin la guardò preoccupato, non poteva assolutamente dirle che sapeva come aveva perso la memoria, nè tanto meno come. Anche se avrebbe voluto farglielo sapere con tutto il suo cuore. Una cosa importante poteva però dirgliela
"Sembra non aver problemi su come stanno le cose tra di noi." Kristal lo guardò a bocca aperta, incredula.
"Seriamente? Ma Dosiov?" Aveva in testa tante domande, ma non poteva farle tutte subito.
"Sì, seriamente. Penso che non sia molto legato a tuo marito." Kristal sbuffò a quella parola.
"Ti prego non chiamarlo così proprio tu". Martin si avvicinò nuovamente a lei sorridendole e le baciò una guancia."Per quanto mi piacerebbe continuare questa conversazione, ho una cosa da mostrarti." Martin andò a prendere il Mysterium Xarxes, lo aprì e lo appoggiò sul letto. Poi iniziò a passare un dito sui simboli, indicandone alcuni mentre le spiegava come era arrivato a trovare il primo oggetto necessario. Kristal capì subito che cercava di stupirla e la cosa la divertì parecchio.
"Beh, vedo che sei stato molto bravo ad arrivare a questa conclusione. Tuttavia ritengo che tu sia comunque un idiota per vari motivi." Martin sorrise alla voce intellettuale dell'elfa, avvicinò il suo volto al suo, lasciando spazio soltanto a qualche centimetro.
"E quali sarebbero questi motivi?" Chiese lui con voce profonda, guardandola intensamente.
"Intanto..." Iniziò Kristal, ma non riuscì a proseguire. Era agghiacciata dal suo sguardo.
"Vedo che qualcuno non si diverte più a prendersi gioco di me." Disse Martin, avvicinando pericolosamente le labbra alle sue.
"Zitto." Disse infine Kristal, colmando il poco spazio rimasto tra loro."Comunque dovrai parlare con Barus e trovare un modo per recuperare un manufatto daedrico." Disse Martin dopo diversi minuti, tornando sul discorso interrotto.
"Hai parlato della missione con lui?" Kristal era sconvolta, non se lo aspettava.
"Sì, mi sembra affidabile e così avrai qualcuno che viene con te." Come aveva immaginato, l'elfa non era molto d'accordo.
"Me la sono sempre cavata benissimo da sola."
"Devo ricordarti cos'è successo il giorno che sei partita e tornata dal santuario?" Kristal sospirò, sedendosi sul letto.
"Mh." Mugugnò tristemente. Il problema si rendeva conto non essere tanto la presenza di qualcuno, alla fine non le dispiaceva avere compagnia. Quello che la preoccupava maggiormente era la possibilità di recuperare la memoria. Temeva che, passando molto tempo con suo fratello, il suo passato sarebbe venuto a galla e non sapeva se voleva o se era pronta ad una cosa simile al momento. Come se le avesse letto nel pensiero, Martin le afferrò una mano.
"Non ti tornerà la memoria stando con lui, non preoccuparti." Kristal alzò un sopracciglio e lo guardò incuriosita. Sembrava estremamente sicuro delle sue parole.
"Come lo sai?" Lui iniziò a grattarsi nervosamente la nuca a quella domanda.
"È una sensazione che ho, tutto qui. Ora sarebbe meglio riposare." Disse dirigendosi velocemente al suo letto. Kristal notò subito che c'era qualcosa che non andava, ma la stanchezza si faceva sentire pesantemente anche su di lei, per questo decise che avrebbe rimandato a domani quella discussione.Si buttò sotto le coperte e chiuse gli occhi.
"Buonanotte."
"Buonanotte Kristal, dormi bene." Ma come avrebbe mai potuto dormire tranquillamente, dopo tutto quello che le era successo in quella giornata? Fu qualcuno che non si sarebbe aspettata di rivedere così presto, a cullarla nel sonno. Uriel si mostrò nuovamente a lei, di nuovo sorridente. Stavolta aveva delle belle parole per lei, qualcosa che aveva bisogno di sentire.
Non preoccuparti e fatti forza.Tutto andrà per il meglio.
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Oblivion - The Elder Scrolls
Hayran KurguKristal un giorno si risveglia in un'umida cella. Non ricorda come è finita in prigione, ma soprattutto non ha memoria della sua vita. Sarà costretta a combattere in un'epoca avvolta dall'oblio, dove i Cancelli di Oblivion terrorizzano gli abitanti...