Capitolo 40 - Verso Sancre Tor

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Jauffre stava assistendo al combattimento di due spadaccini nel piazzale esterno del tempio. Dava ai due delle dritte sulla tecnica, su come avrebbero potuto migliorare postura e difesa. Li riprendeva sugli errori gravi e li elogiava in caso di un assalto particolarmente riuscito. Però la sua testa era totalmente altrove. Ancora lo tormentavano le parole di Lamyan. Il giovane soldato era appena rientrato dopo cinque giorni di permesso ed era subito corso da lui con delle informazioni. A quanto pare, un consigliere vicino al cancelliere Ocato (colui che si occupava del potere fino all'incoronazione del nuovo imperatore), l'aveva riconosciuto come spadaccino e lo aveva fermato per parlare di una cosa. Il ragazzo era visibilmente preoccupato, infatti le notizie che portava non erano affatto incoraggianti.
"Jauffre?" La voce di Martin lo riportò alla realtà. Il vecchio frate guardò l'erede e vide che alle sue spalle i tre elfi erano già pronti a partire.
"Sono pronti per andare a prendere l'armatura a Sancre Tor." Jauffre notò immediatamente la tristezza che avvolse gli occhi di Martin nel pronunciare quelle parole. Come può un uomo innamorarsi così tanto nel giro di così poco tempo?
"Ti senti bene? Mi sembri strano." Il frate annuì, rispondendo finalmente ai quattro che lo guardavano straniti.
"Allora buon viaggio, che i sette divini vi guidino lungo la strada giusta." I tre elfi risposero chinando il capo, poi si voltarono per partire, non prima che Kristal e Martin si rivolgessero un ultimo sguardo.

Quando i tre si furono allontanati abbastanza, Jauffre prese Martin sotto braccio e iniziò ad accompagnarlo verso lo studio.
"Ti ricordi quello che ti ho detto non molto tempo fa, non è vero?" Lo vide sobbalzare con lo sguardo, proprio allo stesso modo di suo padre quando entravano nel discorso. Aveva compreso all'istante ciò a cui si riferiva.
"Mi hai detto molte cose, prova ad essere un po' più preciso." Jauffre sbuffò, si fermò e lo guardò con occhio critico.
"È inutile girarci attorno. Sai che non c'è futuro, è meglio finirla qui prima che faccia troppo male." L'aveva quasi sputato addosso all'erede, balbettando alcune parole ed evitando di guardarlo in faccia. Non glielo diceva con cattiveria, tutt'altro. Rivedeva chiaramente suo padre, Uriel Septim, e aveva paura potesse ripetere i suoi stessi errori, andando addirittura oltre. Per un istante lo vide vacillare, ma subito Martin tornò sicuro di sé.
"Hai mai provato un sentimento tanto forte che è impossibile reprimerlo?" Jauffre annuì immediatamente.
"È proprio per questo che ti sto dicendo di stare attento. Lo capisco, molto più di quello che tu credi. So che non è facile, so che sembra la cosa peggiore che ti possa capitare. ma è la cosa giusta da fare."

I tre elfi erano in viaggio ormai da tre ore, eppure, come si era aspettata Kristal, nessuno aveva proferito parola. Fu proprio lei a rompere il silenzio, con una domanda che mise incredibilmente a disagio i due uomini.
"Come si chiamano i miei genitori?" Barus rischiò di cadere dal cavallo mentre Dosiov sputò l'acqua che stava bevendo ed iniziò a tossire incessantemente.
"Non mi sembra di aver chiesto qualcosa di strano." Disse dopo aver notato la reazione dei due. Fu suo fratello a prendere la parola.
"Lascierò rispondere Dosiov, visto il suo particolare legame con loro." Nella sua voce era impossibile non notare un profondo odio che si era radicato nel cuore dell'elfo con il tempo. Kristal si chiese perché e si girò quindi verso l'elfo, aspettando una spiegazione.
"Tua madre si chiamava Brayl, mentre tuo padre Merich." Il tono di Dosiov era invece colmo di tristezza. L'elfa restò ancora più confusa, soprattutto per l'uso del passato. Fu soltanto guardando suo fratello negli occhi che comprese: erano morti entrambi.

"Non ci sono più?" Nessuna risposta.
"Non è vero?" Aggiunse ancora l'elfa, continuando a passare uno sguardo dall'uno all'altro. Nessuno dei due aveva il coraggio di guardarla in faccia.
"No, ormai da un anno." Era stato Dosiov a rispondere, la voce tremava particolarmente.
"Già, una morte orribile." Aggiunse Barus, senza tentare di mascherare minimamente il suo odio intenso nella voce. Kristal non sapeva a cosa si riferissero e, dal tono delle voci, non era nemmeno sicura di volerlo sapere. La curiosità ebbe però la meglio e alla fine fece comunque la fatidica domanda.
"Cosa gli è successo?" Entrambi tacquero nuovamente, Dosiov a disagio e Barus con una rabbia che faceva fatica a reprimere.
"Forse è meglio parlarne in un secondo momento, adesso sarebbe troppo per te da sopportare." Era stato nuovamente Dosiov a risponderle, la voce che tremava più che mai. Kristal alzò gli occhi al cielo e sospirò, però si zittì soltanto perché sapeva che in quel momento la missione era la cosa più importante. Almeno questo era quello che cercava di dirsi per nascondere che in realtà aveva una paura tremenda della verità. La missione è sempre la cosa più importante, però in questo modo non apprenderò mai niente del mio passato.

A metà strada si fermarono nelle vicinanze di un torrente per riposarsi e mangiare. Barus fu costretto anche a coricarsi per almeno un'ora perché si sentiva sfiancato e aveva bisogno di recuperare tutte le sue forze. Anche Kristal e Dosiov tentarono di riposare ma senza successo, nessuno dei due riuscì a chiudere occhio. C'era una leggera brezza in quella zona. L'elfa rabbrividì e si tenne stretta con le braccia attorno alla vita. Dosiov l'aveva vista in quella posizione almeno un miliardo di volte. Per questo fu inevitabile ripensare al passato, al loro passato. Ho rovinato tutto. Strinse forte i pugni ripensando a tutti gli avvenimenti del mese passato che, ormai, sembrava appartenessero ad un passato remoto.
"Che succede?" Dosiov fu riportato alla realtà dalla nota preoccupata nella voce di Kristal. La ragazza lo osservava con uno sguardo corrucciato, probabilmente aveva notato anche i pugni chiusi. L'elfo non rispose, non sapeva nemmeno lui cosa dirle e questo all'elfa non piacque.
"Allora?" Chiese, questa volta con un tono più stizzito. Dosiov allora si decise a guardarla di nuovo in faccia e si avvicinò a lei di qualche centimetro.
"Ti ho vista in quella posizione tantissime volte, mi ha riportato tanti ricordi. Alcuni sono stupendi, altri..."
"Altri molto meno."

Anche Kristal si avvicinò, ora erano a pochi centimetri di distanza.
"Cos'è successo di così brutto alla mia famiglia?" Dosiov abbassò gli occhi a quella domanda, il senso di colpa non gli permetteva di reggere il suo sguardo.
"Io..." Si arrestò subito non riuscendo a continuare. Questa volta Kristal non gli mise fretta, gli afferrò invece la mano per dargli forza. Così lui rialzò lo sguardo e, trovandosi di fronte lo sguardo così deciso della ragazza, si decise a riprendere a parlare.
"Mi dispiace tantissimo, erano bellissime persone e non meritavano di morire così..." Le afferrò una guancia con dolcezza e prese ad accarezzarle il viso con il pollice.
"Tu non meritavi di soffrire così, non meritavi niente di tutto quello che ti è successo." Kristal sospirò a quelle parole. Lo sentì vicino, come non era mai successo da quando l'aveva incontrato sulla strada in ritorno da Bruma. Chiuse gli occhi e appoggiò la sua fronte a quella di lui. Restarono così per diversi minuti, in silenzio e persi nei propri pensieri. Almeno finché Kristal non sentì Dosiov alzare la testa. Lo fece anche lei e si ritrovò a guardarlo nuovamente negli occhi. Fu un attimo, l'elfo annullò nuovamente lo spazio che si era creato tra di loro e appoggiò le sue labbra sulla guancia di lei. Baciandola con dolcezza ma anche con amore, un amore che provava per lei da anni.

Kristal a quel contatto spalancò le palpebre. Vide una scintilla di fronte ai suoi occhi e fu come se fosse stata trasportata in un'altra dimensione. La sua testa iniziò a girare e ad accumulare tantissime informazioni. Dei ricordi ripresero possesso della sua mente e si presentarono di fronte a lei in tutta la loro viridità. Fu così che Kristal osservò assorta i primi ricordi della sua esistenza, le prime memorie che era riuscita a ricordare. Attraverso il bacio di suo marito.

Oblivion - The Elder ScrollsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora