"Stanno dormendo?"
"Non penso, saranno ancora incoscienti."
"Stupida elfa, cosa credeva di fare?"
"Vuole fare l'eroina, sebbene in realtà sia debole. Ora andiamo, è più divertente quando sono svegli." Kristal attese finché il rumore dei passi non fu scomparso, poi aprì gli occhi. Aveva ripreso conoscenza proprio nell'istante in cui avevano iniziato a parlare, per questo aveva cercato di prendere tempo fingendo di essere ancora svenuta. Tuttavia avrebbe preferito non aver aperto gli occhi, quando si rese conto di dove l'avevano portata. Si trovava in una gabbia identica a quella in cui era stato rinchiuso il prigioniero di Kvatch. E ora, guardando sotto di lei attraverso le grate, si rese conto del perché fosse così terrorizzato: la cella era sospesa ad almeno tre metri di altezza e, se si fosse staccata, avrebbe terminato il suo volo su un cerchio di spine imbrattate di sangue. Kristal non soffriva di vertigini ma distolse comunque lo sguardo e si accorse di essere sola nella gabbia. Dov'è Burd? L'elfa ricordò che i due carcerieri avevano parlato al plurale, perciò iniziò a controllare attorno finché non lo vide appeso a delle cinghie.Il capitano aveva le palpebre abbassate e la testa rivolta verso il basso, sembrava completamente senza forze. Nonostante ciò si trovava in una situazione migliore della sua, le sue manette sarebbero state facilmente aperte con la magia. Kristal però non poteva farlo adesso che era incosciente, aveva bisogno di svegliarlo. Senza pensarci troppo lanciò un incantesimo di guarigione all'uomo che, dal sollievo che gli invase il volto, sembrò giovarne particolarmente. Le sue palpebre tuttavia restarono ben serrate e Kristal fu costretta a decidere di aspettare.
Quel giorno la fortuna non sembrava essere dalla sua parte. Un daedra d'improvviso fece il suo ingresso mentre lei era ancora seduta all'interno della gabbia. Kristal cercò di sdraiarsi e chiudere gli occhi all'istante, sperando che il mostro non si fosse accorto di lei.
"Ben svegliata creaturina." A quel punto l'elfa capì che la sua copertura era saltata, quindi sollevò nuovamente le palpebre e tornò a sedersi.
"Sono contento che collabori, ti va di fare un giretto?" Era strano per Kristal sentirlo parlare in quel modo quasi gentile, con quella sua voce grottesca. Comunque, non sapeva se accettare o no la proposta del daedra. Magari era un'occasione per cercare di liberarsi, oppure per suicidarsi. Dipendeva da cosa intendeva lui per 'fare un giretto'. L'elfa infine decise di fare quello che le riusciva bene: prendere tempo."Come fai a sapere la mia lingua?" Una specie di raschiare risalì dalla gola del demone e soltanto dopo qualche istante Kristal comprese che stava ridendo.
"Io ero un bretone, prima di servire Lord Dagon." L'elfa strabuzzò gli occhi, non si sarebbe mai aspettata che i daedra in origine fossero degli esseri umani. Perciò è questo che diventeranno quelli della Mitica Alba? Dei luridi demoni? Rabbrividì al ricordo del santuario e dei suoi membri, fino a Mankar Camoran, con l'amuleto di Uriel Septim al collo. Soltanto la voce del mostro la destò dai suoi pensieri.
"Sei sorpresa? Alcuni umani cercano di meglio e non si accontentano della misera vita che hanno." Kristal iniziò a guardarlo con odio.
"Questo sarebbe meglio? Sottostare ad un principe daedrico per l'eternità? Non credo di capirti." Il mostro continuò a ridere.
"Certo che no, sei troppo stupida per comprendere."In un altro momento Kristal gli sarebbe saltata al collo, ma proprio in quell'istante, Burd aveva appena aperto gli occhi e questo l'aveva distratta dalle parole del daedra. Lo guardò con disperazione, cercando di fargli capire che doveva fingersi incosciente finché non fossero rimasti soli. Fortunatamente il capitano capì al volo e richiuse gli occhi velocemente, tornando nella stessa identica posizione. Il demone notò che continuava ad osservarlo, perciò si girò per seguire il suo sguardo.
"Non si sveglierà molto presto, è in pessime condizioni. Ma ora basta parlare, devi venire con me." Aprì la gabbia e l'afferrò per un braccio. Kristal non poté fare altro se non sottostare al nemico, in quelle condizioni non avrebbe potuto fare nulla.Non per questo si diede per vinta: mentre camminavano verso un corridoio sulla destra, l'elfa continuava a guardarsi attorno alla ricerca di qualcosa per tentare di liberarsi. La presa sul braccio era di ferro e non le permetteva alcun movimento ampio, sembrava davvero la fine. Kristal girava la testa ostinatamente, cercando ancora mentre la speranza si affievoliva. Eccomi qui, diretta alla mia morte. Ho fallito in tutto e ora sarà Cyrodiil a pagare per i miei errori. Fu così che si arrese. Sembrava impossibile dopo aver lottato contro qualunque ostacolo si fosse presentato sulla sua strada, eppure non trovava davvero un'alternativa che potesse salvarla. Arrivarono alla bocca del corridoio e solo allora si girò un'ultima volta verso la cella e verso Burd. Il generale aveva riaperto gli occhi. La guardò con una determinazione disarmante, poi cominciò a strattonare le catene con forza.
Kristal lo osservò per qualche istante con sorpresa e anche il daedra parve stupito. Se fu la determinazione di Burd oppure la distrazione del mostro non lo seppe nemmeno lei, probabilmente fu merito di entrambi, comunque in quel momento la sua energia riprese possesso del suo corpo, guidandola verso i gesti che le permisero di non morire miseramente. Calciò il daedra in pieno petto con tutta la forza che trovò. In seguito evocò uno scheletro affinché combattesse al suo fianco e infine aprì le catene che tenevano legato Burd con la magia. Il capitano si rialzò subito e sfilò un pugnale dallo stivale. Con quello iniziò a colpire più volte il demone, che infine si accasciò a terra senza vita.
L'elfa tirò immediatamente un sospiro di sollievo, per poi iniziare a cercare le sue armi, l'armatura fortunatamente la indossava ancora. Tuttavia la sua spada non si trovava, né tantomeno l'arco.
"Ce la fai a combattere con la magia?" Kristal notò che Burd aveva ancora il fiatone, come risposta gli curò i polsi insanguinati. Probabilmente si era ferito strattonando le manette. Burd le sorrise poi osservò il corridoio.
"Pensi che dovremmo proseguire per di là?" Kristal fece spallucce.
"È l'unica strada."I due si avviarono quindi lungo la direzione scelta, le pareti erano strette e viscide e il posto non ricordava nulla a Kristal, che non aveva idea di dove andare. Comunque, in quel momento, quello che più la preoccupava era il rischio di trovare qualche nemico. Sapeva usare bene la magia, ma sapeva anche che non era una risorsa illimitata. Dopo aver usato un certo numero di incantesimi aveva bisogno di ricaricare la sua energia magica. L'elfa camminava al fianco di Burd con un'ansia crescente, ad ogni rumore girava la testa di scatto e si metteva in posizione di difesa. Il capitano, notando la sua angoscia, la prese per un braccio e piantò gli occhi in quelli della ragazza.
"Kristal? Per favore ti devi rilassare. È tutto apposto, sei stata grandissima a farci scappare in quel modo." L'elfa sorrise al ricordo del demone che aveva calciato.
"Non mi aveva legato i piedi." Disse ripensando ancora a quel momento.
"Appunto. E ora che sei libera sei in grado di distruggere questa torre a mani nude."Kristal alzò lo sguardo che aveva tenuto a terra durante tutta la conversazione, Burd le stava sorridendo e, nonostante anche lui fosse sfinito, cercava di tirarla su di morale nascondendo le sue pene.
"Grazie." Sperò che il capitano capisse quanto fosse sincera quella singola parola, era riuscito davvero a rilassarla e finora l'unico che poteva farlo era Martin. Martin, quanto avrei bisogno di te ora. Kristal sembrò davvero riprendere vita, afferrò il polso di Burd ed entrambi proseguirono lungo l'ultimo tratto del corridoio fino all'uscita, che dava su uno spiazzo simile ad una veranda. L'elfa guardò verso il basso e notò che erano ad almeno quattro metri d'altezza, mentre rivolgendo lo sguardo verso l'alto vide una membrana rossa a fare da tetto. Indicò immediatamente il soffitto a Burd, con un'allegria contagiosa.
"È quello! Dobbiamo salire, è lì che si trova la Pietra del Sigillo."
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Oblivion - The Elder Scrolls
FanficKristal un giorno si risveglia in un'umida cella. Non ricorda come è finita in prigione, ma soprattutto non ha memoria della sua vita. Sarà costretta a combattere in un'epoca avvolta dall'oblio, dove i Cancelli di Oblivion terrorizzano gli abitanti...