Capitolo 11 - La Mitica Alba

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Kristal si svegliò presto la mattina dopo. Uriel l'aveva accompagnata nel sonno soltanto all'inizio ma poi la notte era stata molto meno tranquilla. Si era infatti svegliata più volte, rivivendo tutti i momenti di tensione degli ultimi giorni. Si alzò dal letto e si vestì lentamente. Qualcuno aveva lasciato degli abiti nuovi, cosa di cui fu estremamente grata. Martin stava ancora dormendo, eppure anche il suo sonno non sembrava così profondo, avrebbe potuto alzarsi da un momento all'altro. Guardarlo gli dava un senso di tranquillità, finché avesse continuato a respirare c'era ancora speranza per loro. 

L'elfa si recò al salone principale dove incontrò Jauffre che discuteva con due spadaccini. Appena il frate la vide, tuttavia, smise bruscamente di parlare per andarle incontro. "Buongiorno, un'altra anima mattiniera". L'elfa si stropicciò gli occhi.
"Non avevo più sonno." Il frate sorrise. Le fece poi segno di seguirlo, accompagnandola in un'altra stanza. Arrivarono in quello che aveva tutta l'aria di essere una cantina o una sorta di dispensa, mediamente grande, ordinata, i cibi tutti raccolti negli appositi spazi. 
"Qui puoi trovare tutto il cibo che ti serve." Kristal lo ringraziò e lo guardò dileguarsi. Iniziò poi a frugare tra alcuni barattoli, finché il suo occhio non si soffermò su qualcosa di particolarmente buono. Afferrò il cesto di more che aveva attirato la sua attenzione e se lo portò fuori. Mangiò la frutta guardando due spadaccini che si allenavano nel cortile, seduta sui gradoni del tempio.

All'improvviso una mano spuntò alle sue spalle, prendendole una mora. "Non pensavo ti saresti svegliata prima di me." Martin si sedette di fianco a lei. Kristal si irrigidì all'istante, in modo del tutto involontario. Probabilmente il problema era che non voleva dirgli che aveva dormito male quella notte, aveva già notato che il sacerdote era una persona molto empatica e lei voleva solamente stare nel suo, tenendosi determinate cose per sé.
"Avevo dormito abbastanza, quindi mi sono alzata." Martin la studiò a lungo prima di rispondere. "Ho sentito che continuavi a rigirarti nel letto. Lo puoi dire se non hai dormito bene." E invece no, altrimenti sembrerei debole ai tuoi occhi. L'elfa si stupì di quel pensiero. Cosa diamine vorrebbe dire? Lasciò il cesto a Martin e si alzò, cercando di scappare il prima possibile da quella situazione.
"Devo cercare Jauffre." Il sacerdote fece un sorrisetto sarcastico. 
"Cambiando discorso non risolvi il problema." Kristal sbuffò.
"Forse perché non c'è nessun problema da risolvere."

 
Martin stava per risponderle, quando il frate si presentò davanti ai due, come se avesse sentito le parole della ragazza poco fa.
"Kristal ho bisogno di parlarti, Baurus ti vuole vedere." Un brivido scese lungo la schiena dell'elfa nel sentire quel nome, proprio come la prima volta. Ricordò il guardiarossa che faceva da guardia al corpo all'imperatore, poco prima che partisse per portare l'Amuleto dei Re al Priorato. "Perché vuole vedere proprio me?" Jauffre sembrava impaziente.
"Perché è arrivato il momento di mettersi concretamente all'opera, insieme cercherete un modo per recuperare l'amuleto. Ha dato appuntamento alla pensione di Luther Broad, nella città imperiale." Perfetto, una delle città migliori...

Nella città imperiale vivevano tutti i nobili e i ricchi commercianti. Kristal non apprezzava molto la gente che viveva lì, trovava infatti che la guardassero sempre con particolare superiorità, senza nessuno scrupolo. Inoltre non attirava molta simpatia essendo una dunmer. Ma io queste cose, come faccio a saperle? L'elfa si riprese dai suoi pensieri e tornò a guardare Jauffre.
"Sarebbe quindi il caso di partire subito?" Martin si alzò repentinamente.
"Posso andare con lei?" Kristal lo guardò stupita, mentre il frate si arrabbiò immediatamente sentendo l'ultima domanda.
"Sì, devi partire subito." Si girò poi verso l'erede, fulminandolo con lo sguardo. "Sei impazzito? Il tuo compito è restare al sicuro, quindi ovviamente resterai qui." Martin lo guardò con rammarico, abbassò lo sguardo, si scusò dicendo che aveva ragione e che avrebbe fatto ciò che doveva. Rientrò poi nell'edificio. Kristal si congedò a sua volta con Jauffre, dicendo che avrebbe preparato velocemente le cose per il viaggio, dirigendosi quindi alla sua camera.

Oblivion - The Elder ScrollsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora