Presto Kristal e Harrow si ritrovarono di fronte ad una grande folla che rivolgeva lo sguardo verso un altare posto su un ripiano. Erano tutti in sfibrante attesa e Kristal si sentì incredibilmente fuori posto. La situazione peggiorò ulteriormente quando l'elfo le rivolse la parola.
"Vado a parlare con Mankar della tua investitura." La ragazza lo guardò preoccupata. Ha intenzione di lasciarmi da sola in mezzo a questa gente? Non riuscì però a formulare la domanda, perché Harrow si diresse verso un punto indefinito lasciandola effettivamente lì, in imbarazzo. Tutte le persone attorno a lei la guardavano con curiosità e Kristal ne era alquanto infastidita. Odiava essere al centro dell'attenzione. Ma soprattutto odiava quel posto. Era lì da pochissimo tempo eppure già faticava a respirare, aveva davvero sottovalutato il suo stato d'animo all'interno del santuario.Una donna bionda sembrò sul punto di proferire parola, ma fortunatamente si bloccò alla vista di Harrow che era già di ritorno. L'elfo si mise di fianco a Kristal e le sorrise.
"Era molto contento di avere un nuovo membro, dovrebbe arrivare tra qualche istante." Come se lo avesse chiamato, un uomo arrivò e si sporse dall'altare con passo lento e sguardo fiero. Ma quello non è un uomo, è un elfo supremo. Kristal restò nuovamente sbalordita, nonostante non fosse un dunmer, le tre razze di elfi presenti nel continente di Tamriel erano in qualche modo legate tra loro. Per questo si sentiva in parte in colpa, il capo della setta che aveva provocato la morte dell'imperatore era uno di loro. Deglutì rumorosamente a quel pensiero e iniziò a studiarlo. Aveva i capelli grigio scuro, la pelle tendente al giallo, com'era solito per quelli della sua razza, e indossava una lunga veste blu. Quando notò quest'ultima, l'elfa rischiò di svenire. Mankar Camoran portava al collo l'Amuleto dei Re.Kristal strinse forte i pugni per tentare di calmarsi, ma respirava pesantemente; la voglia di saltargli addosso e strappargli l'amuleto di dosso era fortissima. Harrow la guardò preoccupato e le appoggiò una mano sulla spalla.
"Tutto bene?" Kristal si voltò appena verso di lui e abbozzò un sorriso.
"Sì, sono solo agitata." L'elfo la guardò ancora per qualche istante, a quanto pare il sorriso che gli aveva rivolto era più simile ad un ghigno. Fece per aprire bocca e risponderle, ma una voce profonda lo bloccò. Tutte le teste erano ora rivolte verso l'alto, a guardare l'altare. Anche Kristal alzò la testa, cercando di non guardare l'amuleto che portava al collo. Ma fu praticamente impossibile, in pochi secondi si perse nel rosso del ciondolo, il volto di Mankar Camoran si trasformò in quello di Uriel Septim e mentre parlava per un secondo la sua voce assomigliò incredibilmente a quella dell'imperatore."Benvenuti, miei fedeli compagni. Oggi dovete essere felici, perché ci avviciniamo sempre di più alla meta." Fece una pausa, accogliendo l'orgoglio e la felicità dei presenti. "Alcune delle mie spie hanno trovato il luogo dove si nasconde il figlio illegittimo." Kristal in quel momento si fece immediatamente vigile, mentre Mankar continuava a parlare.
"Sapete dove si trova il vigliacco? Al tempio del Signore delle Nubi, protetto da tutti i suoi miserabili sudditi." Kristal non riuscì a trattenersi e lo guardò inorridita. Non deve permettersi di toccarlo, non si deve permettere. Lo ammazzo, lo ammazzo."Il piano procede liscio e Lord Dagon presto ci accoglierà nel suo abbraccio." Sorrise e incontrò il volto dell'elfa, la guardò negli occhi con sguardo assorto prima di ricominciare a parlare. "Tornando a noi, sono fiero di partecipare all'investitura di questo nuovo membro. Benvenuta compagna, che le tue giornate siano guidate dalla gloria dell'Oblivion. Lunga vita a Menhures Dagon!" La folle gli rispose all'unisono, tutti con le braccia alzate al cielo. Mankar Camoran fece qualche passo indietro e poi, dal nulla, fece comparire un portale dove entrò, con la mano ancora alzata a salutare tutti. Kristal rimase scioccata. Dov'è andato ora?
Si girò verso Harrow che l'aveva afferrata per un braccio.
"Seguimi, così potremo completare la tua iniziazione." L'elfa allora iniziò a seguirlo, indecisa.
"Ma dove è andato lui?" Chiese con voce bassissima.
"È tornato nella sua reggia, a Paradiso." Kristal lo guardò confusa. Di cosa sta parlando?
"Ha una reggia che si chiama Paradiso?" Harrow iniziò a ridere a quella domanda.
"Ma no, Paradiso è il mondo che si è creato per sé. L'unico modo per entrarci risiede nel Mysterium Xarxes, ma è davvero difficile decifrarlo." Perfetto. Ricapitolando, Mankar Camoran è tornato nel suo mondo insieme all'Amuleto dei Re e l'unico modo per raggiungerlo è attraverso un libro che non so né dove si trovi né come sia fatto. Stava per chiedere a Harrow se sapeva quando sarebbe tornato Mankar dalla sua dimora, ma si accorse che si erano appena fermati di fronte ad una lastra di pietra. Sopra di essa giaceva un argoniano, aveva gli occhi terrorizzati e le braccia legate dietro la schiena."Ora, per la tua iniziazione, dovrai sacrificare il prigioniero come offerta a Lord Dagon. Sarà il primo sangue che verserai per la causa." Kristal lo guardò scioccata, non si sarebbe mai immaginata di dover fare una cosa del genere. D'altronde come non aspettarselo: era una setta di assassini che aveva ucciso l'imperatore per poter servire un demone assetato di sangue.
"Mankar Camoran non assisterà?" L'aveva chiesto per due motivi: il primo era perché voleva prendersi tempo, il secondo perché voleva sapere se sarebbe mai tornato a Cyrodiil, oppure se doveva per forza trovare quel libro e affrontarlo nella suo stesso mondo.
"Non tornerà tra noi finché l'erede non sarà morto." Un brivido passò lungo la schiena di Kristal, ora più che mai voleva tornare da Martin. Sapeva che la Mitica Alba non si sarebbe fermata finché non fosse morto. Harrow l'accompagnò fino all'altare, sopra di esso c'era un libro nero e molto grosso. Nella copertina c'era un simbolo che ricordava un cancello di Oblivion. Kristal perse un battito, ogni fibra del suo essere le suggeriva che fosse quello il Mysterium Xarxes.Di fianco ad esso c'era invece un pugnale, probabilmente d'argento dato il suo colore.
"Forza, prendi il pugnale e completa la tua iniziazione." La mano di Kristal tremava mentre si avvicinava alla lama, la presa sul pomolo era evidentemente debole e rischiò per questo di farlo cadere. Si avvicinò lentamente al prigioniero, il pugnale alzato e il cuore che batteva a mille. Doveva ucciderlo, era l'unico modo per entrare definitivamente nella setta e aver modo di decifrare il libro senza destare sospetti. Eppure il braccio non voleva muoversi, nella testa continuava a pensare a Mankar Camoran e l'Amuleto dei Re che risaltava sul suo petto, il volto di Uriel Septim sovrapposto a quel mostro. E poi Martin. Sapevano dove si trovava e l'avrebbero ucciso. Non poteva permetterlo. L'argoniano la guardò terrorizzato e l'elfa crollò, i sui occhi portavano solo una gran paura di morire. Non avrebbe potuto farlo. Doveva rubare immediatamente il libro e tornare al santuario per avvertire Martin del pericolo. Si girò verso Harrow e gli chiese perdono prima di infilargli il pugnale nella gamba, si riprese la spada che portava ancora lui e poi andò a liberare il prigioniero.Quando si girò, vide che due membri avevano indossato l'armatura daedrica e altri tre erano pronti a lanciarle contro un incantesimo. Probabilmente gli unici che erano rimasti nella stanza per assistere alla sua iniziazione. Senza pensarci troppo, corse all'altare e prese il libro che si trovava lì sopra. Poi iniziò a correre a perdifiato lungo i cunicoli del santuario, dove si perse in poco tempo. Infatti finì in una stanza circolare, senza alcuna uscita. Si girò di scatto per fuggire, ma si trovò di fronte i tre maghi. Questi iniziarono a lanciarle addosso incantesimi, a cui lei riuscì a resistere inizialmente, ma poi dato il numero e la potenza degli stregoni, iniziò a vacillare. Provò allora un contro incantesimo che però funzionò soltanto in parte: una maga venne scaraventata indietro dal suo stesso incantesimo, mentre gli altri sembrarono non soffrire lo stesso effetto. Kristal decise di approfittarne ugualmente, colpì con un affondo uno dei maghi che si era girato verso la compagna colpita e poi paralizzò quello al suo fianco. In seguito li superò passandogli in mezzo e ricominciò a correre a perdi fiato.
Ma la lunga veste rossa le impediva di andare veloce e per di più rischiò di inciampare varie volte. Così, quando quasi per miracolo si ritrovò di fronte alla porta da cui era entrata al principio, tirò un sospiro di sollievo. Si precipitò fuori, il portinaio non c'era più. Probabilmente era andato a vedere da cosa era stato provocato tutto quel trambusto. Kristal in quel momento non se ne preoccupò, uscì dalla grotta e cercò di allontanarsi il più possibile dal santuario, con il Mysterium Xarxes sotto braccio.

STAI LEGGENDO
Oblivion - The Elder Scrolls
FanfictionKristal un giorno si risveglia in un'umida cella. Non ricorda come è finita in prigione, ma soprattutto non ha memoria della sua vita. Sarà costretta a combattere in un'epoca avvolta dall'oblio, dove i Cancelli di Oblivion terrorizzano gli abitanti...