Capitolo 2 - Fuga dalla prigione

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Il gruppo si addentrò per vari cunicoli che ricordavano parte di una città sotterranea. Attraversarono scalini di marmo, colonne spezzate a metà e varie porte e cancelli. Sembravano essere i soli in quell'ambiente grigio, finché, ad un tratto, Kristal sentì un rumore. Subito si avvicinò a Phil per dirglielo.
"Credo di aver sentito qualcosa." Lui la guardò sarcastico.
"E con questo? Sarà qualche ratto." Riuscì a malapena a finire la frase che una parete crollò e dal varco fecero il loro ingresso cinque uomini, tutti ricoperti da una strana armatura nera e rosso sangue. Uno di questi attaccò la guardia donna e la trafisse dall'incavo del collo. La guardia crollò a terra senza vita, ma non prima di mandare uno sguardo disperato al suo imperatore, come per cercare di controllare un'ultima volta che stesse bene. Phil la vendicò, tagliando la testa all'assassino. Quando morì, l'armatura sparì e fu sostituita da una lunga veste rossa.
È magia daedrica. Pensò subito Kristal. E si stupì poco dopo. Un'altra cosa che sapeva e. questa volta, era anche qualcosa di particolarmente interessante. Subito si illuminò perché, se conosceva la magia, molto probabilmente era una maga.

Vide il guardiarossa in difficoltà, si concentrò, allungò il braccio e una fiammata colpì in pieno petto l'assassino di fronte a lui. Questo si girò stupito, dando la possibilità alla guardia di affondare la lama nel petto dell'intruso. Ora i cinque assassini erano tutti stesi a terra senza vita. Due li aveva uccisi Phil, due la guardiarossa e uno l'imperatore stesso.

Uriel, che aveva visto Kristal utilizzare un incantesimo, si avvicinò nuovamente a lei.
"Se sei in grado di usare la magia, forse sai anche combattere. Prendi la spada del generale Renault, magari potrai essere d'aiuto." L'elfa si avvicinò al cadavere della donna intimidita, si fece forza e le sfilò la sciabola dalla mano. Si mise in posizione di attacco e poi di difesa. Sì, probabilmente Uriel ci aveva visto giusto.
"Forza, proseguiamo. Baurus, guida la via." Appena udì il nome del guardiarossa, Kristal sussultò. Le era incredibilmente famigliare. Eppure era soltanto una sensazione a cui non riuscì dare risposta. Proseguirono a lungo, le due guardie sempre in allerta. Soltanto un grosso ratto cercò di attaccare il gruppo invano.

Ad un certo punto arrivarono in un punto morto, soltanto un cancelletto di ferro portava all'uscita. Mentre Baurus tentava di aprirlo Uriel si avvicinò nuovamente a Kristal.
"Ascolta, i miei sogni mi hanno sempre detto che, il giorno che ti avrei conosciuta, sarei morto. E sento che la mia fine è davvero vicina." Iniziò a sfilarsi l'amuleto dal collo e lo mise nelle mani della ragazza.
"Prendilo e portalo a Jauffre, è il frate che gestisce il priorato di Weynon. Lui conosce l'unico mio figlio rimasto in vita ed è il solo che sa dove si trova." Kristal lo guardò addolorata, erano le ultime preghiere di quell'uomo. Eppure se c'era lei al suo fianco forse sarebbe stata in grado di proteggerlo. Sentiva di doverlo fare. Si mise quindi vicino all'imperatore con la spada alzata. "Non permetterò che muoia sire, sono qui per proteggerla." Uriel sorrise ancora e l'elfa si sarebbe impressa a mente per sempre quello sguardo. "Non ho intenzione di andare contro il mio destino. Non devi preoccuparti per me, ho vissuto bene la mia vita e non ho nulla da aggiungere. Sono vecchio ormai. Tu invece sei giovane e sei destinata a fare cose così importanti. Proteggi la tua vita e non pensare alla mia."

Sentì un altro rumore e si girò di scatto, altri due assassini si erano diretti verso di lei mentre altri tre tenevano impegnati Phil e Baurus. Kristal si pose di fronte all'imperatore per proteggerlo dai due. Fu la cosa più sbagliata che potesse fare. Uccise il primo con un affondo al petto ma, mentre teneva a bada il secondo, un terzo balzò alle spalle di Uriel e gli affondò l'ascia nella schiena. L'imperatore gemette e si accasciò a terra. Kristal si girò terrorizzata e incontrò il suo sguardo morente. Lui tentò di sorriderle ancora. Lei allora tagliò la testa all'uomo che si trovava di fronte e poi si volse a vendicare l'unico uomo che si era fidato di lei da quando aveva aperto gli occhi in quella fredda cella.

Dopo aver ucciso l'assassino si chinò sul corpo dell'imperatore e gli alzò lentamente il capo.
"Sire, mi sente?" Il respiro era irregolare e molto debole. L'elfa provò una magia di guarigione ma non parve fare effetto. Baurus le apparve da dietro.
"Io e Phil siamo stati circondati e lui ha perso la vita. Ho visto quello che hai fatto, non è colpa tua." D'un tratto Uriel aprì gli occhi e guardò Kristal. Lo sguardo della ragazza si illuminò all'istante.
"Sire!" La fatica con cui teneva le palpebre sollevate era evidente.
"Non si stanchi, chiuda gli occhi e riposi." Uriel aprì piano la bocca e continuò a guardarla.
"Manca poco. Ti devo chiedere un'ultima cosa: quando incontrerai Martin, ti prego, digli che non è passato giorno che non abbia pensato a lui. Ora, a pochi secondi dalla mia morte, il mio unico rimpianto è quello di non avergli mai detto quanto sia stato importante per me, nonostante tutto. Grazie per tutto Kristal, prenditi cura di lui e soprattutto di te stessa."

L'elfa appoggiò piano la sua testa al suolo e restò al suo fianco finché non esalò l'ultimo respiro. Ma chi è Martin?  Poi si alzò lentamente e guardò Baurus. Il guardiarossa tratteneva a stento le lacrime. 
"L'ha dato a te l'amuleto non è vero?" Kristal annuì soltanto, lo tirò fuori dalla tasca delle brache e lo mostrò alla guardia.
"Lo devo portare ad un certo Jauffre." Stavolta fu lui ad annuire.
"Capisco. Prima che tu vada però voglio che tu prenda questa. Combatti bene ma un'armatura ti è utile per evitare brutti graffi come quello." In mano la guardia teneva una semplice corazza di cuoio. Lei, senza nemmeno chiedersi dove l'avesse trovata, abbassò lo sguardo sul braccio, un lungo segno rosso lo solcava. Era così preoccupata per l'imperatore che non se ne era nemmeno resa conto. Appoggiò l'altra mano sul taglio che dopo qualche istante scomparve. Baurus non aveva smesso di guardarla.
"Vorrei venire con te ma voglio vegliare sul corpo dell'imperatore finché non arrivano i rinforzi. Penso che comunque tu sia in grado di cavartela da sola. Indossa l'armatura e prosegui per quella via, arriverai all'uscita in pochissimo tempo." Kristal abbozzò un sorriso. "Grazie Baurus, andrò subito da Jauffre e cercherò l'erede." La guardia la guardò male ma poi sorrise a sua volta.
"Allora era vera la storia del figlio illegittimo. Vai e trovalo dunmer, e che gli dei siano dalla tua parte." E detto questo tornò a guardare il suo imperatore. Kristal indossò l'armatura e si avviò per la strada dettatale da Baurus. Quando vide della luce dall'ultimo cancello iniziò a correre. Non vedeva l'ora di uscire da lì.

Oblivion - The Elder ScrollsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora