18. Mattia

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Mattia non aveva voluto dare peso alle parole di Iris. Non pensava che fosse possibile che fosse accaduto qualcosa a Christian, altrimenti tutti i vicini nel cortile lo avrebbero saputo, lui compreso, esattamente come quando il moro era diventato un alfa e tutti lo avevano scoperto, anche grazie al profumo che gli avevano raccontato fosse scaturito da casa Stefanelli. In quel momento Mattia sapeva che ci fosse qualcosa di strano, anche per l'assenza del proprio omega e per la sua incapacità di percepire i profumi, ma arrivare persino a pensare che potesse essere accaduto qualcosa all'alfa, gli sembrava davvero troppo.

Per questo, al ristorante, con accanto la sposa, Mattia non fermò per un istante i propri occhi persi alla ricerca di qualunque indizio che potesse fargli comprendere, anche senza la capacità di percepire il profumo dei sentimenti delle persone, se ci fosse qualcosa che non andasse, se qualcuno sapesse qualcosa per potersi far dare delle spiegazioni, anche per via dell'assenza della famiglia Stefanelli. Eppure nessuno in quel cortile sembrava preoccupato, nessuno si guardava attorno come faceva lui e nessuno parlottava in segreto. Tutti erano felici e spensierati mentre sorseggiavano il loro drink e stuzzicavano ciò che era stato messo a disposizione nel buffet che era stato prenotato dagli sposi e per cui sua mamma era impazzita giorno e notte, esattamente come quando aveva prenotato quel cortile di quel ristorante, pagando una cifra a dir poco esagerata perché esso chiudesse per chiunque non fosse invitato al matrimonio.

Mattia, nel proprio completo bianco, si alzò dal posto accanto alla sposa, che gli sorrise e ricambiò anche lui, per poi iniziare a camminare per quello spiazzale bellissimo, al cui centro vi era posizionata una fontana che rendeva il luogo ancora più magico, perfetto per le cerimonie in grande stile esattamente come piacevano a propria madre. Non osava immaginava cosa avrebbe fatto la donna per i suoi diciotto anni, ma poteva constatare che sarebbe stato qualcosa di simile, in grande stile, esattamente come aveva fatto quando Saverio li aveva compiuti.

Pregò per Daniele che ai suoi diciotto sarebbe stata troppo grande per occuparsi di feste esagerate, altrimenti sarebbe andata in bancarotta lei e il fratello più piccolo sarebbe morto per l'imbarazzo. Mattia conosceva bene il beta e sapeva che non fosse la persona più adatta a quegli avvenimenti. Anche in quel momento, infatti, anche se lui non era al centro dell'attenzione, non era il protagonista della festa, se ne stava in disparte, con il proprio cellulare, probabilmente alle prese con uno dei suoi tanto amati giochi di cui si dilettava a battere tutti i record. Lo osservò, seduto sul gradino dove iniziava un piccolo spiazzale di verde, con molti fiori colorati, che probabilmente sua mamma aveva fatto porre lì e che probabilmente aveva scelto insieme ad Anna, la mamma di Christian, perché loro erano appassionati di fiori in un modo che Mattia non avrebbe mai compreso. E poco più in là, dietro il campo di fiori, sotto un albero di ciliegio dai rami scuri, se ne stava proprio Giulia, insieme a Saverio.

Mattia cercò di inquadrare bene la scena per comprendere, dato ancora la propria capacità di percepire i profumi sembrava non essere tornata e con sé, anche quella di sentire gli alfa delle persone non marchiate. Per un omega percepire altri omega era complesso, ma la capacità di percepire alfa era innata, per via della loro natura, in cui avrebbero dovuto trovare il compagno per la vita. E in quel momento, sotto un sole accecante, mentre le due figure che osservava erano all'ombra, quasi buia, nemmeno gli occhi di Mattia funzionavano benissimo, essendo fin troppo lontano. Infatti non poteva comprendere esattamente quali fossero le espressioni facciali di Saverio e sua mamma, ma potè vedere il gesto plateale del fratello che si indicò attorno e poi si portò una mano sulla fronte, forse chiudendo gli occhi.

Perché sembrava esasperato? Che stava dicendo mamma?

Decise così di avvicinarsi, perché voleva capire, doveva comprendere se quello potesse centrare con l'assenza ingiustificata di Christian, anche se sapeva che non avesse un fondamento logico. Perché sua mamma, in effetti, avrebbe dovuto litigare con Saverio per l'assenza della famiglia Stefanelli?

Tu che profumi di sogni [zenzonelli]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora