56. Christian

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Primo punto del piano "riaccoppia i due stupidi" ideato da Carola Puddu: regalagli dei cioccolatini.

Christian l'aveva guardata sbattendo gli occhi di fronte a quella scenetta, mentre la ragazza, sotto il sole accecante di quella spiaggia deserta, tirava fuori dalla scatola rosa che poco prima si stava litigando con il proprio fidanzato, un'altra scatola, questa volta rossa con un fiocco nero che Christian riconobbe come quella dei suoi cioccolatini preferiti. Alzò lo sguardo verso la ragazza riccia, in un primo momento, senza davvero comprendere cosa ci dovesse fare e Carola lo fissò a sua volta, sorridente, fin troppo felice di poter aiutare il proprio migliore amico in quell'impresa che era riconquistare il cuore spezzato di Mattia.

"Li devi dare a Mattia"

Christian sgranò gli occhi.

"Non se ne parla"

"E perché, scusami? Non vuoi riconquistarlo?"

Carola aveva perfettamente ragione e Christian lo sapeva bene, però da sapere una cosa a metterla in atto, vi passava molto, perché Mattia non gli parlava, Mattia lo evitava e lo faceva così bene, riusciva così bene nel proprio intento, che anche quando il moro aveva deciso di parlarci con il biondo, di non permettergli di stargli lontano, Mattia era scomparso per due giorni, senza mai uscire, senza mai palesarsi nel cortile. E sapeva che avrebbe potuto mandargli un messaggio per dirgli di uscire, per chiedergli se si potessero vedere, ma non ne aveva avuto il coraggio, perché lui non voleva parlargli attraverso una chat, lui aveva bisogno di prenderlo tra le braccia, di toccare quella pelle, perché sapeva che Mattia non riuscisse a resistergli e quello doveva pur significare qualcosa.

"Si, Caro, però..."

"Però nulla, appena lo vedrai devi dargli questi cioccolatini, devi sorprenderlo, devi fargli vedere che a lui ci tieni, che una cosa del genere non la farai mai più, che sei maturato e che stare lontano da lui per mesi ti ha segnato dentro. Perché è così, vero?"

Carola sapeva perfettamente dove colpire quando era necessario imporre qualcosa a Christian. Erano cresciuti insieme, nella loro bolla, perché il moro era una persona solitaria, un alfa bizzarro che odiava la compagnia di persone che non fossero quelle che lo circondavano da tutta la vita. Non sapeva nemmeno come avesse potuto conquistarsi l'amicizia di una persona come la beta, non aveva idea di cosa l'avesse conquistata quando erano piccolini e si erano ritrovati a giocare insieme e poi erano finiti a fare merenda insieme a casa Stefanelli. Carola lo aveva sempre accettato per quello che era, ma sapeva anche imporre la propria autorità perché Christian non facesse esattamente tutto ciò che desiderava. Proprio per questo la loro amicizia era durata così tanto durante gli anni, perché Carola era esattamente la persona di cui Christian aveva bisogno, soprattutto quando era diventato un alfa e gli omega avevano iniziato a cadergli ai piedi, a fargli favori quando nemmeno glieli chiedeva.

Tutti tranne Mattia.

Mattia lo aveva sempre odiato.

E poi aveva iniziato ad amarlo.

"Si, è vero, mi è mancato tantissimo. Però i cioccolatini non sono banali?"

Si stava davvero preoccupando del fatto che Mattia potesse trovare del cioccolato banale, ma non stava pensando al fatto che il piccolo avrebbe potuto anche mandarlo a fanculo dopo che due giorni prima gli era venuto dentro, lo aveva morso, lo aveva reso proprio e magari non lo avrebbe nemmeno mai più visto, poteva essere così arrabbiato con lui da chiedere ai propri genitori di trasferirsi, di fare in modo di sparire per sempre e questa cosa nella mente di Christian gli fece gelare il sangue, il proprio alfa fremette e fece contorcere il proprio stomaco, perché non poteva pensare ad un'intera esistenza lontano da Mattia, lontano dal proprio omega, lontano da colui che amava e che aveva marchiato per l'eternità. Erano legati da qualcosa di molto più profondo di un qualunque altro legame, Christian aveva sentito il sapore del suo sangue, aveva sentito le pieghe attorno al proprio membro fremere quando aveva affondato nella sua carne i denti ed era venuto copiosamente perché voleva che tutto quello ci fosse, che fosse per sempre, voleva che Mattia rimanesse incinto, che avesse dentro di sé qualcosa che cresceva.

Tu che profumi di sogni [zenzonelli]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora