59. Mattia

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Mattia odiava Simone e odiava Christian. Li odiava tantissimo e odiava che fossero due alfa che si odiavano tra di loro e che per questo lui si trovasse in mezzo alle loro faide.

Christian gli aveva regalato dei cioccolatini e questo lo aveva reso la persona più felice del mondo perché nonostante tutto quello che fosse successo, nonostante l'essergli venuto dentro e l'averlo morso, l'alfa stava cercando di prendersi le proprie responsabilità, mostrando all'omega che lui c'era, che non si sarebbe allontanato, che non lo avrebbe abbandonato nuovamente. Il cuore di Mattia era tornato a battere dopo mesi quando il moro gli aveva dimostrato queste cose, batteva di speranza, di qualcosa che sperava vivamente fosse per sempre.

Eppure, dall'altra parte c'era Simone, l'altro alfa che era come se in quel momento fosse la propria coscienza. Il ragazzo aveva tenuto a ricordargli che Christian era scappato dalle sue responsabilità, che lo aveva lasciato allontanarsi senza intervenire, che non aveva avuto il coraggio di seguirlo o di acchiapparlo con le mani per parlare, per stare insieme e chiarire al momento. Aveva sempre messo del tempo tra di loro e Simone lo aveva rimarcato, aveva affondato il coltello nella piaga lì, di fronte alla spiaggia dove per la prima volta era andato in calore e dove Christian lo aveva salvato, per poi portarlo a casa e lasciarlo dai propri genitori.

Ma Christian era un alfa particolare, lo era sempre stato e forse un'ulteriore sua particolarità risiedeva anche in quello: che avesse bisogno di tempo per riflettere su ciò che fosse corretto o meno fare in una determinata situazione. Ma Simone aveva fatto riflettere Mattia, lo aveva messo di fronte a quella situazione e gli aveva posto una chiara domanda, direttamente alla propria coscienza, senza che davvero avesse bisogno di pronunciare delle parole, solo dopo aver pronunciato ciò che gli aveva fatto male, avendolo messo di fronte alla realtà e guardandolo negli occhi:"Tu saresti pronto ad affrontare tutto ciò per il resto della tua vita?"

E Mattia non lo sapeva.

Da una parte c'era Christian che era la sua anima gemella, il suo partner per il resto della vita ormai, a cui i propri calori sarebbero stati tutti dedicati, perché anche oltre il morso, Mattia sapeva che oltre l'alfa, nella vita non avrebbe mai voluto nessun'altro. avrebbe solo voluto le sue mani addosso, avrebbe voluto solo vedere il suo sorriso e avrebbe voluto essere baciato per sempre solo dalle sue labbra. Ma dall'altra parte c'era la propria fragilità, la difficoltà con cui riusciva ad accettare quella distanza prolungata di tre mesi, quelle parole che aveva pronunciato e quanto esse avessero inciso sulla sua vita, su quello che aveva vissuto e su come lo avesse vissuto in quei mesi di separazione forzata. Aveva osservato Christian da lontano, aveva guardato con quanta facilità lui i giorni successivi avesse fatto finta di nulla, aveva visto che volesse avvicinarsi e fare finta di niente, ma lui non ci riusciva perché aveva affondato il coltello lì dove aveva fatto più male. E per questo lo aveva guardato male tutte le volte, era tornato ad essere amico di Simone e Iris, anche se era stato complicato fare pace con loro e dopo tre mesi si era ritrovato in calore a non riuscire più a resistere a Christian, alla sua presenza, al suo odore, che se ne stavano a troppi pochi metri da lui, che indossava la sua maglia e che si masturbava costantemente pensando a lui.

E poi lo aveva morso.

Quando non era più riuscito a stargli lontano aveva ripreso a rompergli i vasi, come alla ricerca di una reazione da parte di Christian, ma che sapeva non sarebbe mai arrivata, perché Christian era particolare, Christian non aveva reagito mai in tutta la sua vita. Eppure quella volta era stata diversa, al terzo vaso, alla strage di fiori che stava facendo, l'alfa aveva aperto la porta, lo aveva portato in camera sua, ci aveva fatto l'amore e lo aveva marchiato, proprio come aveva voluto lui tre mesi prima, in quella serata che invece lo aveva solo fatto piangere per mesi.

Per questo quel giorno, combattuto sul da farsi, su come potesse reagire al giorno prima, ai cioccolatini che Christian gli aveva regalato, e che lui aveva mangiato tutti in una sola notte, aveva deciso di accettare nuovamente l'invito in spiaggia di Simone e Iris, che gli avevano chiesto di raggiungerli, perché il sole era caldo e loro avevano bisogno di abbronzarsi. Mattia certamente non era dell'umore adatto, avrebbe solo voluto stare in casa, alla finestra, ad osservare casa Stefanelli e aspettare che Christian uscisse per poter osservare di nuovo quel corpo che lo lasciava senza fiato. Voleva sentirselo di nuovo addosso, voleva che quelle mani lo prendessero di nuovo, voleva che quegli occhi guardassero solo lui e che quelle labbra lo baciassero in modo appassionato, come desiderava che solo l'alfa facesse, per sempre. Eppure si era ritrovato a dire di sì a Simone, infilandosi un costume qualunque dal proprio armadio e preparare una borsa con il necessario giusto per essere comodo.

Tu che profumi di sogni [zenzonelli]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora