50. Christian

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Christian quella mattina non aveva voglia di alzarsi dal letto. Non aveva voglia di affrontare il mondo, non aveva voglia di iniziare una giornata che avrebbe solo voluto passare a letto, al buio, con le tapparelle abbassate e impedendo alla luce di entrare in qualunque fessura per non illuminare la stanza. Perché era così che si sentiva dentro, era così che sentiva il proprio petto da tre mesi a quella parte e se aveva provato nelle prime settimane a recuperare un rapporto a cui aveva messo lui stesso fine, per cui lui stesso aveva segnato il non ritorno, aveva passato le successive a fare esattamente ciò che Mattia sembrava volere con tutto sé stesso: stargli lontano.

Però quella settimana era diversa, quella settimana la mancanza di Mattia era troppo forte, lo scuoteva da dentro e gli faceva venire da piangere e nemmeno cercare di concentrarsi sui libri lo aiutava. Aveva passato gli ultimi mesi di scuola in modo passivo, senza studiare, senza toccare libro. Non andava ad allenarsi per boxe nonostante avesse ripromesso a sé stesso di farlo non appena si sarebbe ripreso dall'incidente. Non usciva più con Carola, che aveva allontanato senza alcun senso. Quindi nulla lo poteva distrarre dalla contrazione del proprio ventre, da quel richiamo primitivo che partiva dalle proprie narici e che lo annebbiava totalmente e di certo non aiutavano gli ultimi avvenimenti, quell'avvicinarsi costante di Mattia che indossava sempre la stessa maglia, la sua maglia, che gli andava enorme e che gli faceva contorcere lo stomaco alla sola visione. Si avvicinava, rompeva i vasi e poi scappava, lasciando il proprio odore intorno alla sua casa, lasciando quel dispetto lì, a cui lui poi doveva rimediare, senza nemmeno potersene lamentare, perché sapeva che Mattia non volesse, che se avesse provato ad avvicinarsi sarebbe stato aggredito da uno dei suoi amici, da Iris e Simone, che improvvisamente sembravano essere tornati ad essere importanti, mentre l'ultimo ricordo che aveva lui dell'altro alfa era il suo sangue zampillante e quella serata meravigliosa che poi gli aveva permesso di passare con l'omega.

E il tarlo della gelosia aveva accompagnato tutti i mesi scolastici che avevano passato separati, aveva accompagnato le paranoie di Christian e le aveva rese sempre più scure, sempre più nere, impedendogli di vivere la vita al massimo delle proprie abilità, facendolo cadere in un baratro fatto dell'osservare Mattia da lontano, tenerlo sotto controllo, potersi imprimere la sua presenza in qualche modo nella mente, anche se il biondino finiva sempre con accorgersi di quel suo modo di fissarlo e lo guardava male, perché lo evitava, perché lo odiava.

E questa volta davvero.

Mattia odiava Christian e il moro lo sapeva bene.

Ma mentre pensava ai suoi occhi colmi di lacrime, ai suoi capelli scompigliati e la sua voce tremante, Christian ricordava perfettamente che tutto quel dolore lui se lo meritasse. Meritava di morire di gelosia, meritava di essere in quel letto, fermo a fissare il soffitto, con l'eccitazione che scorreva nelle vene, ma dovendosi trattenere per non rischiare di correre a casa Zenzola e fare qualcosa che l'omega non avrebbe desiderato. E lo stomaco bruciava, gli occhi si riempivano di lacrime se pensava che qualche mese prima un calore glielo aveva provocato lui, qualche mese prima pensava di essere una coppia predestinata, qualche mese prima avrebbe gioito nel sapere che Mattia stava per avere il calore, così da avere una scusa per poter passare una settimana loro due da soli, in qualche stanza d'albergo, dove si sarebbe potuto prendere cura del proprio piccolo.

E invece ora se ne stava lì, a prendersi la responsabilità delle proprie azioni, di ciò che aveva commesso, mandando giù un boccone amaro per quel corpicino che avrebbe voluto stringere a sé, che avrebbe voluto carezzare e che avrebbe voluto rendere proprio per l'eternità.

Imbarazzante quanto questo pensiero fosse esattamente il motivo per cui ora Mattia lo odiasse.

"Christian vai a fare colazione?"

Tu che profumi di sogni [zenzonelli]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora