6. Christian

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"Smettila di dire che lo odi, sai anche tu che non è così"

Christian stava fissando Carola che si muoveva per la sua stanza, tirando fuori vestiti dal suo armadio e poggiandoli sul letto, alla ricerca di quello che la ragazza avrebbe ritenuto l'outfit perfetto per andare al compleanno di Mattia. Quando aveva comunicato alla propria amica cosa era avvenuto in quel corridoio quando lei se n'era andata, raggiungendo il proprio fidanzato nell'aula poco distante, la piccola beta era quasi saltata in aria, perché dispiaciuta dal non aver potuto assistere a quella scena. Non aveva idea del motivo per cui stesse già decidendo cosa dovesse indossare, perché Mattia non lo aveva avvisato di come si sarebbe svolto quel compleanno e non sapeva nemmeno quando sarebbe stato, cosa che aveva lasciato la castana sconvolta, perché a parere suo avrebbe dovuto informarsi immediatamente, perché non avevano tempo da perdere.

"Eccome se lo odio, invece"

Carola sbuffò, poggiando l'ennesimo pantalone nero sul letto di Christian, dove anche lui se ne stava sdraiato mentre osservava la propria amica svuotare il proprio armadio. Non capiva cosa stesse cercando, perché non potessero bastare i soliti pantaloni della tuta che indossava, ma che lei stesse cercando qualcosa in particolare da fargli indossare. Poggiando l'ennesima maglietta nera sulla trapunta di quel letto, Carola si fermò e poi alzò lo sguardo verso Christian, che la guardava a sua volta, curioso.

"E perché lo dovresti odiare?"

"Perché...-" provò ad iniziare, ma la ragazza si intromise subito sovrastando la sua voce "...- non provare a dire che è per i vasi dei fiori, perché non ci credi nemmeno tu più"

Questa volta toccò a Christian sbuffare, mentre Carola faceva finta di nulla e rimetteva in ordine i vestiti tirati fuori dall'armadio, uno ad uno, riportando un senso a quell'armadio che poco prima non lo aveva, perché il moro non era certo uno molto ordinato. Non lo erano i suoi pensieri, figuriamoci la realtà in cui viveva.

"Invece è proprio per quello! Quel ragazzino mi spacca vasi da quando siamo piccoli"

"Mio dio, Chri! Ancora a chiamarlo ragazzino? Avete poco più di un anno di differenza, ti ha invitato persino al suo compleanno e tu ancora fai come se lui fosse un bambino"

Christian si paralizzò a quell'uscita di Carola, abituato a lei che alzava la voce grazie soprattutto al fatto che fosse una beta, che non avesse alcun tipo di potere su di lei attraverso il proprio profumo o la propria presenza, ma in quel caso, con lei che ammetteva tutto quello che passava per la mente dell'alfa e che da solo non avrebbe mai ammesso, si sentiva destabilizzato. Improvvisamente capì come mai Luigi, il suo fidanzato, avesse scelto di prendere lei come compagna, perché l'alfa non era certo uno semplice, non era uno di quei dominatori che voleva soggiogare un omega e quindi in Carola aveva trovato pane per i propri denti. A volte Christian si chiedeva perché non fosse scattata la stessa cosa anche con lui, perché non si fosse innamorato anche lui di un beta, così da non temere il proprio potere, il proprio ascendente, mentre altre volte si chiedeva direttamente perché fosse dovuto palesarsi come un alfa.

Il desiderio più grande dalla propria esistenza era quello di poter essere un beta e vivere una vita tranquilla, proprio come propria sorella, potersi prendere cura dei propri fiori e non avere a che fare con Mattia che sin da quando erano piccoli si divertiva a fargli dispetti e a rovinargli i momenti di quiete che lui tanto adorava.

Carola finì di mettere in ordine tutto ciò che aveva tirato fuori da quell'armadio e poi si voltò verso Christian con un pantalone classico nero e una maglietta bianca.

"Per questa cosa così semplice ci hai messo davvero un'ora?"

"è colpa mia se tu hai troppi vestiti? Che poi ti metti sempre le stesse cose"

Tu che profumi di sogni [zenzonelli]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora