41. Mattia

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3:59 – Matti❤️
Ti odio.


3:59 – Chri❤️
No, tu mi ami e ti amo anche io

4:00 – Matti❤️
Si, ti amo tantissimo


Quella notte la loro infinita chiacchierata era terminata in quel modo, esattamente come era iniziato quel loro strano rapporto: avevano creduto di odiarsi per tutta la vita, eppure quando il destino li aveva messi improvvisamente su una strada diversa, fornendogli un punto di vista alternativo, le cose erano cambiate e il sentimento negativo che credevano entrambi di aver coltivato nel loro petto, si era trasformato, o meglio, si era svelato, per quello che davvero era. Avevano fatto fatica ad accettarlo, avevano cercato di negare l'evidenza, ma tutto li aveva uniti, in quello strano gioco del destino che era la loro esistenza. Perché nella mente del piccolo c'era ancora il tarlo del dubbio sull'essere o meno una coppia predestinata, che quel legame che li univa fosse qualcosa che andasse persino oltre i loro versi, le loro razionalità, ma che fosse il disegno dell'universo, formato da tante piccole leggi, regole, da non infrangere.

Ed era come se loro ne facessero parte.

Era dal giorno dell'incidente che quell'idea gli ronzava in testa, insinuata da Iris, che gli aveva per prima fatto intuire che ci potesse essere altro oltre il semplice legame instaurato tra di loro, che ci fosse un filo ad unire i loro versi, che aveva portato il proprio omega ad eclissarsi all'assenza dell'alfa, alla sua incoscienza, come se il proprio essere omega fosse direttamente proporzionale all'essere alfa di Christian. Non aveva avuto molto tempo per razionalizzare questo pensiero negli ultimi tempi, preso dalle mille cose che erano accadute: l'incidente di Christian, Simone che gli ronzava sempre intorno e tutte le nuove esperienze svolte direttamente con il moro. Aveva vissuto tutto senza farsi domande, ma quella notte, dopo aver passato le ore a messaggiare con lui, era come se finalmente il proprio cervello avesse deciso di riportare a galla queste informazioni, in modo tale da non farlo dormire, così che potesse rimuginarci sopra, ritrovandosi il giorno dopo, per andare a scuola, con delle occhiaie che avrebbero fatto paura persino al più temerario degli alfa.

Ed era per questo che si era ritrovato, nel bel mezzo della notte, al centro del proprio letto, col cellulare sul comodino e nel buio della stanza, a riportare a galla tutte le informazioni che aveva ricavato durante le lezioni sulla sessualità, di quella stramba leggenda, che ora, però, così strana non appariva più. Ricordava perfettamente come il professore fosse coinvolto nel raccontarla, ricordava come fosse emozionato, come ci credesse profondamente e come non la raccontasse come una leggenda, ma come se fosse la più rara delle perle, che purtroppo solo pochi eletti potevano provare. Ricordava perfettamente come il professore stesso fosse deluso dal raccontare ai ragazzi che non ci fosse nessuno al momento in vita, per poter raccontare loro di questa leggenda, che lo avesse provato sulla propria pelle, ma aveva raccontato che vi erano delle lettere e delle documentazioni che affermavano che ne fossero esistite almeno due, ma che fossero solo dei racconti di terzi e che non ci fosse la prova diretta della coppia predestinata, che era stata legata dal destino.

Si racconta, in questa leggenda, che esista un omega perfetto per il proprio alfa e viceversa, le cui primordialità sono legate attraverso un filo indissolubile, che non si può spezzare nemmeno con la forza di volontà, nemmeno se tutte le condizioni della vita portano alla separazione delle due persone: il destino avrebbe fatto sempre in modo di farli incontrare, di legarli e il loro amore sarebbe durato per sempre, non riuscendo più a vedere nessuno oltre quel loro legame.

E ancora una volta, Mattia ricordava benissimo il professore e la sua felicità nel raccontare questi piccoli dettagli, l'emozione che vedeva nel suo viso rugoso e nei suoi occhi grigi mentre raccontava la leggenda e narrava di questo amore eterno, ma ricordava anche le proprie sensazioni negative, il modo poco piacevole con cui lui stesso aveva etichettato una situazione simile, come il biondo si fosse sentito a disagio di fronte ad una possibilità simile, perché era come se la propria volontà venisse messa a tacere dal destino che quindi quei due alfa e omega fossero costretti a stare insieme anche se non compatibili caratterialmente.

Tu che profumi di sogni [zenzonelli]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora