Quando Christian era entrato in stanza e aveva trovato Mattia seduto in terra, con addosso la vecchia felpa con cui faceva boxe che sua mamma aveva lavato, ma che lui aveva dimenticato di mettere via, depositandola sulla sedia, gli si spezzò il fiato. E non era tanto perché quell'indumento gli ricordasse quell'incidente che aveva avuto e l'impossibilità momentanea di tenersi allenato, perché la boxe era solo un passatempo, qualcosa con cui divertirsi, non aveva davvero peso nella propria vita, più che altro era stato vederlo indifeso, con gli occhi sgranati, la bocca semi aperta e gli occhi lucidi. Il proprio alfa si era svegliato, lo aveva scosso dal profondo e gli aveva urlato di avvicinarsi a lui, di prenderlo tra le braccia e possibilmente di prenderlo su quel letto, contro l'armadio che se ne stava alle sue spalle o persino per terra.
Ma la realtà dei fatti era che in casa loro due non fossero soli.
Mamma Giulia e mamma Anna stavano chiacchierando in cucina, dove fino a poco prima c'era stato anche lui che si era alzato dal giaciglio che aveva preso accanto a Mattia per lasciarlo riposare in pace. Quella mattina lo aveva visto sconvolto fuori dal cortile di casa loro e farlo riposare gli era sembrato il minimo e doveva ammettere di averci messo in mezzo un po' dei propri feromoni per farlo rilassare maggiormente. Aveva assistito, per cui, alla chiacchierata piacevole tra le due donne, sotto lo sguardo indagatore di Giulia, però, che non aveva smesso un secondo di fissarlo. E sapeva anche come mai la donna si stesse comportando in quel modo, sapeva che Mattia ci avesse litigato la sera prima, sapeva che non lo vedesse di buon grado da quando aveva rotto il naso a Simone e probabilmente da quel momento pensava di lui che fosse una persona violenta, ma non potè fare a meno di sorriderle, cercando in quel modo di dimostrare quanto amasse il figlio.
La donna aveva ricambiato e aveva continuato a parlare con mamma Anna.
Christian non aveva idea se quella fosse una cosa positiva o meno.
Fatto sta che qualche minuto di circostanza dopo, quando con le stampelle aveva deciso di tornare verso la propria stanza per prendere il cellulare mentre aspettava che Mattia si svegliasse dal sonno, così anche per sentire Carola e chiederle se poi gli avesse passato i compiti, iniziò a sentire dei movimenti e poi un forte odore di ormoni provenienti proprio da quella che era la sua destinazione.
Mattia era sveglio.
E mentre alla prima vista del piccolo con la propria felpa, l'alfa gli aveva chiesto di scoparselo, la razionalità di Christian gli fece mettere da parte le stampelle, ritrovando ancora più forza di quella con cui si era svegliato quella mattina, facendo sollevare Mattia da terra per sfilargli meglio quella felpa verde a cui era tanto legato, ma che era consumata dai lavaggi frequenti a cui la sottoponeva. Il proprio istinto non gli aveva permesso, però, di non attaccarlo all'armadio che aveva alle spalle, gli aveva chiesto di baciarlo profondamente, di farlo gemere sotto di sé, di fargli notare quanto lo eccitasse e di cercare di capire se anche per lui fosse la stessa cosa. E lo aveva sentito, lo aveva sentito eccome, ma non si distrasse dal proprio obiettivo, togliendogli davvero quella felpa di dosso e lasciando da solo, attaccato all'armadio con le spalle, allontanandosi dal suo corpo per piegare il tessuto e ripromettersi di metterlo nel cassetto il prima possibile, di non lasciare più la propria roba in giro creando caos o quelle situazioni.
Mattia era alle prime armi e causargli un calore, lo sapeva, sarebbe stato troppo semplice, anche con piccoli gesti.
Quando era tornato per baciarlo, però, l'omega era arrabbiato.
"Non mi guardare così, davvero non era il caso"
Mattia incrociò le braccia al petto, riscaldando il cuore di Christian, che lo vedeva piccolo e dolce, nonostante lui volesse sembrare arrabbiato e offeso.
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Tu che profumi di sogni [zenzonelli]
FanfictionMattia odiava Christian, lo odiava tantissimo. Christian odiava Mattia, lo odiava tantissimo. Ma perché si odiavano senza mai essersi parlati? Una storia diversa dal solito, in un universo diverso, in cui gli esseri umani non sono più divisi per gen...