57. Mattia

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Aveva sentito la sua presenza ancora prima di vederlo. Era stato attratto dal suo temperamento ancora prima che entrasse nel proprio raggio visivo. I suoi sensi erano entrati in allerta e mentre dietro di lui Simone e Iris si svestivano pronti per farsi un bagno nel mare dove andavano sin da piccoli, Mattia iniziò a guardarsi attorno per sapere dove fosse, per poterlo vedere, per accertarsi che non stesse impazzendo del tutto, per avere la conferma che anche quella sensazione fosse dovuta alla nuova situazione che aveva sul proprio collo. E, a proposito di quello, i propri amici ancora non ne sapevano nulla, nonostante lui avesse accettato di andare alla spiaggia lì con loro e, una volta lì, sapeva che si sarebbe dovuto spogliare. Ma come l'avrebbero presa quella notizia i suoi due amici?

A loro aveva raccontato tutto, a loro aveva detto come quella sera Christian lo avesse fatto sentire sbagliato, la persona giusta, ma nel momento meno adatto e gli aveva raccontato di come fosse scappato e quello che doveva essere il proprio fidanzato nemmeno lo avesse seguito.

Sarebbe stato poco credibile, quindi, dirgli semplicemente che era successo, che si era lasciato mordere da Christian perché era successo, perché si trovavano in quella situazione, perché lui era in calore e non sapeva nemmeno cosa stesse pensando. Infatti queste cose non erano vere, anzi, lo erano solo in parte, nella parte che vedeva Mattia in calore e Christian annebbiato da quei fumi, ma di un omega consapevole di quello che sarebbe potuto accadere esponendo il proprio collo durante un calore e di un alfa che sapeva perfettamente ciò che sarebbe accaduto una volta che i propri denti sarebbero affondati in quella carne.

Aveva passato mesi a chiedere a Simone di mettergli il proprio profumo addosso e ora si era fatto mordere, glielo aveva permesso e non aveva idea di come l'avrebbero potuta prendere quei due ragazzi che ora se ne stavano di fianco a lui, mentre il proprio sguardo vagava per la spiaggia soleggiata, dove faceva un caldo assurdo e il mare si infrangeva sugli scogli poco distanti, producendo un rumore rilassante, sul quale Mattia avrebbe volentieri riposato. Perché erano due giorni che non dormiva bene, che si sentiva frustrato, arrabbiato col mondo e con sé stesso, perché non riusciva a stare lontano da Christian, perché il pensiero di passare la propria vita lontano da lui lo logorava dentro, soprattutto ora che lo sentiva in una maniera così diversa.

Era come se gli parlasse direttamente dentro, senza nemmeno usare le parole, senza bisogno di essere vicini.

Per questo quando lo vide da lontano, quando i suoi capelli ricci e neri vennero colpiti dal sole e la sua pelle leggermente abbronzata si illuminò ancora di più, lucida forse di sudore o forse della salsedine presente nell'aria, a Mattia mancò il fiato, perché non lo vedeva da due giorni, perché gli mancava da morire e perché avrebbe voluto che lo prendesse tra le braccia istantaneamente, lasciando cadere quella scatola che reggeva tra le mani. Le sue gambe erano sicure, le sue braccia se ne stavano comode protese in avanti con una scatola rossa circondata da un fiocco nero e i suoi passi erano così grandi che in qualche istante gli fu davanti, ancora prima che potesse processare davvero la sua presenza, ancora prima che potesse davvero capire cosa fare.

L'unico istinto fu quello di fare un passo indietro, ma solo perché aveva il timore che gli si sarebbe avvicinato troppo, che non avrebbe resistito al suo corpo, che gli si sarebbe buttato in braccio e gli avrebbe chiesto di baciarlo lì sulla spiaggia davanti a tutti, mostrando il suo marchio all'intera spiaggia, come qualcosa di estremamente prezioso.

"Ciao Chri..." si ritrovò a sussurrare Mattia, osservando ora gli occhi verdi di Christian che sorridevano sicuri, che lo fissavano, che indugiavano nei suoi occhi. Il piccolo aveva una voglia spasmodica di sentirsi suo, di essere certo che nessun altro potesse essere guardato in quel modo dal suo alfa e sapeva che una cosa del genere era possibile ora che Christian lo aveva morso, ora che era suo.

Tu che profumi di sogni [zenzonelli]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora