Mattia ama Christian.
Lo aveva amato dal primo istante in cui lo aveva visto, lo aveva amato ancora prima che lui scoprisse di essere un alfa, lo amava persino quando gli faceva i dispetti, quando gli rompeva i vasi dei fiori che lui tanto amava, di cui si prendeva cura con passione. Ardeva dentro per quel ragazzo strano che non gli dava attenzioni, ardeva guardandolo e notando come il suo sguardo gli cadesse addosso quando si accorgeva che passava di fronte a casa sua. Passava ogni giorno a sperare che un giorno uscisse da quella porta prima che lui scappasse per andarsene alla spiaggia o prima che lui rientrasse in casa, raggiungendolo, urlandogli contro, ma dimostrando che fosse a conoscenza della propria esistenza.
Ma non si era accorto di amarlo fino a quando non lo aveva toccato, fino a che non lo aveva preso tra le braccia e lo aveva accompagnato nel suo secondo calore, quello che lo aveva colto ancora più impreparato del primo. Perché la prima volta era sempre stato Christian a salvarlo, a coglierlo, ma lo aveva portato a casa ed era stata sua mamma a prendersi cura di lui, ma la seconda volta era nella stessa macchina insieme a quell'alfa, che la seconda volta non aveva retto come la prima ed era finito col prendere Mattia e portarselo a casa propria dove si erano baciati per la prima volta, dove quelle labbra fini avevano incontrato le proprie labbra morbide per quella che era stata la prima volta e che l'omega aveva creduto fosse stata l'ultima. Avevano avuto un orgasmo insieme e poi era scappato come un animale ferito, spaventato, con la coda tra le gambe, alla ricerca di un significato a quello che era accaduto e semplicemente da quel momento in poi aveva iniziato il proprio percorso nell'apprendimento dei propri pensieri.
Aveva creduto di odiare Christian, ma la realtà era che lo aveva sempre amato.
E dopo quella prima volta, quei primi baci e quel primo orgasmo donato a lui, si erano baciati di nuovo in ospedale, lì dove avrebbe voluto lasciargli il proprio cuore per sempre, perché aveva davvero temuto di perderlo per sempre, aveva davvero temuto che il primo bacio dei giorni precedenti sarebbe stato la causa della sua fine, la causa di ciò che glielo avrebbe portato via per sempre. Eppure lo aveva visto sveglio, lo aveva visto sorridente, aveva sentito come desiderasse che gli stesse vicino e le loro labbra si erano incontrate di nuovo, nonostante poi qualcuno avesse rovinato quel momento.
E poi vi era stata la loro prima volta. Gli aveva donato tutto se stesso in silenzio, pregando perché accontentasse sé stesso e il proprio verso, ormai diventati una cosa tutt'una. Pregava affinchè le mani di Christian fossero ovunque, affinchè quel pene eretto che sentiva sotto di sé, entrasse dentro, perché gli facesse toccare il cielo con un dito, pur non avendo lui mai avuto altre esperienze sessuali. Lo aveva desiderato ardentemente, così tanto, così intensamente, anche se tutta quella situazione che si era venuta a creare, fosse accaduta dopo un gesto plateale di Christian, che aveva rotto il naso a Simone che li aveva interrotti in ogni loro momento.
Eppure Mattia lo amava anche per questo.
Lo amava perché era quell'alfa strano che curava i fiori, ma era anche l'alfa che gli metteva le mani al collo quando lo scopava.
Lo amava perché per anni non gli aveva mai parlato e ora sembrava che il suo mondo girasse attorno a Mattia.
Lo amava perché aveva passato del tempo a rassicurarlo, a prendersi cura di lui, a curargli delle ferite interne che non sapeva nemmeno di avere.
Lo amava perché era ironico e lo prendeva in giro anche in momenti poco adatti, ma poteva sentire il suo profumo dolce che gli indoliva la pillola e che gli faceva capire di essere amato.
Eppure aveva avuto paura di dirglielo. Aveva avuto paura ad ammettere chiaramente i propri sentimenti, per quanto immaginasse a priori che il proprio profumo avesse già parlato per sé stesso. Sapeva benissimo di secernere odori che attraevano Christian, che gli facevano capire i propri sentimenti, esattamente come lo aveva sentito lui stesso quella volta della spiaggia, quella volta in cui aveva creduto che l'alfa stesse pensando ad un'altra omega, che poi si era rivelata essere una beta: Carola. Per questo non si sarebbe dovuto sorprendere tanto quando glielo aveva sentito dire, ma era accaduto, lo aveva guardato dopo aver avuto paura della propria confessione, lo aveva guardato dopo avergli detto che Simone si fosse arrabbiato perché gli aveva detto di amare lui, di amare Christian e tutto si sarebbe aspettato, meno che il suo sorriso, meno che quell'espressione meravigliosa che comparve sul suo viso.
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Tu che profumi di sogni [zenzonelli]
أدب الهواةMattia odiava Christian, lo odiava tantissimo. Christian odiava Mattia, lo odiava tantissimo. Ma perché si odiavano senza mai essersi parlati? Una storia diversa dal solito, in un universo diverso, in cui gli esseri umani non sono più divisi per gen...