Mattia stava camminando nudo per la casa, per la prima volta nella propria vita, con l'erezione tra le gambe, senza timore di essere trovato da nessuno, perché la casa era silenziosa, tutti avevano portato Simone al pronto soccorso e sembravano non aver avuto remore dal lasciare lui e Christian da soli in una casa, forse pensando che l'alfa fosse troppo malconcio perché loro potessero combinare qualcosa, continuare ciò che stava accadendo in ospedale, oppure, semplicemente troppo presi da ciò che stava accadendo, da tutto il sangue che il suo amico stava perdendo dal naso, non avevano pensato a loro due, dando per scontato che per quanto Christian fosse malconcio, si sarebbe comunque preso cura di Mattia, essendo lui un alfa. L'idea rendeva contrariato il biondo, l'idea che i genitori pensassero che lui avesse bisogno di qualunque che si prendesse cura di lui, come se fosse un bambino, come se non fosse in grado di prendersi cura di sé stesso. Ma tutte quelle idee, quella rabbia che covava dentro di sé da tanto tempo, ancora prima che si manifestasse come omega, venne messa da parte quando varcò la porta della stanza dai propri genitori, sempre nudo, con l'erezione tra le gambe e l'omega scalpitante perché l'alfa lo stava aspettando nella propria stanza, pronto, eccitato, che gli sussurrava cose che lo mandavano fuori di testa.
"Vai immediatamente a cercare questi preservativi, altrimenti corro il rischio e ti scopo senza"
E Mattia lo aveva fatto immediatamente, era sceso dalle sue gambe ed era letteralmente corso fuori dalla stanza, nella speranza che trovasse davvero qualcosa nella stanza dei propri genitori. Per quanto l'idea di scoprire che loro fossero ancora attivi sessualmente, non lo attirasse per nulla, sperò davvero che così fosse, perché altrimenti non aveva idea di come avrebbe fatto a rivestirsi e a mandare via Christian senza concludere nulla. Sapeva perfettamente che ci fosse altro, che il moro avrebbe potuto fargli tanto altro, ma Mattia lo desiderava dentro, voleva sentirlo, voleva finalmente sentirsi completo e sapeva che sarebbe stato difficile trattenersi una volta intrapreso quel percorso.
Giurò a sé stesso che nei giorni successivi, avrebbe costretto l'alfa a comprare dei preservativi.
Mise a soqquadro la stanza, aprendo ogni cassetto in cui immaginava potesse trovare dei preservativi, sentendosi infinitamente in colpa per mettere le mani negli armadi di propria madre, per permettersi di toccare i cassetti della roba intima di proprio padre. Era stato educato, sin da piccolo, ad avere rispetto per le cose dei propri genitori e anche stare in quella stanza senza uno di loro due gli metteva timore, figurarsi toccare le loro cose. Sapeva anche nella sua stessa mente quanto la cosa risultasse strana, dato che, invece, le cose della famiglia Stefanelli adorava toccarle e romperle, senza farsene troppi problemi, anzi, essendo felice, traendone una sorta di soddisfazione nel compiere quei gesti. Quando aprì, finalmente l'ultimo cassetto nel comodino dove sapeva che suo padre mettesse i calzini, fu lì che ne vide uno bianco particolarmente gonfio e sfiorandolo con le dita, caddero due involucri blu, proprio quello che lui stava cercando. Cercò di rimettere a posto per come lo aveva trovato e si chiuse la porta alle spalle, abbandonandosi dietro l'ennesimo dispetto, forse il più grande, perché aveva preso qualcosa di loro in un posto per cui era stato educato a non toccare, ma senza pentirsene per l'ennesima volta. Entrò di nuovo nella propria stanza, trovando Christian nuovamente accomodato sul proprio letto, questa volta col pantalone abbandonato attorno al gesso e senza i boxer, che doveva essersi sfilato da solo.
Deglutì di fronte a quella grandezza, al suo corpo nudo, cercando di calmare la salivazione della propria bocca di fronte al solo corpo nudo dell'alfa, che gli stava sorridendo beffardamente, mentre a sua volta lo osservava nudo sulla porta, con in mano ciò che gli aveva chiesto di recuperare.
"Hai trovato quello che cercavi?"
Mattia annuì, non riuscendo a parlare o a muoversi, bloccato di fronte allo spettacolo della pelle bianca del moro, ricoperta di nei, lentiggini e con qualche taglio anche lì, segno di quel maledetto incidente che lo aveva coinvolto. Deglutì di nuovo, fermo, con Christian che si leccava le labbra di fronte a lui, con i suoi capelli scuri e ricci, con i suoi occhi verdi che lo richiamavano e le labbra fini rosse per i baci che si erano scambiati fino a poco prima. Aveva una voglia tremenda di essere suo, di unirsi totalmente a quel corpo meraviglioso, ma contemporaneamente ne aveva paura e il grande lo sapeva, glielo aveva notato nel tremore delle mani di poco prima, eppure era riuscito a metterlo a proprio agio dicendogli a propria volta che quella fosse anche la sua prima volta. Non lo avrebbe mai creduto se glielo avesse detto in un momento diverso, forse anche solo per il fatto che lui fosse un alfa e che lo fosse da tanto tempo, anzi, una volta gli avrebbe riso in faccia perché avrebbe creduto che fosse una bugia perché era quasi certo che spendesse i calori di Carola con lei. Prima di sapere che lei fosse una beta.
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Tu che profumi di sogni [zenzonelli]
FanfictionMattia odiava Christian, lo odiava tantissimo. Christian odiava Mattia, lo odiava tantissimo. Ma perché si odiavano senza mai essersi parlati? Una storia diversa dal solito, in un universo diverso, in cui gli esseri umani non sono più divisi per gen...