Christian aveva ansia.
Christian stava morendo di ansia.
L'alfa si stava mangiucchiando le pellicine quando mamma Anna avvisò la famiglia di uscire di casa, altrimenti avrebbero fatto tardi, nonostante fossero a pochi metri dalla loro destinazione. Il moro aveva passato il pomeriggio chiuso in stanza a prepararsi, alla ricerca di cosa indossare, a come acconciarsi i capelli, cosa fare perché fossero perfetti, alla ricerca del modo in cui avrebbe potuto regalare il proprio cuore a Mattia, proprio come Carola gli aveva suggerito fosse l'ultimo punto. Al telefono con la ragazza aveva chiesto più spiegazioni, le aveva chiesto cosa intendesse con quel termine, ma la beta aveva insistito sul fatto che sicuramente, al momento perfetto, avrebbe capito da solo cosa fare, cosa dire e come agire. Per quella volta, quindi, la propria migliore amica non era stata utile a placare la propria ansia, non aveva fatto altro che ingigantirla, distraendolo dai preparativi, da ciò che era necessario fare andare a casa Zenzola, per presentarsi loro come il perfetto futuro genero, per rendergli chiare le proprie intenzioni, perché lui aveva tutte le carte in regola per far felice Mattia per il resto della loro vita.
Non aveva aspettato tre mesi per poi andare a casa Zenzola e vedere che Giulia e Franco gli vietassero di vedere loro figlio.
L'idea lo aveva tartassato per tutto il giorno, per tutta la notte precedente non aveva fatto altro che svegliarsi e riaddormentarsi, finendo con l'avere un mal di testa atroce al mattino, con gli occhi che dolevano, ed era stato inutile prendere un farmaco, perché lui era un alfa e quelle cose gli facevano poco effetto. Per cui aveva avuto l'effetto per pochi minuti, ma poi era tornato il tutto in dose aumentata e aveva finito col fare da vegetale sotto la doccia, ritrovandosi con dei capelli osceni alla fine.
Sapeva che fosse tempo sprecato, sapeva che non fosse necessario rendersi perfetto fisicamente, perché la famiglia Zenzola lo conosceva da tutta la vita, lo avevano visto in pigiama, lo avevano visto in costume, lo avevano visto elegante e lo avevano visto appena nato. Sapevano perfettamente chi fosse, come fosse e come si vestisse, come fossero normalmente i suoi capelli e perdere tutto quel tempo non era necessario.
No.
Ma Christian lo fece comunque.
Impiegò esattamente due ore per decidere cosa indossare quella mattina e altre due ore per decidere quali pantaloni abbinare alla camicia dalle sfumature rosa e azzurre che aveva scelto di indossare. Ma forse si stava solo distraendo dal proprio vero obiettivo, da ciò che davvero si sarebbe dovuto preparare, da ciò che quella serata richiedeva da lui. Perché certo, anche il futuro di Mattia si sarebbe scelto in quella serata, ma dall'alfa della coppia era richiesto un determinato comportamento, delle parole che rendessero chiaro al capofamiglia dell'omega, quali fossero le sue intenzioni.
Ma che intenzioni aveva Christian?
Christian voleva Mattia.
Lo voleva senza riserve.
Voleva prendersi le proprie responsabilità.
Voleva che Mattia fosse conscio del fatto che se fosse stato incinto, lui si sarebbe preso le proprie responsabilità, che quel bambino lui lo voleva e che non si sarebbe mai tirato indietro. Amava Mattia, lo amava di un amore sconfinato e nulla avrebbe potuto tenerglielo lontano, tranne che sé stesso. Solo l'omega era l'artefice del loro futuro, solo lui poteva decidere se volesse Christian o meno, solo lui poteva decidere se quello fosse tutto un grande errore o se volesse che il moro fosse il proprio alfa. Certo, lo aveva marchiato, certo, ora tecnicamente gli apparteneva, ma sarebbe stato Mattia a decidere tutto, gli avrebbe lasciato ogni onere di quella situazione, senza obiettare su ciò che avrebbe detto, perché lui o amava, lo amava davvero tanto.

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Tu che profumi di sogni [zenzonelli]
FanfictionMattia odiava Christian, lo odiava tantissimo. Christian odiava Mattia, lo odiava tantissimo. Ma perché si odiavano senza mai essersi parlati? Una storia diversa dal solito, in un universo diverso, in cui gli esseri umani non sono più divisi per gen...