Mattia stava emettendo dei feromoni che tentavano il proprio alfa. Lo stava facendo inconsciamente, lo vedeva, sapeva che cosa stesse accadendo, eppure non riusciva a trattenersi. Lo aveva stretto così tante volte, lo aveva toccato così tante volte, conosceva così bene cosa fossero le sue cose preferite, sapeva perfettamente dove avesse bisogno di essere toccato, che mentre gli poneva quelle domande, mentre gli chiedeva perché sua madre lo lasciasse andare in giro così, Christian si torturò fino all'estremo per non portarlo in camera propria e farlo proprio come era successo tre mesi prima, quando tutto era collassato, quando il loro piccolo universo d'amore era stato risucchiato in un buco nero e non c'era stata via di scampo dalla devastazione che esso aveva portato.
Tutto si sarebbe aspettato, però, meno che sentirgli dire che sua madre pensava di lui che fosse una troia.
Christian si faceva schifo, Christian sapeva di aver spezzato il cuore a Mattia, ma sapere che il loro allontanamento aveva fatto in modo che anche tutto il resto nella vita di quel ragazzo venisse rovinato, lo mandò in bestia, gli fece vedere nero, e gli fece stringere le mani attorno a quella vita che solo qualche mese prima aveva stretto per l'ultima volta mentre lo scopava sul letto di quell'hotel in cui aveva pagato un prezzo salato, ma non di soldi, di felicità.
[3 mesi prima]
"Perché sarei dovuto venirti dentro?" aveva chiesto Christian, staccandosi dal biondo che aveva il viso ora sporco del proprio sperma, sorridente, felice, anche se lui non era ancora venuto, se ne stava ancora duro tra di loro e il proprio buchetto reclamava attenzioni dopo essere stato scopato con tanta foga. E proprio per questa posizione, proprio perché se ne stavano uno di fronte all'altro, Christian potè scorgere il momento in cui il cuore di Mattia si spezzò in un pezzi, andando in necrosi ed iniziando un processo che avrebbe annientato qualunque cosa che lo circondava.
"Magari sarei rimasto incinto..."
"Cosa?"
"Si, ci saremmo potuti unire, avresti potuto marchiarmi... saremmo stati insieme per sempre"
E Mattia lo aveva carezzato, si era seduto accanto a lui e gli aveva preso il volto con entrambe le mani, lui ancora sporco del proprio seme. Eppure, nonostante Mattia fosse bellissimo, fosse suo, fosse sporco di sé, Christian sbiancò, si paralizzò e lasciò che fosse il piccolo a parlare, facendogli buttare fuori tutto quello che aveva tenuto dentro per settimane, da quando aveva iniziato a provare quella voglia immensa di stare insieme a Christian per sempre, costruire una famiglia e farsi marchiare.
"Magari potresti farlo anche ora, poi torniamo a casa e diciamo ai nostri genitori che andiamo a vivere io e te, da soli, per sempre. Potremmo prendere casa nel cortile. Sai la casa di quella signora che mi adorava tanto a cui avevo rotto il vetro? Ecco, potremmo andare lì, sarebbe bello, no?"
A quel punto Christian si era staccato a forza da Mattia, abbassando lo sguardo, cercando di realizzare ciò che effettivamente il ragazzo avesse appena detto, tutto quello che gli aveva buttato addosso senza timore, perché di lui si fidava, perché Mattia lo amava tantissimo.
"Siamo troppo giovani, Matti" e aveva alzato lo sguardo nuovamente, ritrovando i suoi occhi azzurri sgranati.
"Ma noi ci amiamo... cosa cambia ora o tra qualche anno? Staremo insieme per sempre"
"E chi te lo dice che mi amerai per sempre?"
Primo crack.
"Ma cosa dici Chri, io ti amo tantissimo"
"E chi te lo dice che io ti amerò per sempre?"
Secondo crack.
"Tu... non credi che mi amerai per sempre?"
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Tu che profumi di sogni [zenzonelli]
FanfictionMattia odiava Christian, lo odiava tantissimo. Christian odiava Mattia, lo odiava tantissimo. Ma perché si odiavano senza mai essersi parlati? Una storia diversa dal solito, in un universo diverso, in cui gli esseri umani non sono più divisi per gen...