𝑫𝒆𝒔𝒊𝒅𝒆𝒓𝒊𝒐

• Diciassette

Il dottore ci guarda.

Non che abbia una bella espressione.

<Non manca molto... Siamo davvero agli sgoccioli> dice compiaciuto

Ma personalmente non riesco a provare nulla.

Al contrario però, London, sembra davvero triste alla notizia.
Difatti entra prima lui.
Io successivamente, rimango dietro.

Immediatamente, mi è scaturito qualcosa che definirei "protezione".

Nessuno me lo deve toccare ora come ora.

<Nonna Cora... Come stai?> dice London, prendendo la sedia e sedersi accanto a lei.

Quando le prende la mano, un senso di rabbia si scaturisce all'istante.

Ma London non sa nulla.
Non ha colpe.
Ed è bello vedere quanto amore possa dare questo ragazzo.

<Lon... London> dice a tratti lei

Lo guarda e presa dal nervosismo, mi avvicino immediatamente.
Sono alle spalle del mio cuore.
Guardo lei con occhi taglienti.

Devo farglielo vedere con gli occhi cosa ha fatto.
Ci ha diviso per ben diciotto anni.
E sono sicura che non può mostrare alla meglio, quello che sta sentendo in questo momento.

<Zia> dico, con sorriso malefico
<Dovresti riposare> dico e poso una mano sulla spalla di London, involontariamente

Quando adoro il contatto con lui.

È come tornare a respirare.

<Alma... Lui è il mio bambino> dice in lacrime, facendo sciogliere il cuore di London sicuramente, ma indurire di odio il mio
<London ti vuole un gran bene... Me lo ha detto! È bello quello che hai fatto per lui sai? > parlo sempre lanciando doppi sensi
<Nonna Cora è diventata dal momento in cui mi ha stretto nelle braccia... Non è vero?> ride fra le lacrime London

Si alza.
Le lascia un bacio sulla fronte.

"Dio, London! Non sai cosa invece ti ha fatto questa donna" penso, mentre guardo un punto impreciso