• Otto

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Axel

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Axel

Ho una pistola in mano e goccioline sulla fronte.
Sono nell'orribile magazzino della mia famiglia.
Il magazzino dove avvengono festeggiamenti o dove stroncano la vita delle persone.

E io sono qui, di fronte a questa persona incappucciata da un misero sacco che gli è stato persino di replicare.

<Allora Axel! Questo è il tuo momento! Stai entrando nella nostra famiglia... Ovvero nei "tiembla"... Solitamente si stappa una bottiglia ma tu avrai l'onore di uccidere questo coglione che non ha fatto altro che mettere bastoni tra le ruote! È il tuo momento momento di gloria! Fai vedere che sei degno della tua famiglia! Un solo colpo in testa ed è fatta> dice mio padre mentre a me un conato sta salendo

Intanto tra le gambe dell'uomo noto del tessuto bagnato.

Questo perché se l'è fatta addosso.

<Io non posso> dico tremante
<Guardatelo! È diventato pallido> interviene mio nonno ridendo
<Axel! Devi essere più sicuro! Capiamo che è la tua prima volta! Che è tutto nuovo per te ma ci dev'essere la tua prima volta... Lui merita di lasciare questa terra e sai perché? Si è impicciato sempre dei nostri affari! Ha rotto letteralmente i coglioni> dice e il bruciore in gola mi fa sentire l'aria mancare
<Avrà figli... Moglie... Compagna... Famiglia... Io ... Non... Posso> dico a tratti e una lacrima scende velocemente lungo la guancia

Intanto a quelle parole, l'uomo cerca di ribellarsi e si sente persino la sua voglia di parlare al di sotto di quel fazzoletto che gli hanno fatto da tappo in bocca.

<Axel muoviti! Si sta facendo notte> dice poi mio padre, sbuffando
<Ti prego papà! > abbasso l'arma

Con un gesto brusco, mio nonno mi fa alzare la mano e me la tiene ferma sulla testa del tizio.
Sto letteralmente tremando.
Non so neanche per quale fottuta ragione, mi vedo Alma davanti agli occhi.

Mi sento la sua voce.

Mi sta vietando di farlo ma la voce contrastante di mio nonno mi ricorda il giuramento fatto.

<Devo ricordarti che se crei problemi con il tuo essere cacasotto, Alma Vega potrebbe ricevere una sgradevole sorpresa? Pensaci bene Axel!> chiudo gli occhi

Alma non si tocca.
Ma nello stesso tempo io non voglio diventare un assassino.
Non voglio vivere nella consapevolezza che ho ucciso una persona.

<AXEL> mi urla mio padre e apro gli occhi

Trema tutto il mio corpo.

Non c'è altra scelta se non quella di premere il grilletto.

Faccio cadere la pistola con mano tremante.

<Bravo! Ma tu guarda che mira ha il mio ragazzo> dice mio padre

È così assurdo.
Un padre dovrebbe essere fiero di un figlio che diventi un insegnante.
Un avvocato.
Un musicista.
Una persona umile e per bene a suo modo.
Non di uno che ha appena ucciso una persona.

𝑫𝒆𝒔𝒊𝒅𝒆𝒓𝒊𝒐 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora