𝑫𝒆𝒔𝒊𝒅𝒆𝒓𝒊𝒐

•Sessantaquattro

Alma

Sento citofonare e immediatamente apro gli occhi.

In un primo momento non mi rendo conto se è realtà o se stavo sognando, ma poi sento suonare nuovamente e capisco che è tutto reale.

Mi accorgo di Axel che dorme di pancia sotto e viso rivolto verso la finestra.

Gli lascio un bacio al volo sulla guancia e mi alzo, camminando a passo veloce verso il citofono.

Rispondo.

<Chi è?> dico titubante
<La befana>

È Paula.

<Cretina> ridacchio e apro

Cerco una mollina in bagno e subito raccolgo i capelli in una coda alta.
Metto le ciabatte e vado davanti alla porta.

Dopo un po', si nota Paula uscire dall'ascensore con sacchetto in mano e un caffè d'asporto.

<Ma buongiorno> dico, strafottente

Si avvicina e mi lascia un bacio.

<A te cara> mi fa l'occhiolino ed entra dentro

Chiudo la porta.

<Ti ho portato ciambella e caffè > dice mentre raggiungiamo la cucina
<Non dovevi disturbarti>
<Ma smettila!>
Posa tutto sul bancone.

<Axel è qui?> chiede poi
<Si! Sta dormendo>
<Tutto bene?>

La guardo per un momento.

<Non proprio> dico solo e apro il sacchetto
<Per la storia di tuo padre giusto?>
<Si! Ma ho fatto una decisione>
<Ovvero?>
<Rispetterò il suo volere! Non ha mica torto infondo... Mio padre se ne farà una ragione>
<O magari con il tempo le cose cambiano, che dici?>
<Si! Gli spiego tutto e torniamo poi a Chicago... Juan ha bisogno di noi e noi di lui... Dobbiamo ricominciare in qualche modo>
<Hai ragione Alma! Magari con il tempo le cose cambiano, non credi?>
<Si perché no... Per ora la cosa giusta è allontanarci da questa città>
<E poi a Chicago ci sono io> mi fa l'occhiolino
<Un motivo in più per sentirmi bene... Ma a proposito di te, com'è andata con Rick?>
<Alma cara... Insieme siamo fuoco e benzina>

Rido.